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Ostello della Gioventù:
150mila euro per riaprirlo, caccia ai fondi

ANCONA - «La struttura di via Lamaticci operativa dal prossimo giugno» la promessa dell'assessore Marasca (Cultura e Turismo) dopo il summit in Comune con i suoi colleghi Manarini (Lavori pubblici) e Sediari (Urbanistica). Non si placano le accuse incrociate

L’ingresso dello’ostello della gioventù di via Lamaticci ad Ancona

di Giampaolo Milzi

L’Ostello della Gioventù risorgerà entro l’inizio della prossima estate, non solo in piena forma “fisica”, ovvero strutturale, ma più bello, comodo, funzionale alla “new generation” del terzo millennio. Il tutto per un costo che si aggira tra i 100mila ed i 150mila euro. Parola di Paolo Marasca, assessore comunale Cultura, Sport e Politiche giovanili. Nominato “portavoce” dai suoi “compagni” di tavolo ieri (31 ottobre), al termine di una lunga e approfondita discussione su quello che è diventato un caso, una querelle farcita di molti “se”, “ma”, incertezze, polemiche ed accusa incrociate.
La fumata bianca arrivata attorno alle 13 dal summit in Comune – presenti, oltre a Marasca, gli assessori Paolo Manarini (Lavori pubblici e Patrimonio) e Pierpaolo Sediari (Urbanistica), oltre ad alcuni alti dirigenti, tra cui Giacomo Circelli (Gestione edilizia), Ciro Del Pesce (Cultura e Turismo), Riccardo Borgognoni (Servizio tecnologico) – sembra aver fugato ogni dubbio sulla rimessa a nuovo dell’immobile di via Lamaticci 7, rimasto chiuso dal novembre scorso causa inagibilità. Almeno a parole. «Ci siamo organizzati per avviare la serie di interventi necessari affinché l’ostello possa rispettare tutte le normative di sicurezza e ottenere quindi la certificazione anti-incendio dai vigili del fuoco − ha spiegato Marasca −. E abbiamo iniziato a discutere sulle caratteristiche del bando per l’assegnazione in gestione». Quanto agli interventi, saranno volti a sanare le “piaghe” via via cronicizzatesi nello stabile: lavori per eliminare le infiltrazioni d’acqua in alcune delle camere da letto e, attraverso il posizionamento di una guaina sul tetto, di radicale impermealizzazione; opere di sistemazione impiantistica e idraulica; montaggio di pannelli, riparazione della caldaia; forse, anche la riparazione dei pannelli solari mai entrati in funzione. Costo del cantiere, tra i 100mila e i 150mila euro, cifra non meglio specificata perché l’amministrazione comunale dovrà chiedere vari preventivi a più ditte specializzate. Lavori di manutenzione straordinaria più volti richiesti dal Comitato regionale dell’Associazione italiana alberghi della gioventù (Aig), che ha gestito la struttura per vent’anni, e mai realizzati e che hanno portato alla chiusura dell’ostello circa un anno fa secondo il Comitato regionale Aig che accusa Palazzo del Popolo «di aver lasciato alla deriva, dal punto di vista delle necessarie, importanti opere di manutenzione», l’edificio di via Lamaticci. Un Comitato già in pessimi rapporti anche con i vertici nazionali dell’associazione, interessata da una procedura di concordato preventivo. Ma Marasca rigetta le accuse degli ex gestori Lamberto Battucci (presidente), Sergio Rigotti e Giluio Petti (vice) e Marco Martinengo (consigliere). «L’inagibilità è arrivata perché era compito di Battucci e soci portare a termine la pratica per la certificazione anti-incendi, e non l’hanno fatto». Ad inasprire sempre di più i rapporti con il Comune anche il naufragio del progetto di realizzazione di una nuova struttura dedicata ai giovani all’ex Verrocchio. Progetto per il quale Battucci & C. avevano partecipato in prima persona, coinvolgendo l’architetto Erskine ed ottenendo il via libera dall’amministrazione, salvo poi veder cancellato tutto dal Bando periferie che prevede all’ex fornace la sola autostazione.

Il bando per la futura gestione. Battucci ed i suoi non demordono. Pronti a giocarsi le proprie carte in vista della riapertura dell’ostello di via Lamaticci. Contestualmente al cantiere per la messa a norma dello stabile, infatti, annuncia l’assessore, dovrà partire l’iter per il bando gestionale. Marasca si limita a dire «che si tratterà di una procedura di evidenza pubblica nel pieno rispetto di tutte le leggi in materia, comprese le norme che indicano quali tipologie di aziende e associazioni possono concorrere». Insomma, tutti quelli che hanno i requisiti potranno partecipare. Come scegliere? «Valuteremo i progetti a seconda del loro carattere migliorativo, e delle strategie da essi previste. Assegneremo dei punteggi secondo alcune voci, come la capacità dell’ostello di ospitare iniziative socio-ricreative e culturali, di offrire opportunità di lavoro ad alcuni giovani, di garantire tariffe promozionali, per fare qualche esempio».
Non mancano già le manifestazioni di interesse. A cominciare da quella dell’Associazione italiana alberghi della gioventù (Aig), il cui presidente Filippo Capellupo il 19 ottobre si è incontrato con Marasca, mentre il segretario Aig Carmelo Lentino ha avuto il 22 ottobre un faccia a faccia con l’assessore Manarini. In aperto contrasto con i vertici nazionali dell’associazione, a settembre 2017 , il direttivo regionale Aig (Battucci ed i suoi, ndr) è stato commissariato, attualmente non esiste, dunque, una costola regionale dell’Aig, mentre proprio Battucci ed i suoi si sono costituiti in un’associazione autonoma, registrata in Regione, e pur non riconosciuta dall’Aig ed in rapporti tesi con l’amministrazione tira dritto e si ritiene in lizza per partecipare al bando di gara. Diplomaticamente, Marasca non si pronuncia sulle credenziali di questa associazione-comitato autonomo e non si sbottona sui nomi degli altri soggetti che si sono informalmente fatti avanti per la gestione con sondaggi in Comune. Ma precisa che il nuovo ostello dovrà essere «contemporaneo, in linea con le esigenze dei giovani di oggi». E con queste esigenze non è certamente in linea l’orario d’apertura, fino a mezzanotte, che ha caratterizzato il contratto di gestione precedente. Una questione non da poco, quella dei tempi di operatività, sulla quale Marasca glissa. Ma tant’è. «Certo non ci interesserà più un ostello costretto a chiudere alle 24», ha già precisato il segretario Aig nazionale Lentino. L’Aig nazionale, del resto, punta ad un super ostello. Lentino: «Il bando dovrà seguire la nostra “filosofia” generale, ovvero trasformazione degli ostelli in centri di ricettività aggregativi, in link con le realtà territoriali locali, con spazi comuni implementati, laboratori culturali, una biblioteca, stanze per piccole imprese giovanili specializzate in creazione di start up, secondo i migliori standard nazionali e internazionali». Il che significa un surplus di fondi (oltre a quelli necessari perché l’ostello torni a norma) e di volontà politica da parte della Giunta Mancinelli. Da qui a fine giugno 2019, data fissata dal summit di ieri per la riapertura, di tempo per seguire l’evolversi del caso, di verificare, ce n’è. E per adesso c’è l’impegno di Marasca per il nuovo “ostello contemporaneo”. Un aggettivo, contemporaneo, che dovrà essere riempito di contenuti.

 

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