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Vigili urbani al collasso,
il sindaco: “Fate meno indagini”

ANCONA – Incontro chiesto dalla polizia municipale per chiedere assunzioni e riorganizzazione dei turni. Mancinelli: fare meno polizia giudiziaria per concentrarsi sui controlli. Berardinelli (FI): “Irrituale e grave”

I vigili urbani al lavoro per il traffico

 

Le 8 assunzioni annunciate per quest’anno non sono nemmeno sufficienti a coprire il turn over, tra i vigili che prendono servizio e quelli che vanno in pensione. Un corpo, quello della polizia municipale, assottigliato ad 88 unità, nonostante i compiti affidati siano sempre di più. E lo testimoniano anche le richieste dei cittadini: dal 2012 al 2016 le richieste annuali di intervento alla centrale operativa sono passate da 13.851 a 15.041, mille in più. E ancora: blocco dei premi in busta paga, età media altissima, oltre alla difficoltà di coprire nuovi servizi, come il turno notturno fino all’una di notte per due volte alla settimana. Per questo il corpo di polizia municipale ha scritto una lettera al sindaco Mancinelli, ottenendo l’incontro di martedì sera. La risposta del sindaco? Ci sono le procedure in corso per l’assunzione di 8 agenti. Per il resto avrebbe ribadito un concetto: la polizia municipale è un corpo di polizia amministrativa. Insomma, fare meno indagini per concentrarsi su controlli. Viabilità, edilizia, commercio, multe e sanzioni per far rispettare i regolamenti comunali, questo devono fare i vigili e su questo si devono concentrare, secondo il sindaco. Impossibile però sottrarsi ai compiti di polizia giudiziaria, soprattutto se vengono assegnati dalla magistratura, per non parlare poi dei risultati, come i recenti casi di assenteismo tra gli stessi vigili urbani o tra i dipendenti comunali comprovati dalle indagini della polizia municipale. Il capogruppo Fi Daniele Berardinelli critica. “Il senso dell’incontro del sindaco sarebbe stato infatti quello di ridimensionare fortemente il lavoro e i compiti da svolgere, facendo fare un passo indietro di decenni alle funzioni oramai chiare di quello che a tutti gli effetti rappresenta un pilastro fondamentale nella struttura del controllo del territorio e della sicurezza dei cittadini” scrive Berardinelli. “Tutto questo si va anche a scontrare pesantemente, andando in direzione opposta, con il decreto legge recentemente approvato in materia di sicurezza urbana, a tutela della sicurezza delle città e del decoro urbano. E’ evidente che se non ci fosse una chiara smentita del sindaco sui contenuti dell’incontro, quasi informale, senza ad esempio un tavolo con i sindacati di categoria, ci troveremmo di fronte ad un episodio grave, che interesserebbe anche il Prefetto di Ancona, in quanto sembrerebbe anche un tentativo di scavalcamento delle funzioni e delle prerogative dell’autorità provinciale con cui invece dovrebbe esserci, con il rafforzamento dei poteri di intervento del Comune, un “patto”, sottoscritto all’interno del Comitato Metropolitano, che dovrebbe analizzare le questioni di sicurezza urbana. A rimetterci sarebbe la sicurezza dei cittadini di Ancona e potrebbe sembrare un modo per circoscrivere l’attività investigativa della polizia municipale che potrebbe aver infastidito qualcuno. A quel punto anche la procura potrebbe essere interessata ad approfondire l’argomento” conclude Berardinelli.

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