Bilancio Fondazione Muse in ‘rosso’,
scontro di numeri in Commissione

ANCONA – Stamattina maggioranza e minoranza sono rimaste arroccate ciascuna sulle proprie posizioni con rimpallo di responsabilità. L’assessore Paraventi e il presidente Zampini hanno spiegato come intendono reintegrare il disavanzo di 153.616 euro causato anche dal depauperamento «del fondo di dotazione di 609.000 euro eroso nel tempo a causa della perdita degli esercizi precedenti e mai completamente risanato». I consiglieri d’opposizione Petrelli (Pd) e Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) hanno invece rilevato che «il patrimonio netto è stato eroso solo negli ultimi 2 anni, quindi dall'insediamento dell'Amministrazione Silvetti, come dimostrato dai libri contabili che dal 2014 al 2023 hanno invece sempre registrato un aumento progressivo con chiusura in salute e in utile».

La VII e VI Commissione consiliare stamattina riunite per parlare di bilancio in sofferenza della Fondazione Muse

 

L’andamento della gestione della Fondazione Teatro delle Muse “Franco Corelli” nel 2024 è stato l’argomento principe, stamattina, dell’ordine del giorno dei lavori della VII e VI Commissione consiliare di Ancona, presiedute dai consiglieri Vincenzo Rossi e Angelica Lupacchini. E’ stato svolto un focus sulla perdita di esercizio emersa fin dall’insediamento del nuovo organo amministrativo di gestione, nominato dal sindaco Silvetti il 20 dicembre 2024. Stando ai numeri illustrati dall’assessore Marta Paraventi e dal presidente della Fondazione Teatro delle Muse Andrea Zampini, con il supporto della dirigente del settore Cultura e del segreterario generale del comune di Ancona, il bilancio della Fondazione, chiuso al 31 dicembre 2024 presenta una perdita di 153.616 euro. Una apposita relazione di accompagnamento del Collegio Sindacale dei Revisori ha invitava il Cda con un occhio attento alla sofferenza di bilancio. Gli ammortamenti sono stati effettuati per complessivi 13.878 euro. I ricavi da bigliettazione sono stati raddoppiati rispetto al 2023 (+ 50.000 euro) e nel contempo è stata attuata una più attenta gestione dei costi (esempio: costumi e scene che possono ancora essere utilizzati e valorizzati sono stati capitalizzati a stato patrimoniale tra le immobilizzazioni materiali). L’anno 2025 sarà un anno di svolta sia per il risultato economico, sia di conseguenza per il patrimonio netto, che potrà auspicabilmente segnare l’inizio del risanamento, poiché i dati del bilancio di previsione 2025 lasciano prevedere un risultato di esercizio più che soddisfacente.

Marta Paraventi

L’Assessorato alla Cultura ha inoltre analizzato – come si legge in un comunicato congiunto del Comune di Ancona e della Fondazione – con i tecnici i dati pregressi del bilancio rilevando significative perdite registrate nel periodo 2002–2010, con un patrimonio netto che risulta negativo dal 2008 al 2013; il fondo di dotazione non è stato implementato dal 2014; il fondo di dotazione è stato eroso dalle perdite non ripianate negli anni 2005, 2008, 2009, 2010. L’assenza di implementazioni del fondo di dotazione nel tempo ha reso evidente l’effettiva erosione del medesimo fondo. Di qui, spiega una nota del Comune di Ancona «si deduce che il fondo di dotazione di 609.000 euro (importo all’anno 2014) è stato eroso nel tempo a causa della perdita degli esercizi precedenti e non è stato mai completamente risanato, nonostante utili purtroppo troppo esigui per avviare azioni concrete poiché il fondo di dotazione non è implementato dal 2014, la Fondazione Muse è vero che ha avuto utili, ma di importo esiguo, e comunque non in grado di incidere sull’ammontare delle perdite pregresse. La Fondazione non è riuscita a pagare i debiti nei confronti del Comune di Ancona legati ai vecchi affitti. Purtroppo il tema si è trascinato sino ad oggi e nel 2025 è ancora un debito che pesa sulla fondazione e che proviene dagli anni precedenti al 2014 e mai sino al 2025 affrontato. Il totale delle perdite fino al 2022, al netto degli utili, è pari a 2.714. 000 euro, perdite che sono state in parte ripianate non con gli utili, ma dal Comune fino al 2008 e quindi dei cittadini.

E’ stato inoltre ricordato che la Fondazione Teatro delle Muse ha commissionato un parere ad un illustre docente universitario di diritto, nel quale parere si ribadisce che alle Fondazioni non si applicano le regole del Codice Civile relative alle società di capitali: anche in caso di azzeramento del patrimonio netto per perdite, l’ente non deve essere messo in liquidazione, purché l’attività sia vitale e non pregiudicata, cosa che emerge in maniera chiara nella realtà e nei fatti numerici, riscontrabili anche nel bilancio di previsione 2025.

Nel corso della seduta l’assessore Marta Paraventi ha chiarito, «in modo trasparente, che il nuovo organo si è insediato, peraltro, ad esercizio praticamente concluso. In ordine alle scelte politiche nuove e vecchie, il Comune di Ancona, tramite l’azione ufficiale dell’assessore Paraventi, ha invitato sin dal mese di febbraio 2025 (appena insediata) il presidente della Fondazione Teatro delle Muse Andrea Zampini a mettere in atto ogni azione per avere un quadro chiaro della situazione dell’intera attività della fondazione».

E’ stato ricordato poi che «la Fondazione Muse ad oggi  è finanziata in maniera preponderante da Ministero della Cultura attraverso il Fus, Regione Marche, Comune di Ancona, (che ha già versato la quota annuale); Fondazione Cariverona (ente che da anni finanzia la stagione lirica delle Muse e che ha confermato formalmente la quota 2025); la Camera di Commercio (dal 2025), Marche Teatro (dal 2025), che già da mese di marzo 2025 (il 27 per la precisione) ha formalizzato a Fondazione Muse la volontà di collaborazione coproduttiva ( esempi ne sono la co-organizzazione del concerto del 7 aprile scorso, la conferenza stampa congiunta dell’11 marzo per la presentazione della prossima stagione e la regia del direttore artistico di Marche Teatro del Trovatore, come da cartellone presentato per la stagione lirica 2025), comunicando lo stanziamento di un’apposita somma». L’assessorato alla Cultura ha spiegato di seguire da vicino con la Fondazione Muse l’interlocuzione con altri soggetti per ottenere forme di collaborazione finanziaria finalizzata a promuovere la cultura dorica lirica. Tra queste la sinergia con Marche Teatro, con cui Fondazione Muse condivide personale, strutture e tecnologie e la volontà di posizionare il teatro di Ancona come sistema culturale unitario, anche in vista del 2027 anno delle celebrazioni per i 200 anni dalla inaugurazione e 25 anni dalla riapertura al pubblico».

In quest’ottica il mandato operativo è quello di rilanciare l’attività lirica della Fondazione e di risanare la situazione patrimoniale, deterioratasi negli anni precedenti «Lo strumento per il conseguimento dell’obiettivo è stato individuato nello svolgimento di una più intensa attività lirica e musicale, che coinvolga un pubblico crescente e che sia attrattiva anche per nuove contribuzioni da parte di enti e sponsor. – è stato ribadito – Con tale logica, l’Amministrazione comunale si è impegnata a sostenere in varie forme la programmazione a partire dal corrente anno. Il Comune di Ancona è consapevole della centralità della Lirica nella politica culturale della Città (nel 2023 il canto lirico italiano è stato inserito nel patrimonio immateriale dell’Unesco) Il rinnovo costruttivo ed entusiasta della collaborazione con il direttore artistico della Fondazione, Vincenzo De Vivo, ha aumentato il livello qualitativo della stagione lirica, già presentata alla stampa e apprezzata a livello nazionale». Nel 2027 ha aggiunto Paraventi, «la città di Ancona deve celebrare i 200 anni dall’inaugurazione del Teatro delle Muse ed i 25 dalla sua riapertura dopo anni di stop. La Fondazione ha inoltre presentato alla città un concerto eccezionale il 7 aprile 2025 con grande riscontro di pubblico e teatro pieno, con grande apprezzamento del soggetto promotore Fondazione Cariverona».

Carlo Pesaresi

La ricostruzione, sia dei numeri che dei tempi, non ha però convinto i consiglieri d’opposizione del Pd e di ‘Ancona Diamoci del Noi’. Carlo Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) ha fatto osservare come «riferire che negli anni ‘80 del secolo scorso il patrimonio della Fondazione fosse di 500mila euro e che nell’arco di 23 anni è stato progressivamente eroso sia un dato di fatto ma senza considerare quella che è stata la trasformazione della gestione del teatro delle Muse. Cosi come omettere di dire che ci sono stati dei passaggi che hanno comportato un impatto sul patrimonio della Fondazione, primo tra tutti il cambio della gestione del teatro dalla Fondazione Muse al Consorzio Marche Teatro, intorno agli anni 2000, con uno stravolgimento dei rapporti contrattuali e convenzionali tra Comune e soggetto gestore. Passaggi che  hanno impattato certo sul patrimonio. Poi c’è stata anche l’era Covid. Affermare quindi che il patrimonio netto è stato eroso come se ci fossero state gestioni in perdita ed omettere di raccontare la storia dell’ente e della gestione del teatro, vuol dire dare una rappresentazione tutt’altro che oggettiva dei fatti o quanto meno parziale. Tranne che nell’ultimo anno, la Fondazione non ha subito perdite d’esercizio. Vorrei anche sapere qual è la nauta del contributo straordinario di 120mila euro annunciato da Marche Teatro» ha domandato infine Pesaresi.

Il presidente Andrea Zampini nel rispondere ha puntualizzato che il regista del Trovatore, sarà il presidente di Marche Teatro «a testimoniare la vicinanza che vogliamo consolidare in futuro con Marche Teatro. La lettera, considerata una sorta di anticipazione di copertura per il bilancio 2025 come si legge nella nota integrativa al bilancio 2024, spiega appunto che si aprirà una collaborazione tra i due enti e come contributo straordinario vengono stanziati i 120mila euro» ha puntualizzato .

Giacomo Petrelli

Il consigliere dem Giacomo Petrelli, dopo aver mostrato, bilanci della Fondazione alla mano nell’andamento del decennio 2014-2024, che il rosso in bilancio è emerso solo nell’annualità 2023 dopo anni di chiusura in attivo del patrimonio netto della Fondazione, ha chiesto anche lui di spiegare la natura della corresponsione di 120mila euro di Marche Teatro. Puoi ha invitato gli esponenti di maggioranza ad ammettere di aver creato loro stessi la sofferenza di bilancio nel 2023. «Sono cambiate nel tempo le attività e lo scopo della Fondazione, quindi il patrimonio è cambiato rispetto a quello iniziale. – ha ripetuto – I libri contabili attestano che c’è stato sempre un aumento progressivo del patrimonio netto dal 2014 fino al 2023 e a marzo di quell’anno si è insediata l’amministrazione Silvetti. Le operazioni che vi proponete di fare per il 2025 temo che non basteranno nemmeno per risanare il patrimonio che voi avete eroso negli ultimi 2 anni. Se non basta guardare il patrimonio netto, basta allora analizzare anche il risultato di bilancio in termini di utili e perdite. Solo nel 2023, a chiusura esercizio 2023, si è registrata una perdita di 59.303 euro e nel 2024 di 153.616 euro. Dovete assumervi la paternità di questo. Inutile andare a prendere dati numerici di quando la fondazione gestiva anche altre attività oltre alla lirica. Anche io contesto quello che è stato fatto prima del 2014 ma questo non scarica le vostre responsabilità perché da 2014 ad oggi c’è stata sempre una crescita tranne la qua siete arrivati voi e si sono registrate perdite ed è stato eroso il patrimonio netto» ha sottolineato il consigliere del Partito Democratico.

Petrelli ha pertanto auspicato «che il patrimonio sia risanato perché è importante la Fondazione Muse ma va preso atto dello storico dei dati ed è inutile che date le colpe a chi c’era prima. Mettere nella nota integrativa una entrata che nel bilancio 2025 non trovo, non cambia la situazione perché il bilancio 2024 è chiuso e quella perdita non si integra nemmeno idealmente. Quindi vi invito a prendere atto che quanto scritto nella nota integrativa non è in linea con una operazione di reintegro di una perdita. E non è chiaro neppure quali sono le attività con le quali intendete fare un utile maggiore per ripianare la perdita nel 2025». Ha aggiunto la consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) che il dato politico è quello che sono stati «2 anni di gestione totalmente fallimentare, ognuno si prenda le responsabilità che ha. Cerchiamo piuttosto di capire come uscire da questa situazione. Ci aspettiamo dati certi».

Arnaldo Ippoliti

I consiglieri Arnaldo Ippoliti (Ancona Protagonista) e Jacopo Toccaceli (FdI) hanno apprezzato con i loro interventi, invece, gli sforzi dell’Amministrazione comunale spesi sul fronte della Fondazione, tenuto conto delle modifiche normativi intercorse negli anni e dei contributi pubblici destinati alla Cultura sempre più risicati. Prima dei saluti, il presidente Andrea Zampini ha anticipato i primi riscontri economici registrati alla data del 15 maggio scorso sui conti della Fondazione Muse. «I dati sono oggettivi e questa non è politica – ha eccepito – Quando si parte da pregressi di 550mila euro di perdite che cosa ci facciamo di utili d’esercizio esigui di 2000, 3000, 6000 euro? Dal punto di vista tecnico sono inutili, politicamente lascia a voi le valutazioni, perché non è nel mio ruolo. Dal punto di vista economico vi do un aggiornamento sulla situazione finanziaria. – ha proseguito – Il conto economico della Fondazione oggi evidenzia una differenza positiva  di 386.000 euro ma è un valore teorico. Il dato va integrato con la precisazione che nella prima parte dell’anno non ci sono sostanzialmente grandi eventi lirici, collocati alla fine del 2025 con gli appuntamenti della stagione lirica, i cui costi verranno sostenuti nella seconda parte dell’anno. Significa che stiamo riscuotendo contributi da enti pubblici e da privati, ai quali vanno sommati i 144mila euro del Ministero, i 95000 euro forse un 10% di più anticipato per 2025 dalla Regione. Il Comune si è impegnato ad un contributo straordinario dell’ordine circa di 100.000 euro e più vorrei anche far notare che il 7 aprile quel concerto straordinario ha portato alla Fondazione 15.500 euro lordi, a testimonianza del nuovo corso a cui stiamo cercando di dar vita. Questo è quello che stiamo cercando di fare, se ritenete che non sia sufficiente lascio a voi ogni altro tipo di valutazione». Le parti sono rimaste arroccate ciascuna sulle proprie posizioni.

(Redazione CA)

 

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