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Antenne 5G, nuovo incontro
tra Comitato e sindaco Pugnaloni

OSIMO - Hanno partecipato all'incontro, invitati dagli attivisti, anche il medico Isde Debora Cuini e il fisico Alberto Ciriaco Volponi. Il primo cittadino ha ritenuto di non poter adottare una nuova ordinanza che vieti la sperimentazione di questa tecnologia sul territorio comunale

Il flash mob inscenato a giugno in piazza Boccolino del comitato ‘Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole’

 

Lunedì pomeriggio, 20 luglio, alle 18 si è tenuto un nuovo incontro tra una delegazione del comitato spontaneo di “Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole” e il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, l’assessore all’Ambiente, Michela Glorio e il dirigente del comune, l’architetto Manuela Vecchietti. Hanno, inoltre, partecipato all’incontro, invitati dal comitato, Debora Cuini, medico Isde, e Alberto Ciriaco Volponi, fisico ed esperto in campi elettromagnetici. «Durante l’incontro i due esperti invitati dal comitato hanno illustrato all’amministrazione comunale le criticità legate alla nuova tecnologia 5G e, in generale, alle onde elettromagnetiche. Debora Cuini ha segnalato gli i possibili rischi per la salute collegati all’esposizione ai campi elettromagnetici, come il loro possibile effetto cancerogeno ed una serie di altre patologie, che colpiscono anche e soprattutto soggetti fragili, come bambini e donne in gravidanza o i cosiddetti elettro-sensibili – spiega in una nota il Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole – ha precisato, inoltre, che sulla nuova tecnologia 5G, che si intende far partire in modo massiccio, non sono stati fatti sufficienti studi che ne attestino in modo incontrovertibile la non pericolosità per gli esseri umani e per l’ambiente. Il prof. Volponi ha illustrato le caratteristiche della nuova tecnologia 5G, avvisando il sindaco e l’amministrazione che il futuro piano antenne, che si intende approvare nel comune di Osimo, non costituirà una garanzia per la salute dei cittadini, dal momento che questa nuova tecnologia prevede l’installazione di micro-antenne, dislocate in punti assai ravvicinati l’uno dall’altro (si parla di una distanza di 80-100 metri), sulla collocazione delle quali il comune e il futuro piano antenne non possono avere alcuna capacità di controllo e gestione. Si tratta di una tecnologia differente dalle precedenti in cui di fatto è difficile andare a misurare l’effetto cumulativo».

Sulla scorta delle riflessioni formulate dai due esperti i membri del comitato spontaneo di “Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole” presenti all’incontro hanno presentato al sindaco e all’assessore una petizione, «sulla quale stanno raccogliendo le firme della cittadinanza, – prosegue la nota stampa – nella quale si formulano in sintesi le seguenti richieste: di emanare una nuova ordinanza che vieti la sperimentazione della tecnologia 5G nell’ambito di tutto il territorio comunale in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) e della produzione di evidenze scientifiche prodotte da enti indipendenti privi di legami e conflitti d’interesse con l’industria delle telecomunicazioni, applicando il Principio di Precauzione sancito dall’Unione Europea; di adoperarsi per raggiungere, in tempo breve, tutto il territorio comunale con una tecnologia sicura e performante in ogni sua forma, azzerando il divario digitale tra le persone, con l’obiettivo di completare la rete in fibra ottica come previsto dalla Strategia Nazionale per la banda ultra larga (Bul); di dare comunicazione tempestiva tramite il sito istituzionale del comune dello stato di avanzamento dei lavori; di prevedere per l’utilizzo dei dispositivi mobili l’impiego della tecnologia più sicura e meno impattante sulla salute; di valutare, per le comunicazioni senza fili, la sperimentazione della tecnologia li-fi che utilizza la luce per la trasmissione dei dati e che sarebbe molto più sicura e performante».

Il primo incontro sul progetto 5G del comitato “Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole” con il sindaco Pugnaloni

Tra le richieste figura anche quella di avvalersi, nel processo di realizzazione del “piano antenne”, della consulenza di un esperto tecnico/scientifico indipendente e libero da legami con le industrie di telecomunicazioni proposto dal Comitato scrivente e ancora «di rendere trasparente il processo di definizione del piano antenne condividendone con Comitati, Associazioni e liberi cittadini tutti i dettagli relativi all’ubicazione delle antenne, i costi ed i tempi di realizzazione; di realizzare una campagna di informazione sui rischi socio-sanitari derivanti dall’inquinamento elettromagnetico e da un uso scorretto di dispositivi mobili (tablet, computer portatili, cellulari, ecc.) da promuovere attraverso iniziative dedicate e coadiuvate da esperti di settore. – aggiunge il comitato – Tali iniziative dovranno rivolgersi a tutta la popolazione, a partire dalle scuole di ogni ordine e grado, dai medici, dagli insegnanti, etc.; di realizzare, a tale scopo, materiale informativo (opuscoli, manifesti, pagine web,etc.) ed incontri pubblici, (conferenze, seminari, etc.) atti a sensibilizzare la popolazione, coinvolgendo i Consigli di Quartiere, le Associazioni ed i Comitati presenti sul territorio comunale; di farsi promotore di “tavoli di lavoro” che coinvolgano le amministrazioni degli altri comuni delle Marche e le Associazioni di liberi cittadini nei quale poter condividere esperienze, strategie e lavorare ad una proposta di moratoria da presentare al Consiglio della Regione Marche».

Rispetto alle richieste del Cittadini di Osimo e Ancona sud per una tecnologia sicura e consapevole il sindaco si è impegnato a raggiungere nel più breve tempo possibile tutto il territorio comunale con la fibra ottica, dando informazioni tramite il sito del comune dello stato di avanzamento dei lavori; a realizzare una campagna di informazione presso le scuole sui rischi socio-sanitari derivanti dall’inquinamento elettromagnetico e da un uso scorretto di dispositivi mobili (tablet, computer portatili, cellulari, ecc.); a patrocinare convegni volti ad informare la popolazione su queste stesse tematiche, prevedendo, però, un contraddittorio tra opinioni diverse; ad accogliere una delegazione del comitato all’interno della Consulta Ambiente in veste di uditori; ad informare la cittadinanza in modo trasparente e completo sullo stato di avanzamento dei lavori nella predisposizione del piano antenne.

«Dobbiamo, però, con dispiacere constatare – chiude il Comitato – che il sindaco ha ritenuto di non poter adottare una nuova ordinanza, che vieti la sperimentazione della tecnologia 5G nell’ambito di tutto il territorio comunale in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), applicando il Principio di Precauzione sancito dall’Unione Europea. Questa, a nostro parere, sarebbe stata la soluzione che meglio tutelava la salute della popolazione, poiché il piano antenne, che pure è necessario, non ostacola di fatto l’installazione di antenne 5G. Inoltre, il Comitato, tramite l’associazione nazionale “Stop 5 G”, si era impegnato a fornire all’amministrazione comunale anche la necessaria consulenza legale per eventuali ricorsi contro un’ordinanza di questo genere. Infine, il sindaco non ha accettato di valersi della consulenza di un esperto proposto dal nostro comitato, ma ha annunciato la prossima nomina di un consulente esterno, assicurando che questo sarà selezionato sulla base di requisiti di competenza e di terzietà».

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