Il 15 marzo 2025 l’Autorità Portuale ha inviato al Ministero dell’Ambiente il Nuovo Piano regolatore portuale di Ancona, affinché sia avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Il Prp è pubblicato sul sito del Mase dal 15 aprile e ha iniziato il suo iter di consultazione presso i soggetti competenti in materia ambientale, tra i quali il Comune di Ancona, la Regione Marche e l’Arpam. «Tutto nel silenzio più assoluto in barba alla trasparenza e alla collaborazione con i cittadini. – fa osservare in una nota Patrizia Santoncini come portovoce del Comitato Porto-Città – L’iter di approvazione del Nuovo Prp sarà trainante anche per la conclusione del procedimento ancora in corso del Banchinamento del molo Clementino, già al Mase dal 2022. Va chiarito che, a seguito del Documento di Programmazione Strategica del Sistema portuale (Dpss), approvato nel 2024, il nuovo Prp non è più soggetto all’autorizzazione da parte del Comune di Ancona né della Regione Marche».
Santoncini ricorda che «nonostante il Comitato Porto-Città abbia sollecitato il sindaco, già in sede di discussione del Dpss, alla difesa dei confini urbani della città e di non svendere all’Autorità portuale il nostro porto e di farsi carico di proporre ed ottenere, in base alla legge 84/94, che almeno il Porto Antico fosse destinato a luogo di “Interazione con la città”, luogo cui l’unica competenza pianificatrice è del Comune o della Regione in armonia con gli scopi e i dettami del Piano Regolatore Generale della città, sembra che il sindaco non abbia fatto proprio nulla».
Il Comitato Porto-Città ha infatti analizzati le tavole e « ad un primo sguardo alle planimetrie salta all’occhio l’ambiguità dei limiti dell’area di competenza del Prp che non coincide con il limite dell’Ambito Portuale. Quest’ultimo comprende parti di città mai prima di competenza portuale come via della loggia e i suoi edifici lato mare, via XXIX Settembre e la Banca d’Italia, via Marconi e i suoi edifici lato mare, il parcheggio Archi e la scuola primaria Leonardo da Vinci. L’affaccio urbano, da non confondere con la zonizzazione “Interazione con la città”, è garantito solo nel tratto tra l’ingresso al cantiere navale Fincantieri e il retro della Banca d’Italia. Dall’ingresso Fincantieri fino alla fontana dei Due Soli vi è una zona bianca, senza destinazione d’uso, annegata tra moli turistici e da diporto, servizi portuali generali e la banchina per le grandi navi da crociere nel lato esterno del molo Clementino. Il luogo più identitario di Ancona non è stato ritenuto degno di seria e serrata contestazione».
Il 15 maggio si concluderà, se non ci saranno sospensioni, la fase di consultazione, poi sulla base del Rapporto Ambientale contenente anche il Piano di Monitoraggio, saranno valutati gli effetti del Piano e verrà espresso il parere decisivo motivato. Infine, l’Autorità portuale e il Mase renderanno pubblici sui loro siti web l’atto di approvazione finale, la dichiarazione di sintesi e le misure adottate in merito al monitoraggio. «Non c’è tempo! – evidenzia Patrizia Santoncini del Comitato Porto-Città – Il nostro è un invito alle amministrazioni più vicine ai cittadini per difendere, in questa fase di consultazione, il nostro Porto Antico i cui vincoli monumentali e paesaggistici non sono stati ritenuti degni di tutela in difesa e salvaguardia del nostro patrimonio culturale. sindaco ci aspettiamo da lei una netta presa di posizione prima che sia troppo tardi».
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