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Morto dopo le prove allergiche,
sequestrata la fiala utilizzata per i test

ANCONA - Questa la disposizione del pm per indagare sulla morte di Francesco Restolfer, il 66enne deceduto il 15 maggio all'ospedale di Torrette, nel reparto di Allergologia. Oltre alla fialetta sospetta, sul tavolo della magistratura è arrivata anche la cartella clinica della vittima

Francesco Restolfer

 

Tragedia dopo i test allergici, la procura sequestra la cartella clinica di Francesco Restolfer e mette sotto chiave la fiala utilizzata durante i test, quella che probabilmente ha causato la morte del 66enne di origine napoletana. Le disposizioni da parte del pm Rosario Lioniello sono arrivate dopo l’autopsia che si è svolta sulla vittima lo scorso venerdì all’istituto di Medicina Legale di Torrette. Gli accertamenti non avevano fatto emergere patologie o comunque malformazioni che possano aver contribuito a decretare il decesso del 66enne. Il perito della procura, il dottor Matteo Tudini, aveva lasciato aperta l’ipotesi dello shock anafilattico, causato dall’inalazione di una sostanza durante i test allergici che per Restolfer sono risultati essere fatali. La fiala sequestrata contiene metà della dose di Ceftriaxone, prinicipio del potente antibiotico Rocefin, iniettata intramuscolo a Restolfer. La sostanza gli aveva provocato problemi in passato. Gli era stata somministrata, sempre attraverso un’iniezione, circa un anno fa dai medici dell’Inrca dopo un’operazione di routine. Il 66enne non aveva tollerato il farmaco e il personale, nella cartella di dimissioni, aveva accertato l’allergia. Così, il 20 aprile , l’ex dirigente della Folletto si è recato nel reparto di Allergologia dell’ospedale di Torrette. La dottoressa che lo ha visitato gli aveva prescritto i test per verificare la tolleranza orale al Ceftriaxone e ai chilonoli. La mattina della tragedia, avvenuta il 15 maggio, a Restolfer è stato solo somministrato il principio del Rocefin. Non per via orale, ma intramuscolo. A pochi minuti dall’iniezione, si era sentito male, accusando debolezza e prurito alla gola. A nulla erano valsi i tentativi di salvarlo. Ma perchè la somministrazione della sostanza è stata diversa da quanto prescritto dalla dottoressa che lo aveva visitato un mese prima? Perchè non è stato tenuto conto della valutazione dell’Inrca che aveva decretato la reazione allergica a quel farmaco? Sono domande a cui dovrà rispondere la procura che sul caso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Nessun indagato, per ora. Oltre al contenuto rimasto in fiala, il pm ha disposto il sequestro di tutta la storia clinica di Restolfer, compreso il foglio di dimissioni redatto dall’Inrca. Le indagini sul decesso del 66enne sono partite dopo l’esposto presentato dalla famiglia della vittima, rappresentata dall’avocato Alessandro Marrino.

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