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Elica, i sindacati sollecitano
il riavvio del tavolo di crisi al Mise:
«Resta centrale il lavoro in Italia»

ANCONA - Non risolutivo l'incontro convocato oggi pomeriggio dal governatore Acquaroli tra i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm ed i vertici aziendali. Il coordinamento unitario sindacale ha chiesto garanzie sul futuro della multinazionale fabrianese nel medio-lungo periodo e in attesa di discuterne in sede governativa ha confermato lo stato di agitazione del gruppo proclamando un ulteriore pacchetto di 16 ore di sciopero - VIDEO

 

I sindacati sono preoccupati per lo stallo in cui si è arenata la vertenza Elica e chiedono subito la riconvocazione del tavolo di crisi al Mise.

La manifestazione sindacale dei lavoratori Elica in piazza del Papa ad Ancona (foto Giusy Marinelli)

Non è stata ne’ risolutiva e ne’ soddisfacente – spiegano i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm – la riunione con i vertici aziendali,oggi pomeriggio in Regione su invito del governatore delle Marche, Francesco Acquaroli. «Dall’incontro odierno tra azienda, Regione ed organizzazioni sindacali non emergono significative novità, rispetto a quanto annunciato dall’azienda il 31 marzo, se non una generica disponibilità a vedere qualche minima produzione da mantenere su Mergo, riducendo l’impatto occupazionale con il part-time e con la chiusura di Cerreto ed eventuale reindustrializzazione.- scrive nella nota congiunta il Coordinamento sindacale del gruppo Elica – Non valutiamo sufficiente quanto dichiarato: il Coordinamento sindacale infatti ha posto da subito il tema di come si garantisce il futuro di Elica nel medio lungo periodo, mantenendo il lavoro che già c’è ed eventualmente anche con operazioni di reshoring mentre sta continuando l’uscita di modelli dai plants del fabrianese. Resta comunque il tema di come si rende sostenibile la produzione in Italia e competitiva l’azienda, per questo si rende indispensabile convocare il tavolo al Mise per costruire insieme un futuro diverso rispetto a quello proposto da Elica nel suo piano strategico, che tenga centrale il lavoro in Italia anche in prospettiva per gli stabilimenti italiani».

Un momento della riunione di oggi pomeriggio in Regione

In attesa di iniziare una vera discussione che inevitabilmente deve avvenire in sede governativa, il Coordinamento conferma lo stato di agitazione del gruppo e proclama un ulteriore pacchetto di 16 ore di sciopero. «Per il futuro di Elica sul territorio italiano, contro le delocazzazioni e le speculazioni, per il Lavoro sul fabrianese» chiude la nota.

La Regione, da parte sua, annuncia che comunicherà al Ministero le conclusioni odierne del confronto regionale, invitando il Mise a procedere a una nuova convocazione a Roma. È quanto emerso dal confronto presso la Sala Verde della Giunta regionale, tra azienda e sindacati, indetto dalla Regione. «Il dialogo tra le parti prosegue al Tavolo nazionale, al fine di coinvolgere anche il Ministero dello Sviluppo in una vertenza così importante. La Regione è pronta a fare la propria parte per la difesa del territorio. Sarebbe stato forse utile andare al Tavolo nazionale con una forte connotazione di contenuti, ma non è stato possibile. L’importante però è che il dialogo e la discussione continuino», ha detto il presidente Francesco Acquaroli al termine del confronto presso la sede della Giunta regionale. «Nonostante le reciproche disponibilità che sono state manifestate, le parti sono ancora distanti. Si è visto uno spazio di dialogo e di dibattito, ma queste distanze possono essere colmate probabilmente più facilmente con gli strumenti che il Mise può mettere a disposizione e di cui la Regione non dispone. Strumenti di natura economica e finanziaria molto più ampi di quelli regionali. Una discussione su una vertenza cosi importante è auspicabile avvenga anche con l’aiuto e il contributo del Ministero »ha concluso il presidente. Oltre al Presidente Acquaroli hanno partecipato all’incontro odierno anche gli assessori Stefano Aguzzi e Mirco Carloni.



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