«Perché la maggioranza e il PD che la esprime hanno lasciato credere che tutto vada come al solito mentre il sindaco è costretto a comportarsi come un qualsiasi intruso nella casa di cui è padrone su delega dei chiaravallesi? La risposta è ovvia: perché altrimenti sarebbero già tutti a casa». Il coordinamento cittadino della Lega Chiaravalle esprime il suo punto di vista sull’inchiesta per stalking che ha travolto il sindaco Damiano Costantini.
«La Lega è il partito che ha varato Codice Rosso a tutela delle donne vittime di violenza, ma non vogliamo entrare nel merito di una vicenda che sarà la magistratura a definire se e quanto penalmente rilevante – aggiungono i leghisti chiaravallesi – Consideriamo inaccettabile però che le bocche della maggioranza e del PD siano rimaste e restino tenacemente cucite nonostante il sindaco possa frequentare gli uffici comunali solo in assenza della dipendente che lo accusa perché deve mantenersi a distanza di almeno cento metri. Una vera e propria manifestazione di omertà che esprime la totale mancanza di rispetto dei cittadini e dell’istituzione, condizioni sufficienti a dimostrare la malafede e l’inadeguatezza di chi dovrebbe garantire che il comune sia una casa di vetro. Il sindaco ha una laurea in giurisprudenza, non ignora la risonanza ed i potenziali risvolti di un’accusa che sembrerebbe molto circostanziata e che continuando a mischiare vicende personali e cosa pubblica mette in difficoltà operativa ed emotiva l’intera macchina comunale».
Sindaco indagato per stalking: «Si dimetta per il bene di Chiaravalle»
«Stalking a una dipendente comunale»: indagato il sindaco di Chiaravalle
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