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Morte della moglie di Pianesi
legata alla dieta macrobiotica?
Una perizia per chiarirlo

INDAGINE – Il 4 dicembre sarà affidato l’incarico al medico legale D’Ovidio per accertare se, come sostiene la procura, ci siano connessioni tra il decesso e il credo del guru accusato di omicidio volontario. Sul filone della setta, una 50ina di ex adepti pronti a costituirsi parte civile in un eventuale processo

Mario Pianesi

 

di Federica Serfilippi

Indagine sul macrobiotico: sarà una perizia medico legale a cristallizzare le cause della morte di Gabriella Monti, prima moglie di Mario Pianesi, e ravvisare un’eventuale correlazione tra la filosofia macrobiotica e la morte della donna. A svolgere gli accertamenti clinici sarà il medico legale abruzzese Cristian D’Ovidio, scelto dal gip Sonia Piermartini. Il conferimento dell’incarico avverrà il prossimo 4 dicembre in tribunale nell’ambito dell’incidente probatorio chiesto dal pm Paolo Gubinelli, titolare del filone principale d’indagine (quello legato all’associazione a delinquere dove ci sono altri tre indagati oltre a Pianesi) e di quello aperto per omicidio volontario aggravato nei confronti della prima moglie del guru della macrobiotica. In udienza, verranno delineati i quesiti da affrontare all’interno della perizia e le tempistiche per poter portare sul tavolo del giudice una relazione dettagliata su quanto analizzato. È probabile che lo specialista si basi soprattutto sulle cartelle cliniche recuperate dagli investigatori della Squadra mobile e legate alla donna morta nel 2001 al Lancisi di Ancona. Quattro anni prima era stata colpita da un ictus per cui sarebbero servite terapie specifiche, controlli periodici e altri accorgimenti che – secondo l’ipotesi della procura – non sarebbero stati rispettati proprio a causa della filosofia pianesiana e dello stile alimentare, basato sulla somministrazione di cereali, a cui era stata sottoposta rigidamente la donna. Sulla prima tranche dell’inchiesta (indagati sono anche la seconda moglie di Pianesi, Loredana Volpi, e due membri della segreteria Giovanni Bargnesi e Karl Xaver Wolfgruber), la procura ha tutte le carte in mano per poter procedere a definire le posizioni dei quattro indagati. In totale, sarebbero una cinquantina le persone pronte a costituirsi parte civile in un eventuale processo. La maggior parte delle vittime si è raccolta nell’Osservatorio nazionale antiviolenza psicologica di Firenze. L’onlus ha raccolto le storie degli ex adepti del macrobiotico provenienti da tutta Italia e le testimonianze dei familiari di quelle persone che si erano rivolte alla cosiddetta psicosetta smantellata dalla questura lo scorso marzo. Non tutti coloro che si sono rivolti all’Osservatorio hanno poi sporto denuncia formale, ma sono pronte a venire in tribunale per testimoniare contro l’operato dell’associazione.

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