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Chiusura Carrefour, Rabini:
«Nessun rispetto per le persone»

CAMERANO - Il consigliere provinciale e comunale di centrodestra è critico verso la scelta del colosso francese di lasciare le Marche: «Auspico che le famiglie dei dipendenti che hanno rischiato la pelle pur di dare un servizio importante, possano trovare un rilancio e che altri gruppi della Gdo possano avere interesse per quella struttura»

I lavoratori Carrefour ieri nel presidio di protesta davanti alla Regione

 

 

Spinge forte l’accelleratore delle polemiche il consigliere provinciale di Ancona e comunale di Camerano, Lorenzo Rabini, sulla questione della chiusura dell’ipermercato Carrefour. «Il minimo che si possa dire o commentare – attacca Rabini – è chiamare con il proprio nome l’atteggiamento di Carrefour dopo la sparata del 1 marzo sulla chiusura al 31 marzo, e non si può non sottolineare che indecente sia il termine più adeguato; e questo perché i quasi 100 addetti hanno anche loro combattuto una battaglia durissima nell’ultimo anno contro il nemico Covid, lo hanno fatto dimostrando grande professionalità in circostanze di grande rischio, a contatto sempre con la gente e rischiando ogni minuto il contagio. Non è un caso – continua Rabini – che la scorsa estate durante la cerimonia delle benemerenze a Camerano, anche Carrefour e quindi tutte le persone di Carrefour, al pari di tutti gli altri esercenti e negozi di alimentari, sia stata premiata per l’abnegazione dimostrata al servizio delle comunità limitrofe».

Lorenzo Rabini

«Senza considerare ancora – rimarca Rabini – che proprio nei periodi difficili di pandemia, anche gli affari, dal punto di vista prettamente economico e finanziario, non risultano essere stati così scarsi, tutt’altro. E allora, pur riconoscendo ovviamente alla proprietà la libertà di voler percorrere strade diverse, non credo però che questo sia stato il modo migliore di salutare una stagione commerciale che dura dal 2003, mettendo intere famiglie in estrema difficoltà senza neanche dargli modo di capire cosa fare, vista l’immediatezza della notizia di chiusura e la voglia rimasta immutata, a quanto pare, di tirar giù le saracinesche il 31 marzo».«Ora – continua Rabini – sarà importante il ruolo che in questa vicenda assumeranno le Istituzioni e le Organizzazioni sindacali. Il lavoro che loro potranno svolgere sarà fondamentale per far uscire in maniera dignitosa tutti i dipendenti da questa brutta storia e per quanto possibile, poter anche dare un senso di programmazione alle questioni occupazionali del futuro prossimo . Sono convinto ad esempio, che l’Assessore al lavoro della Regione Marche, Stefano Aguzzi, saprà essere un punto di riferimento fondamentale per le trattative in corso e per delineare e tracciare un percorso di valorizzazione sia per le persone coinvolte, sia per mantenere alto l’interesse per quel particolare e strategico sito logistico (accanto alla Metropolitana di superficie, al casello autostradale, al prossimo Ospedale di Rete Ancona sud, ad altri grandi Gruppi quali Ikea, Decathlon, Amazon..), così strategico e punto di raccordo tra la Riviera del Conero e la città capoluogo di Regione».

L’ipermercato Carrefour di Camerano

«Mi auguro davvero – conclude Rabini – che tutte le persone e le famiglie dei dipendenti coinvolti, possano trovare un rilancio, mi auguro anche che altri Gruppi della Grande Distribuzione possano avere interesse per quella struttura ( e penso anche ai dipendenti e ai negozi del Grotte Center senza Carrefour, anche per loro non sarà così facile ); ho seguito da Amministratore provinciale e locale tante vicissitudini legate proprio in quel luogo alle questioni del Mercatone Zeta, della Despar e so quanta fatica ci vorrà per ricostruire, quanta fatica ci vorrà per rimettere in sesto le famiglie, quanta fatica occorrerà per trovare accordi, compratori, per ritrovare lavoro e per riacquistare serenità, ora ognuno faccia la sua parte e certamente sarà sempre migliore della parte che ha fatto adesso Carrefour».

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