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Mascherine pagate tre volte meno,
Gabanelli “promuove” le Marche

CONTI - La giornalista ha realizzato una inchiesta in cui mostra come la Regione ha comprato i presidi di protezione ad un costo molto inferiore rispetto a quanto versato, per lo stesso prodotto, dal commissario Arcuri

 

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Milena Gabanelli

 

di Luca Patrassi

Una “certificazione di qualità” firmata da Milena Gabanelli, sinonimo italiano del giornalismo d’inchiesta. Destinataria la Regione Marche ed in particolare la Suam, stazione unica appaltante, diretta da Enrica Bonvecchi, dirigente dell’Ente, maceratese di Montecassiano, già alla guida del settore Turismo della Provincia di Macerata. La questione: la Regione Marche nello scorso ottobre ha acquistato mascherine ffp2 ad un prezzo dimezzato rispetto a quello contrattato dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri per conto della Protezione civile nazionale. Stesso periodo, stessa tipologia di mascherina, stesse caratteristiche. La Regione Marche acquista un lotto di ffp2 a 37 centesimi al pezzo, il commissario per l’emergenza a un euro e cinque centesimi: peraltro, mentre per la Regione Marche si parla di alcune centinaia di migliaia di pezzi, per la Protezione civile c’è una fornitura di milioni di pezzi, cosa che in teoria avrebbe dovuto produrre l’effetto opposto quanto a spesa unitaria. Invece… il Suam mette insieme le richieste formulate dall’azienda ospedaliera di Pesaro, dagli Ospedalieri di Ancona, dall’Inca e dall’Asur e pubblica il bando, poi assegnato a un operatore italiano che farà arrivare mascherine cinesi al prezzo citato.

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Mascherine (Foto d’archivio)

L’altro giorno l’inchiesta di Milena Gabanelli rivela le differenze negli acquisti di diverse stazioni appaltanti e di singoli “capitreno”, passando appunto dal Suam della Regione Marche al commissario Arcuri. Come dire che l’intuizione degli amministratori regionali di qualche anno fa di organizzare un ufficio centrale a disposizione degli enti e specializzato in appalti ha dato frutti positivi, al punto che ora viene citato come esempio nazionale nel campo minato degli acquisti di materiali sanitario ai tempi del Covid. Un ufficio pubblico, che pure è più ingessato quanto a regole da seguire, preso come riferimento nazionale per indicare l’abnormità delle tariffe pagate invece dal commissario per l’emergenza. Il risultato? Giornate di gloria per il Suam della Regione e per la sua dirigente maceratese Enrica Bonvecchi, poi magari i premi di produzione vanno alla più ricca struttura del commissario. Così, per fare forse una battuta.



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