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«Serve un nuovo piano
per il turismo e la cultura
fondato sulla professionalità»

FABRIANO - Il consigliere comunale di minoranza Lorenzo Armezzani (Fabriano Progressista) rileva come l'appalto prevede un inquadramento di qualifica molto basso per il personale dello Iat e della Pinacoteca. «Nonostante un costo lordo di circa 22,30 euro l'ora a carico delle casse pubbliche, si traduce in meno di 9 euro lordi l'ora in busta paga per il lavoratore. Servizio che non investe nelle professionalità degli operatori e anzi le mortifica»

Lorenzo Armezzani

 

Fra i primi atti dell’Amministrazione comunale del sindaco Daniela Ghergo, a Fabriano, ci sono stati due appalti per lo Iat e per il personale della pinacoteca. «Appalti fatti in velocità per garantire il funzionamento dei servizi per la stagione turistica che ci auguriamo ricca di presenze. Bene ma non troppo. – commenta in una nota il consigliere comunale di minoranza Lorenzo Armezzani (Fabriano Progresssita) – Ci sono delle ombre importanti su questi appalti che purtroppo non sono una novità: l’appalto prevede un inquadramento del personale molto basso, come riferimento il livello C1 delle cooperative sociali che, nonostante un costo lordo di circa 22,30 euro l’ora a carico delle casse pubbliche, si traduce in meno di 9 euro lordi l’ora in busta paga. In queste condizioni possiamo mettere una “pezza” per far ripartire il servizio a tutti i costi ma, ci chiediamo, perché questi costi sono sempre i lavoratori e le lavoratrici a doverli pagare?»

Armezzani aggiunge che «non sono solo loro a pagare perché un servizio che non investe nelle professionalità degli operatori e anzi le mortifica è un servizio destinato a restare “pezza” per troppo tempo. In più chi lavora in questi servizi ha di norma competenze professionali e personali ben al di sopra del livello retributivo che è riconosciuto loro dalla nostra amministrazione. Noi proponiamo adesso un piano di sviluppo per la cultura e per il turismo della nostra città che parta da qui: dalla professionalità delle persone che ci lavorano che saranno anche quelle in grado di offrire il contributo migliore per una crescita di qualità di questi servizi. Per farlo – prosegue – gli appalti ormai non funzionano più: per recuperare un ritardo decennale nel quale ci troviamo servono piani di sviluppo e di investimento anch’essi almeno decennali. Per questo noi riproponiamo la costituzione di un’azienda pubblica speciale che si occupi di turismo e di cultura: un’azienda agile, composta da poche persone ma con elevate professionalità, capace di progettare per intercettare finanziamenti pubblici ma sufficientemente robusta per stare sul mercato, offrire servizi di qualità e generare nuove risorse da investire. Quindi non solo una prospettiva politica ma un piano di sviluppo economico di lungo respiro affidato a persone competenti e motivate. Aspettiamo le proposte dell’Amministrazione comunale e saremo pronti a offrire il nostro massimo contributo. Ma non a discapito del lavoro, non sulla pelle delle lavoratrici né dei lavoratori».

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