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Sciopero e flash mob
di 300 metalmeccanici
davanti alla Prefettura (Foto/video)

ANCONA - Questa mattina i lavoratori con i rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm sono tornati a chiedere al governo l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà e per definire i piani di sviluppo per tutta l'industria. Alla mobilitazione hanno partecipato anche le Rsu di aziende con vertenze come Whirlpool e Cnh

 

Alta adesione dei lavoratori e delle lavoratrici allo sciopero nazionale di 4 ore dei lavoratori metalmeccanici del Nord e Centro Italia  proclamato da Fim Fiom Uilm per il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, per la transizione sostenibile e per risolvere le crisi aperte. Il 10 luglio sarà  la volta di quelle del Sud del Paese. Fin dall’inizio del primo turno, questa mattina in tantissime fabbriche, anche nelle Marche le maestranze hanno incrociato le braccia, fermando la produzione e formando presidi davanti ai luoghi di lavoro, in molti casi davanti alle Unioni degli industriali locali e alle Prefetture. Ad Ancona, in particolare, sono stati circa 300 i manifestanti in piazza del Plebiscito davanti al palazzo del governo, tra loro soprattutto i lavoratori delle aziende con vertenze, come Whirlpool e Cnh. Si è parlato di salario, detassazione degli aumenti, garanzie e tutele dei livelli occupazionali, sicurezza nei luoghi di lavoro ed è stato inscenato anche un flash mob davanti alla Prefettura di Ancona per dire no alla guerra e alle morti bianche sul lavoro.

«Un segnale forte, determinato, quello dei lavoratori metalmeccanici che chiedono al governo l’apertura di tavoli di confronto sui settori e sulle filiere in difficoltà e per definire i piani di sviluppo per tutta l’industria. – si legge in una nota di Fim, Fiom, Uilm nazionali– Dopo gli annunci governativi, si tratta adesso di passare dalle parole ai fatti per aprire un confronto negoziale per l’incremento degli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione; l’utilizzo delle risorse del Pnrr per lo sviluppo del settore metalmeccanico; la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati a gestire la transizione ecologica e digitale; l’incentivazione di contratti di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile; un piano di formazione sulle nuove competenze, il superamento del massimo ribasso negli appalti e la stabilizzazione del lavoro precario. Fim, Fiom, Uilm nazionale, esprimono soddisfazione per la riuscita dello sciopero nazionale. Il 10 luglio toccherà alle aziende del Sud Italia, Lazio compreso. Il lavoro nell’industria metalmeccanica e impiantistica è da sempre centrale per l’economia del nostro Paese e deve diventare l’elemento propulsore del suo futuro e di un nuovo sviluppo» conclude il comunicato.

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