Mancinelli a tutto campo: «Acquaroli governa
perché fedelissimo di Meloni, sotto il naso
di Bugaro Adsp sfilava un pezzo di città»

ANCONA – Stamattina alla Pineta del Passetto l’ex sindaca dem ha presentato la sua candidatura alle Regionali con la coalizione di centrosinistra di Matteo Ricci e non ha lesinato bordate agli avversari del centrodestra. Sulla discordanza di vedute per alcuni punti del programma elettorale, dall’Area marina protetta, al Molo Clementino e fino alla stazione marittima dice: «Non faccio regali alla destra, lavorerò per la coalizione utilizzando le altre decine e decine di argomenti che mi convincono di più»

Valeria Mancinelli nel video di presentazione della sua candidatura alle Regionali 2025

 

Valeria Mancinelli, avvocata, ex sindaca di Ancona dal 2013 al 2023, è candidata nella provincia di Ancona nella lista del Partito Democratico, a sostegno di Matteo Ricci. Oggi si è presentata in un incontro stampa en plein air,  alla Pineta del Passetto. «Ho accettato di candidarmi perché mi è stato chiesto di dare una mano e mi hanno insegnato che se pensi che le cose come stanno non vanno bene e pensi che un tuo contributo possa cambiarle allora devi impegnarti, non puoi rimanere solo a guardare magari mugugnando E le cose non vanno bene nel mondo e neanche nelle Marche. Qui in particolare non vanno bene e certo i problemi non sono nati tutti oggi ma negli ultimi 5 anni la situazione non solo non è migliorata ma è addirittura peggiorata, nella sanità in modo eclatante ma non solo. Pensiamo solo alle infrastrutture ed ai trasporti sempre più difficile arrivare ad Ancona e nelle Marche. Chiedete ad un marchigiano qualsiasi se migliorata o peggiorata la risposta sarà unica. Certo nessuno fa miracoli ma qualcuno li aveva promessi in campagna elettorale e poi non solo non ha fatto miracoli ma neanche ciò che era possibile e giusto fare Io mai promessi miracoli e non comincio certo adesso ma l’impegno per un lavoro serio e rigoroso per migliorarle le cose, questo posso garantirlo».

In un video che accompagna la candidatura, Mancinelli pone l’accento sull’idea che la politica vada fatta impegnandosi a risolvere i problemi e proponendo soluzioni concrete, non miracoli. «Difetto principale della destra – continua la Mancinelli – è quello di non costruire soluzioni, ma creare continua propaganda e favori spiccioli. Acquaroli poi è notoriamente incapace di esprimere leadership, ma governa in quanto fedelissimo della Meloni. Sulla presunta efficacia della filiera hanno tentato di costruire tutta la loro narrazione. In realtà la filiera non è efficace e spesso non esiste; basta guardare il porto, in cui il presidente Garofalo, che ha preso il posto di Giampieri, cacciato brutalmente è di fatto inviso e smentito costantemente da Acquaroli, da Silvetti che cambia idea ogni due per tre, con Bugaro che siede nel comitato portuale per conto del Comune e neanche si è accordo che l’Adsp gli stava sfilando un pezzo di città. La filiera perfetta sta lasciando lo scalo nel caos, senza una linea politica, nel pantano».

«Sugli oltre 80 punti programmatici sottoscritti da coalizione di centro sinistra ce ne sono due/tre sui quali ho avuto e in parte ancora ho opinioni diverse, anche se opinioni non certo solitarie ma condivise da Pd di Ancona e anche dal candidato presidente Matteo Ricci. Riguardano il Molo Clementino, Amp e stazione maritima, e ciò nonostante accetto di candidarmi in questa coalizione. Su uno di quei punti, e solo su quello (l’Area Marina Protetta), nelle comunali del 2023, rispetto a tutto il resto del più complessivo programma, i Verdi decisero di uscire dalla coalizione di centrosinistra. Il resto della coalizione lo considerò un errore: se condividi tutti gli altri punti e solo su questo rompi è difficilmente comprensibile. Non voglio fare lo stesso errore a parti rovesciate: se condivido come condivido la stragrande parte del programma e su questo punto ho un’opinione diversa, mantengo dubbi circa la funzionalità di quello specifico strumento ed il dubbio circa il consenso necessario delle comunità locali, non per questo rompo con la coalizione o faccio mancare il mio impegno. Io non faccio regali alla destra, lavorerò per la coalizione utilizzando le altre decine e decine di argomenti che mi convincono di più. Dichiaro qui la mia convinta adesione al “Michele Serra pensiero” e cioè; “dobbiamo imparare a stare insieme anche non condividendo proprio tutto tutto, tutto senza pretendere abiure staliniane e senza farci la guerra tra di noi su queste legitime diversità. Poi certo fati gli accordi quelli si rispettano. E ci si rispetta a vicenda. Gli avversari sono gli altri”». In quest’ottica ha chiarito che non si tirerà neanche indietro sulla proposta di confronto faccia a faccia sull’Area Marina protetta del Conero, lanciata da Giacomo Bugaro, candidato indipendente nella lista di FdI alle regionali d’autunno.

 

 

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