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Suicidio assistito:
nuova diffida all’Asur
«Troppi ritardi»

IL CASO - Nuovo capitolo della vicenda del 43enne tetraplegico che chiede all'azienda sanitaria di poter verificare le sue condizioni di salute per, eventualmente, poter accedere all'eutanasia. Il collegio di legali, dell'associazione Coscioni: «l'Asur continua a procrastinare, senza alcuna indicazione temporale precisa, una procedura urgente la cui richiesta iniziale risale a agosto 2020»

Nuova diffida all’Asur presentata dai legali di Mario, il 43enne marchigiano che, tetraplegico dopo un incidente stradale, chiede di poter accedere al suicidio assistito. L’azienda sanitaria è stata intimata dal tribunale dorico a verificare le condizioni del paziente, passo fondamentale per eventualmente portarlo all’eutanasia, in base alla cosiddetta “sentenza Cappato”. Stando ai legali dell’associazione Coscioni, a cui si è rivolto Mario (nome di fantasia), nelle procedura si sarebbero accumulati ritardi su ritardi. Una situazione che, anche dal punto di vista psicologico, non farebbe che aggravare le condizioni di Mario, disabile da più di 10 anni. «In data 1 settembre 2021 – ricorda l’associazione Coscioni – Mario veniva contattato dall’Azienda sanitaria unica regionale delle Marche per concordare un calendario di appuntamenti volti appunto alla verifica delle sue condizioni, che prevedevano, nell’arco del mese di settembre, colloquio con psicologi, medici palliativisti e neurologo al fine di espletare gli accertamenti propedeutici richiesti dal Comitato Etico Regione Marche (CERM) per emettere il suo parere. Scrupolosamente effettuati tutti gli accertamenti ad opera dell’equipe interdisciplinare, in data 14 ottobre 2021 a Mario veniva notificato dell’avvenuto invio della relazione collegiale redatta dall’equipe interdisciplinare dell’Area Vasta 2 competente al CERM».

Marco Cappato e Filomena Gallo

Cosa è successo dopo il 14 ottobre? A spiegarlo è l’avvocato Filomena Gallo, segretaria dell’associazione:  «Ad un mese di distanza dall’invio della relazione Mario è ancora in attesa di conoscere l’esito della procedura, e di ricevere il relativo parere ad opera del comitato etico che fa così ulteriormente dilatare i tempi per una procedura che, in virtù della richiesta stessa e delle condizioni di sofferenza dichiarate dal paziente, dovrebbe avere caratteristiche di urgenza. Alla luce di tali rallentamenti e della drammaticità delle condizioni in cui versa, in data 9 novembre 2021, per Mario abbiamo presentato un’ulteriore diffida all’Asur Marche chiedendo di provvedere urgentemente alla comunicazione degli esiti della procedura, in adempimento all’ordine del tribunale di Ancona».

L’azienda sanitaria unica regionale Marche, in risposta alla diffida presentata da Mario, ha comunicato al collegio difensivo di Mario che l’Azienda sanitaria è ancora in attesa del parere del CERM e dunque che questo sarà depositato non appena trasmesso. Per l’associazione Coscioni, l’Asur «con questa risposta interlocutoria, continua a procrastinare, senza alcuna indicazione temporale precisa, una procedura urgente la cui richiesta iniziale risale – lo ricordiamo – ad agosto del 2020».

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