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Sopralluoghi tecnici su strade e ponti

LA PROVINCIA di Ancona ha subito interdetto le strade di sua competenza dopo l'alluvione che ha danneggiato le carreggiate. Il presidente Daniele Carnevali: «La conta dei danni verrà fatta successivamente, ma certamente parliamo di decine di milioni di euro»

 

L’alluvione di giovedì scorso ha pesantemente colpito molte infrastrutture stradali di competenza della Provincia di Ancona. Da subito si è resa necessaria tramite ordinanza l’interdizione alla circolazione su circa dieci strade provinciali e la chiusura di altrettanti ponti. Al momento sono operativi oltre 25 operai e 10 ditte esterne per la pulizia delle strade. «Chiusure – spiega una nota del presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali – sono dovute sia alla presenza di importanti movimenti franosi sia all’esondazione dei corsi d’acqua e al conseguente danneggiamento delle carreggiate stradali. Già sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici provinciali per verificare l’entità dei danneggiamenti che, nel caso dei ponti, ove non ravvisassero danni strutturali ma solo alle barriere stradali e/o di contenimento, verranno riaperti alla circolazione con le necessarie ed eventuali restrizioni, il prima possibile. Stesso discorso vale per le carreggiate stradali interessate dagli smottamenti».

La Provincia, si è pertanto dotata di una cartografia dinamica delle interruzioni, pubblicata sulla home page del sito istituzionale dell’ente sovracomunale. «Lo scopo – spiega afferma il presidente, è quello di fornire agli utenti un quadro complessivo della viabilità sempre aggiornato e al contempo rendere note le auspicate riaperture in tempo reale. La portata di quello che è accaduto – aggiunge Carnevali – ha una dimensione enorme».

Daniele Carnevali

«Sono stati coinvolti tutti i Comuni che vanno dalla fascia appenninica a quella costiera. Infrastrutture devastate lungo tutti i circa 50 km dei bacini del Misa e del Nevola. Quindi ci troviamo di fronte ad un territorio fortemente compromessa anche per quello che riguarda il tessuto socioeconomico. Come detto in questo momento la priorità è quella di garantire di nuovo la percorribilità dei tratti di strada interrotti nel maggior numero e nel minore tempo possibile. La conta dei danni verrà  fatta successivamente, ma certamente parliamo di decine di milioni di euro».

(foto Giusy Marinelli)

 

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