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Osimana squalificata per 18 mesi:
«Una sanzione sproporzionata»

I COMMENTI e le reazioni sulla decisione presa dal giudice sportivo dopo i fatti avvenuti in trasferta a Massa Martana sono stati inevitabili anche da parte della realtà politica cittadina che, pur prendendo le distanze dai comportamenti violenti rilevati dalla Lega Nazionale Dilettanti, esprimono solidarietà nei confronti del team ricordando le pesanti difficoltà contro le quali ci si andrà a scontrare

Lo stadio Diana (Archivio)

L’episodio che ha visto la squalifica dell’Osimana dal campo di gioco fino al 30 agosto 2025 e una sanzione da 5mila euro per quanto accaduto in trasferta sul campo dell’Atletico Bmg a Massa Martana, ha portato inevitabilmente i primi commenti che andrebbero a sottolineare come, per molti, i provvedimenti presi dalla Lega Nazionale Dilettanti nei confronti della squadra dei senza testa, siano ritenuti eccessivi.
«In merito a quanto successo a Massa Martana nella gara di Coppa Italia Eccellenza tra Atletico Bmg e l’Osimana – fa sapere il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni -, con alcuni minuti di sospensione per i contestati lanci di oggetti verso un assistente arbitrale da parte dei tifosi ospiti e conseguente maxi squalifica dello stadio Diana per un anno e mezzo, come Primo cittadino e tifoso del glorioso club giallorosso, pur condannando con fermezza qualsivoglia azione di violenza sportiva che fosse accertata – ci tiene a sottolineare -, devo però al contempo rilevare che la sanzione comminata appare decisamente sproporzionata e ingiustamente afflittiva. Chiaro che se qualcuno ha sbagliato – rimarca – deve rispondere delle proprie azioni, ma è del tutto evidente che con una simile sanzione è a rischio l’esistenza stessa della società sportiva con conseguente danno alla nostra comunità cittadina».
Pugnaloni conclude poi spiegando che «confido pertanto che in sede di ricorso la Giustizia sportiva possa riformare e certamente mitigare la pesante sanzione comminata. La comunità sportiva e la tifoseria della nostra città non è certamente quella descritta dal giudice sportivo».
Anche Sandro Antonelli, tra i candidati a sindaco di Osimo alle prossime elezioni, esprime solidarietà nei confronti della squadra cittadina.
«Quando la passione sportiva per la squadra del cuore, alimentata da una serie di decisioni arbitrali ritenute ingiuste – dice -, fa assumere comportamenti violenti e ingiustificabili, bisogna sempre prendere le distanze. Ma nella vicenda dell’Osimana – chiosa -, colpita ieri dal provvedimento del giudice sportivo che ha stabilito l’obbligo di giocare le proprie partite in campo neutro per 18 mesi, credo che abbiano perso tutti. La storica società giallorossa – ricorda -, sarà costretta ogni volta a trovare un campo alternativo per poter giocare le proprie partite e questo determinerà una difficoltà aggiuntiva a quelle che normalmente si devono affrontare per disputare un campionato sia pure in Eccellenza».
Antonelli aggiunge poi che «i tifosi, che per la stragrande maggioranza esprimono la loro passione con correttezza e fair play e in particolare i bambini che amano il calcio, si vedranno preclusa la possibilità di seguire nello stadio cittadino la squadra del cuore. La giustizia sportiva che nell’applicare le regole disciplinari necessarie per sanzionare comportamenti illeciti, ha forse impartito una pena troppo alta per l’entità dei fatti accaduti – conclude -, che comunque sono sempre da condannare. Ci auguriamo che la società faccia ricorso per ottenere una riduzione della sanzione ricevuta».
Pure Fratelli d’Italia Osimo si è pronunciata su quanto accaduto. «Ci sono confini – fanno sapere – che la passione per lo sport e per la propria squadra non dovrebbero mai superare cioè quelli del fair play e della correttezza. Nessun atteggiamento può giustificare la violenza. Riteniamo, però, che la pena commutata dalla giustizia sportiva alla squadra di calcio cittadina, appaia spropositata rispetto ai fatti accaduti. Una pena così severa rischia di mettere in ginocchio la società, recando danno a tutta la città, compresi i tanti giovani che seguono questo sport con passione e partecipazione. Così come, a farne le spese, saranno il 99% dei tifosi corretti ed innamorati del calcio, che di frequente ci hanno mostrato atti di estremo altruismo e gran cuore. Ci auguriamo che – concludono -, in fase di ricorso, la pena sia rivista e ridimensionata».

«La decisione del Giudice Sportivo sull’Osimana con 5mila euro di multa e 16 mesi in campo neutro e porte chiuse – ha detto la candidata di centrosinistra, Michela Glorio -, di fatto rischia di spazzare via prima economicamente e poi moralmente la società e tutte, tante, quelle persone che per decenni si sono impegnate con onestà e passione per il club e per i colori della città. Va ricordato – sottolinea – il valore sociale e il buon esempio che lo sport e il calcio così tanto praticato dai bambini portano con sé specie in una città come la nostra da sempre legata alle sue società sportive. La condanna delle violenze e dei violenti è forte e chiara ma altrettanto decisa è da parte mia la difesa dei valori di una società che fino ad oggi ha fatto la storia del calcio della nostra città e che questa squalifica per le sue proporzioni mette in grandissima difficoltà per il presente e ancor più per il futuro. In attesa del ricorso mi auguro che la Giustizia Sportiva possa cambiare le sorti dell’Osimana perché è in gioco un’intera comunità sportiva. In questa vicenda non è solo tutta Osimo a perdere, ma più in generale il calcio marchigiano».

Nel pomeriggio, gli ultras Osimo hanno fatto sapere che invitano «Tutta la popolazione osimana, tifosi o chiunque abbia a cuore questa città e questa strada, al circolo Acli di San Paterniano alle 21.30. Saranno presenti società e squadra per discutere insieme del nostro futuro».

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