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Il Consiglio regionale
chiude (quasi) tutte le porte
all’Area Marina Protetta del Conero

APPROVATA la mozione di Marco Ausili che impegna la Giunta a riconoscere le posizioni contrarie espresse dai Comuni di Sirolo, Numana e Ancona per la sua istituzione. Votato il rinvio per la proposta di Luca Santarelli (Rinasci Marche) per la promozione di un referendum tra i residenti delle città su cui insisterebbe l'AMP

Il porto di Numana e la Riviera del Conero

 

di Giampaolo Milzi

Istituzione dell’Area Marina Protetta del Conero (AMP): se da un lato diventa fragilissima l’ipotesi di un referendum indetto dall’ente Regione ad Ancona, Numana e Sirolo, dall’altra si rafforza quella per una consultazione popolare solo nel capoluogo marchigiano, consultazione a cui lavora alacremente l’eterogeneo Comitato per il sì con sede ad Ancona, che nel frattempo ha raccolto sul web ben 12.600 firme per centrare l’obiettivo proposto dal Ministero dell’Ambiente. Queste, un po’ in sintesi, le novità su una questione infinita di cui si dibatte in decine di sedi istituzionali con contraddizioni e cambi opinione. Nel corso del lunghissimo dibattito di stamattina in Consiglio regionale è stata ‘congelata’ appena per un voto la mozione presentata dal consigliere della lista di opposizione, Rinasci Marche, Luca Santarelli. Che, appunto, impegnava la Giunta di centro-destra ad attivarsi per il referendum tra residenti dei tre Comuni interessati alla costituzione dell’AMP. La mozione è stata rinviata all’esame di un prossima assise del Consiglio, come chiesto anche da alcuni del PD. Approvata invece l’altra mozione, primo firmatario il consigliere di Fratelli d’Italia Marco Ausili, della maggioranza di centro-destra, che lancia l’idea alternativa di dar vita ad una “Zona di tutela biologica”, che interesserebbe appena 2 km di costa, idea da discutere e definire prossimamente in III Commissione, luogo deputato all’ennesimo approfondimento tecnico-scientifico, con la consultazione di organismi specializzati in materia quali il CNR. Anche su un nuovo passaggio in commissione è emersa durante il dibattito una convergenza tra consiglieri di maggioranza e opposizione. La mozione di Ausili impegna la Giunta a «riconoscere e a sottoscrivere le posizioni contrarie all’Area Marina Protetta del Conero espresse dai Comuni di Sirolo, Numana e Ancona».

Marco Ausili

«Strumento sbagliato, l’AMP, per la tutela di mare e costa del Conero. – ha detto Ausili in Consiglio – Si otterrebbe un controproducente organismo ‘musealizzante’ e iper burocratizzato che introdurrebbe troppi limiti e divieti per tante attività importanti per l’economia: per la pesca in apnea e quella sportiva, per le immersioni di bagnanti, per la raccolta dei mitili, per l’ancoraggio e l’ormeggio di imbarcazioni. Anche il turismo potrebbe essere ostacolato da una AMP con possibili tassazioni per le strutture ricettive. Si deve tenere conto del no già chiaramente espresso dai Comuni di Ancona, Numana, Sirolo, dagli operatori turistici, appunto, dai rappresentanti delle varie tipologie di pescatori, dagli utenti della nautica. Meglio usare gli strumenti di salvaguardia già presenti e magari, lo ribadisco, un il nuovo organismo di una piccola Zona di bio-tutela molto meno impattante come restrizioni». D’accordo, tra gli altri, con la mozione presentata da Ausili, Mirco Bilò (Lega), ex sindaco di Numana («Possiamo trovare altre fonti di finanziamento rispetto a quelle ministeriali»), Carlo Ciccioli (anche lui di Fratelli d’Italia), Giacomo Rossi (Civitas Civici), Anna Casini (del PD), in questo caso sulla questione di ridiscutere tutto in commissione. Per il no ad un «referendum superfluo», anche l’assessore all’Ambiente, Stefano Aguzzi, «superfluo perché i sindaci di Ancona, Numana e Sirolo, rappresentativi dei loro cittadini, si sono già espressi per il no all’AMP, e attendo un loro parere scritto da rigirare al Ministero, dal quale ho ottenuto una proroga per l’invio».

Stefano Aguzzi

Sull’altro fronte referendario, proprio stamattina, un portavoce del Comitato per il sì all’AMP, Andrea Fantini, si è recato assieme all’avvocato Raffaella Bresca all’ufficio elettorale del Comune di Ancona. Lo scopo è quello di prendere atto di tutti i passaggi procedurali per indire il referendum consultivo ad Ancona. Come ha spiegato Maurizio Sebastiani, presidente di Italia Nostra sezione Ancona, altro portavoce del Comitato locale (ma anche Comitati e associazioni nazionali si sono da tempo espresse per il sì all’AMP), «stiamo facendo sul serio, c’è da costituire da un notaio un comitato referendario di 40 persone, poi a gennaio occorre presentare la proposta in Comune, il referendum si potrebbe tenere la prossima primavera». Il 9 dicembre, il consigliere Francesco Rubini (di Altra Idea di Città) presenterà una mozione perché l’assise comunale si esprima a favore dell’istituzione dell’AMP e del referendum locale. E fuori della sede del Consiglio si potrebbe tenere un sit in del Comitato (di cui fanno parte 23 associazioni, circoli e gruppi non solo ambientalisti, oltre a tantissimi cittadini) il cui motto resta “Aiutaci a far istituire L’Area Marina Protetta del Conero”. Obiettivo minino: la prima opzione di AMP, limitata alla fascia di costa che va dal Passetto (escluso) allo scoglio della Vela a Portonovo, ipotesi che riguarderebbe solo Ancona; la seconda è quella allargata fino alla spiaggia di Numana e inclusiva anche di Sirolo. Già esclusa dallo stesso Ministero la possibilità di costituire un’area di riserva integrale; le due opzioni in campo prevedono zone B e C, con vincoli e limitazioni molto più allentati in relazione a tutte le attività inerenti alla costa e al mare.

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