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Area Marina Protetta, il ‘no’ di Moschella:
«Mancano i presupposti per istituirla»

IL PUNTO - Dopo il sindaco di Numana, Gianluigi Tombolini, l'intervista al 'collega' di Sirolo in merito alla realizzazione, per una parte del Conero, dell'AMP: «Si rivelerebbe una ulteriore sovrastruttura che imporrebbe regole per mare e costa decise dal Ministero dell’Ambiente, non dai Comuni»

Il sindaco di Sirolo, Filippo Moschella

 

di Giampaolo Milzi

Popolazione a disagio già nei suoi rapporti con l’ente Parco del Conero, figuriamoci se potrebbe essere a suo agio se nascesse un Parco Marino. Parte da questo concetto, come primo cittadino «in costante contatto quotidiano con tanti residenti di Sirolo», il sindaco Filippo Moschella, per ribadire il suo no all’istituzione dell’Area Marina Protetta della Costa del Conero (AMP). «L’AMP, per quel poco che ne sappiamo fino ad ora, si rivelerebbe una ulteriore sovrastruttura che imporrebbe regole per mare e costa decise dal Ministero dell’Ambiente, non dai Comuni, ecco perché l’assessore regionale Aguzzi ha chiesto vari chiarimenti proprio al Ministero su regole e condizioni della possibile area di riserva marina» oltre ad una proroga per ricevere documenti con i no motivati all’AMP dei sindaci di Ancona, Numana e Sirolo, documenti da rigirare poi a Roma. Insomma, la madre di tutte le perplessità è che l’AMP potrebbe essere un duplicato dell’ente Parco del Conero, con tutti i suoi stessi deficit a livello decisionale legislativo, politico, tecnico, secondo Moschella, eletto alla guida della lista civica “Impegnati per Sirolo”, che lui definisce di «centro e non di centro-destra», e che ha nel suo programma di governo, appunto, la bocciatura della ipotizzata AMP, bocciatura che ribadirà «per mancanza di presupposti» nella sua comunicazione ad Aguzzi.  Perché i cittadini di Sirolo «non hanno un rapporto sereno», come dice lei, col Parco del Conero? «Io sono stato eletto col 48% dei voti, vivo a Sirolo da quasi 30 anni, e i cittadini sanno, come me e come i Comuni di Numana e Ancona, che la legislazione, la normativa del’ente Parco sono troppo complesse, farraginose. Il Parco del Conero, come ente sovraordinato, gestisce materie che sarebbero di stretta competenza dei Comuni, e non va bene».

Escursionisti sul Conero

Qualche esempio? «Se un cittadino vuole aprire una semplice finestra a casa sua o chi ha un’attività economica una porta-finestra nel suo esercizio, deve presentare una marea di documenti tecnici agli organismi tecnici del Parco. Ma non è affatto sicuro di avere l’ok, perché il benestare è deciso in base a regole troppo articolate, minuziose, difficili da capire». Ancora Moschella: «E ciò vale anche per altre attività dei cittadini legate alla costa, così come per il nostro Comune per quanto riguarda il livellamento delle spiagge, e il Comune non può fare da mediatore tra cittadini ed ente Parco, perché il Comune è presente nel direttivo, non conta per le questioni tecniche. Ricordo che il nostro Comune, per ripristinare brevissimi tratti di scogliere di fronte alla spiaggia Urbani e a Punta Giacchetti, ha potuto farlo solo dopo aver prodotto all’ente Parco una moltitudine di atti tecnici, comprensivi perfino di un costosissimo studio sulla presenza di micro-organismi sotto quegli scogli». Per quanto riguarda l’AMP va ricordato che, secondo il Ministero, i limiti alle attività delle categorie che operano su costa e mare si concretizzerebbero in vincoli molto più allentati, perché è esclusa l’opzione rigida della riserva a tutela integrale, e sono in campo le opzioni per una zona B o C, appunto, meno limitative. Chiaro che Moschella è preoccupato in particolare per «la mancanza di presupposti» per l’ipotesi di AMP che includerebbe il territorio costiero di Numana e Sirolo oltre che parte di quello di Ancona, mentre l’altra prevede solo la riserva dal Passetto escluso fino allo scoglio della Vela, ad Ancona. E sul punto il sindaco di Sirolo sottolinea che «l’unica cosa certa che sappiamo, non riguarda, ribadisco, le condizioni di utilizzo e gestione di una AMP, ma solo la nomina di un direttore da parte del Ministero».

Scorcio del Passo del Lupo, a Sirolo

Un aspetto su cui Moschella è in linea con la posizione del sindaco di Numana: «Chissà, se in futuro si prospettasse l’affiancamento al direttore di un organismo collegiale comprensivo dei sindaci, forse si potrebbe aprire una porta…». «Perché siamo aperti, in futuro, a rivalutare la nostra posizione sull’AMP, se ci sarà chiarezza – prosegue Moschella. – Noi ci teniamo alla tutela dell’ambiente, sulla quale siamo da sempre molto sensibili e stiamo accelerando in queste settimane il nostro impegno incessante, costruendo altre strade di intervento, altri strumenti rispetto all’AMP, per modificare le nostre normative municipali per una tutela più efficace, presto vi sorprenderemo». «Va poi considerato che l’AMP sarebbe un organismo fortemente legato all’ente Regione – aggiunge il sindaco di Sirolo -. E con questo ente, ad esempio, va sciolto il nodo del Piano di gestione regionale della costa. Che prevede la possibilità di nuovi ripascimenti e tratti di scogliere in tutto il litorale marchigiano tranne che per quello del Conero. Dicono che sarebbero troppo eco-impattanti? Mi sta bene. Ma mi devono spiegare come faccio ad intervenire, ad esempio, per consolidare la falesia su cui sorge Sirolo, anche per evitare frane. Su tutto ciò da parte della Regione c’è un silenzio imbarazzante».  A partire dalla riunione tenutasi l’anno scorso tra Comuni, capofila Ancona, e Parco del Conero è in corso un iter per rendere meno farraginosa la normativa tecnica del Parco. Moschella: “Vero. Da parte mia c’è tutta la volontà di andare avanti con successo, auspico che con l’ente Parco si crei un rapporto paritario e collaborativo». C’è poi il problema delle risorse per l’AMP. «Un aspetto da valutare attentamente (il Ministero stipendia il direttore, e mette a disposizione fondi iniziali, ndr), perché ci debbono spiegare, esaurite le risorse per partire, da dove arriveranno le altre per andare avanti, per una tutela della costa e del mare efficace e dalle modalità, ripeto, ancora ignote. E questo lo pensano anche i sindaci di Numana e Ancona». In conclusione: «Sarà difficile davvero valutare l’istituzione di una AMP, se prima non si risolvono tutte le problematiche, con serenità, già citate, riguardanti la legislazione e i tecnicismi così macchinosi e troppo articolati del Parco del Conero. Ecco, questa per me è una vera precondizione».

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