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Aerdorica: si rischiano
oltre 30 esuberi

SANZIO – Venerdì al tavolo con l'ad Massei, la società proporrà ai sindacati tagli ai lavoratori per quasi un terzo del personale, in mancanza di un accordo sulle riduzioni degli stipendi. Da lunedì Alitalia dimezzerà i voli, bisogna trovare mezzo milione di euro per pareggiare i conti e scongiurare la riduzione del personale. Pressing su Regione e parlamentari per recuperare i collegamenti con la capitale: “Siamo isolati"

Aerdorica, adesso si rischiano una trentina di esuberi. Quasi un terzo del personale, l’ad Federica Massei venerdì al tavolo con i sindacati potrebbe proporre una riduzione dei dipendenti fino a 35 lavoratori sui 97 impiegati diretti del Sanzio. Il taglio al personale servirebbe per raggiungere il risparmio da 1,6 milioni che porterebbe in pareggio i conti della società che gestisce l’aeroporto, così da poter accedere ai finanziamenti del piano di risanamento da 21 milioni approvato dalla Regione. All’ultimo incontro di lunedì scorso, i sindacati hanno accolto un piano di risparmi da 1,1 milioni, ma i sacrifici non bastano. I risparmi potrebbero arrivare dallo smaltimento delle ferie, prima di accedere agli ammortizzatori sociali – cassa integrazione e contratti di solidarietà – con una riduzione del 30/40% degli stipendi e infine da una riorganizzazione dell’orario di lavoro, tra cui la gestione degli straordinari, che porterebbe ad un risparmio di circa 190 mial euro. La società invece ribatte chiedendo altri tagli per 487mila euro sugli stipendi del personale, agendo sulle voci aggiuntive in busta paga, ad esempio superminimi e vecchi integrativi. È su questo punto che i sindacati non intendono cedere. Ma in mancanza di riduzioni di stipendio potrebbero arrivare, appunto da 30-35 esuberi. In sostanza, si tratta di assorbire il colpo dell’addio di Alitalia dal Sanzio. Una situazione difficile da affrontare per Cgil, Cisl e Uil, che mercoledì (11 ottobre) torneranno a discutere con l’assemblea dei lavoratori, prima di rivedere l’amministratore delegato venerdì pomeriggio. Si procede a tappe forzate, perché già da lunedì si vedranno i primi risultati dell’addio di Alitalia: resterà in servizio solo il volo di mezzogiorno verso Roma – Fiumicino. Dal primo novembre, la compagnia di bandiera non volerà più da Falconara, lasciando a terra circa 90mila passeggeri all’anno e un introito per Aerdorica di oltre 700mila euro.

L’incontro del pomeriggio in Regione con i capigruppo e il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo

Oggi pomeriggio i rappresentanti sindacali sono stati ascoltati dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo e dai capigruppo regionali, anche alla luce della procedura fallimentare che è stata aperta dal tribunale che continua a pendere come una spada di Damocle sulla testa dei lavoratori. I sindacati hanno ribadito l’importanza dell’infrastruttura, che dà lavoro ad un indotto di 300 persone oltre ai 97 impiegati diretti, è stata ricordata la necessità del traffico merci per l’import e l’export delle imprese delle Marche e infine hanno chiamato in causa direttamente la giunta regionale, che con l’89,3% delle azioni ancora in mano alla Regione, nonostante i ripetuti annunci di voler vendere a favore di soci privati, resta di fatto il solo datore di lavoro del Sanzio. “Le Marche – è stato sottolineato dai sindacati – rischiano un oggettivo isolamento. Dal 15 ottobre Alitalia inizierà a ridurre i voli, che saranno definitivamente cancellati dal primo novembre. Sono indispensabili proposte alternative”. “E’ nostra intenzione – come evidenziato dal Presidente Mastrovincenzo al termine dell’incontro – monitorare costantemente la situazione e, in sintonia con l’Esecutivo, valutare le eventuali strade da percorrere”.
(E. Ga.)

Alitalia se ne va oppure la cacciano?



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