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La Sala Gialla vota all’unanimità
la mozione a sostegno di Liliana Segre

OSIMO - Oggi pomeriggio il documento a firma dei consiglieri democrat Flamini, Gallina Fiorini e Gobbi, è stato approvato con l'emendamento presentato dal consigliere Alessandrini (Lega)

La Sala Gialla di Osimo

La senatrice Liliana Segre

 

La Sala Gialla vota all’unanimità la mozione presentata dal gruppo consiliare Pd a sostegno della senatrice a vita Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e vittima di una campagna di odio antisemita sui social network. Il documento, a firma dei consiglieri Flamini, Gallina Fiorini e Gobbi, in apertura di dibattito, oggi pomeriggio, 26 novembre, è stato emendamento da Alberto Maria Passarini Alessandrini (Lega). Il consigliere del Carroccio aveva chiesto di inserire nel testo un passaggio per condannare «ogni forma di totalitarismo» e fatta salva «la libertà di opinione» prevista dall’articolo 21 della Costituzione, sottolineando che le parole aggiunte non sottendevano alcun intento pretestuoso. La mozione così modificata è stata votata da tutti e 23 i consiglieri presenti in aula: dalla maggioranza (Pd, Energia Nuova, Ecologia e Futuro, Osiamo), che attraverso le parole del capogruppo democrat Gallina Fiorini ha invitato i colleghi «a non restare indifferenti per restare umani», e dalla minoranza delle Liste civiche, del M5S, di Progetto Osimo Futura e della Lega.

La sala Gialla di Osimo dalla visuale del presidente del Consiglio comunale, Giorgio Campanari

Sul voto antecendente dell’emendamento, approvato dai 22 inizialmente presenti nella sala consiliare con 14 sì e 9 astensioni (Gobbi, Monticelli, Vignoni, Paolella, Rossi, Feliciani, Campanari e Ricci), si erano però spaccati sia il Pd e che le minoranze. «Sia chiaro che questo emendamento non può essere interpretato in maniera estensiva perché ad esempio l’apologia di fascismo non può essere considerata nell’articolo 21 della Costituzione» aveva chiarito il capogruppo Pd, Diego Gallina Fiorini pur annunciando il suo voto favorevole all’integrazione di testo e sottolineando comunque l’importanza «di prendere le distanze da ogni forma di razzismo e intolleranza». Le consigliera di partito Eliana Flamini e Cecilia Gobbi si erano invece astenute in sede di voto dell’emendamento, come il capogruppo del M5S David Monticelli. «I principi per i quali siamo tutti d’accordo a livello pubblico, non sono troppo spesso rispettati dal leader della Lega, – aveva obiettato Monticelli – Mi riferisco all’aspetto prettamente propagandistico per quello che attiene il ‘soffiare sul fuoco’ in questo contesto storico. All’interno del M5S quando eravamo al governo con la Lega, avevo personalmente manifestato il mio dissenso perché il movimento non contrastava certi discorsi di Salvini. Bisogna stare attenti ad usare certi linguaggi che possano innescare reazioni di odio pericolose in chi ascolta, perché arrivano dalla bocca di chi governa, e questa mozione così emendata secondo me va in questa direzione». «La Lega non è intollerante, razzista e xenofoba come viene dipinta, altrimenti io per primo ne avrei preso le distanze» aveva replicato con forza Alessandrini.

I banchi di minoranza della Sala Gialla

Lo scopo della mozione però era quello di «esprimere solidarietà alla senatrice Segre, costretta a girare con la scorta dopo le quotidiane minacce di morte ricevute», non come semplice atto simbolico ma per manifestare «una ferma condanna a tutti i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio ai quali stiamo assistendo negli ultimi anni, con sempre maggiore intensità e preoccupazione. – aveva spiegato il Pd in una nota – Noi consiglieri del Partito Democratico di Osimo vogliamo sostenere il coraggio della senatrice Liliana Segre che a 89 anni è ancora in prima linea con tutta la sua forza a raccontare ai giovani l’orrore della Shoah, la follia del razzismo, la barbarie della discriminazione e della predicazione dell’odio. Liliana Segre ci sta insegnando a non restare indifferenti, perché chi si abbandona all’indifferenza spalanca le porte al disumano. Noi abbiamo scelto di non farlo». Concetti ripetuti nella sala consiliare oggi pomeriggio nella speranza che tutte le forze politiche rappresentate nel parlamentino osimano li recepissero, al di là dei distiguo sulla formulazione del testo emendato della mozione. E così è stato nel voto finale, univoco e collegiale. Il collante è risultata essere la volontà dell’assemblea cittadina di manifestare un segnale di coesione su un argomento sensibile, importante, per mettere al bando gli orrori del passato e ogni azione discriminatoria futura. La stessa consigliera Gobbi, al termine della discussione, ha evidenziato come sia necessario «andare sul concreto e questa mozione impegna il sindaco e giunta a proporre iniziative educative e didattiche che possano veicolare idee di tolleranza a partire dai più giovani».

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