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Faro del Cardeto, c’è un’offerta
per la concessione

ANCONA – In corso la valutazione del Demanio per la concessione cinquantennale della lanterna del Colle dei Cappuccini ad un gestore privato (Video)
Il video promozionale girato dall'Agenzia del Demanio per mostrare il faro del Cardeto

Il faro antico al Cardeto

 

Faro del Cardeto, c’è una proposta per rilevare la concessione della lanterna del Colle dei Cappuccini. Ieri è terminata la gara nazionale per affidare 9 fari, torri ed edifici costieri di proprietà dello Stato, tra questi anche la torre del Cardeto. Alla conclusione del bando è stata presentata una proposta per chiedere la concessione fino a 50 anni dell’immobile. La proposta arriva dalla società di ingegneria Artingegneria Srl di Borgomanero, in provincia di Novara, specializzata in energie rinnovabili da fonti idroelettrici ed eolici. Progetto ammesso con riserva dalla commissione di gara, che tornerà a riunirsi il 22 gennaio per decidere sull’aggiudicazione. “È già stata avviata la fase di valutazione delle offerte arrivate” informa una nota del Demanio. “Come avvenuto per le edizioni precedenti, sono state appositamente costituite le Commissioni di gara per l’Agenzia del Demanio e Difesa Servizi S.p.A. – società in house del Ministero della Difesa – che valuteranno le proposte presentate secondo il criterio dell’offerta “economicamente più vantaggiosa”, attribuendo un punteggio pari al 70% agli elementi tecnico-progettuali, ed un punteggio pari al 30% agli aspetti economici” continua la nota. La valutazione della proposta progettuale terrà conto di elementi qualitativi, come le soluzioni di riutilizzo delle strutture, la manutenzione, la fruibilità pubblica, il contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise. Le proposte dovranno essere conformi agli indirizzi di sviluppo dei territori che ospitano queste strutture e coerenti con le linee guida del progetto Valore Paese–Fari, in particolare le strutture potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali. Il Comune aveva già escluso, negando ogni possibilità di variante urbanistica, la concessione del faro ad uso ricettivo o alberghiero.

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