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Bilancio al voto,
non ci sono i rimborsi Tari
M5S all’attacco

ANCONA – Tasse per 61 milioni, opere pubbliche per 58 milioni, il Comune torna ad assumere e accende nuovi mutui, ma il debito diminuisce. Sui conti continua a pesare l'incognita tassa rifiuti. Gambacorta: “Chiediamo risposte”

Il Comune (foto d’archivio di Giusi Marinelli)

 

Bilancio 2018, domani al voto del Consiglio comunale arriva la manovra economica di Palazzo degli Anziani. Finanziaria da 122 milioni di euro di parte corrente, 61 milioni vengono chiesti a famiglie e imprese anconetane tra tasse e imposte, 58 milioni sono previsti come investimenti nelle opere pubbliche, compresi i finanziamenti privati e statali (leggi tutti i dettagli del bilancio). Una manovra che per l’assessore alle finanze Fabio Fiorillo è incentrata sui benefici del risanamento finanziario degli ultimi anni, la capacità di intercettare finanziamenti tramite i bandi di concorso, la prosecuzione delle manutenzioni “per ridurre il più che decennale debito manutentivo”, e infine l’innovazione sociale. Diminuisce il debito, oggi a 105,4 milioni di euro, a fine anno sarà di 102,6 milioni di euro, grazie anche all’estinzione anticipata di prestiti per 2,2 milioni, nonostante vengano accesi nuovi mutui per 3,8 milioni da destinare alle asfaltature delle strade. “A testimonianza dell’aumentata efficienza del Comune di Ancona ci sono le rilevazioni della SOSE (società a cui è stata affidata la rilevazione dei fabbisogni standard degli enti locali) che ha accertato una maggior quantità dei servizi forniti dal Comune di Ancona con un livello di spesa minore di quanto viene ritenuto come standard” commenta Fiorillo.

L’assessore Fabio Fiorillo

Il risultato è stato premiato dal governo con un aumento dei trasferimenti nazionali per il fondo di solidarietà comunale, passato da 15.804.858,39 a 16.715.261,80 di euro. Il superamento del blocco del turn over permetterà 45 nuovi assunzioni, di cui 14 saranno destinate al corpo della polizia municipale. Tra gli investimenti, tanti i progetti annunciati: il waterfront, la riqualificazione di Archi-Palombella, la manutenzione delle strade, la nuova piazza delle Palombare, la conclusione del recupero della Mole. Nel sociale, l’assessore indica il modello di un welfare cittadino “caratterizzato da attenzione e vicinanza agli anziani (promozione della domiciliarità e dell’inclusione attiva), ai disabili (Progetto dopo di Noi) e alle povertà (Ancona Città in Comune)”.

Tra le pieghe del bilancio non compare però alcuna voce dedicata ai rimborsi della Tari pagata in eccesso dal 2014 ad oggi da 16mila anconetani. “Il rimborso ai cittadini della Tari addebitata in più nel periodo 2014-2017 nel bilancio 2018, non trova alcun appostamento specifico, ma vi è una laconica affermazione della dirigente del servizio finanziario che specifica che il Comune dovrà procedere ad una tempestiva variazione di bilancio in caso di “manovra sulla Tari.” Che vuol dire ? Nulla, tutti badano solo a tutelarsi scrivendo “frasi” – commenta la consigliera M5S Maria Ausilia Gambacrota -. Dato l’afflusso di cittadini che sono venuti presso il nostro Punto Tari e dato il rimborso medio che spetta ad ogni cittadino, non credo che basteranno i 500mila euro appostati nel bilancio comunale nel “fondo rischi generico.

Maria Ausilia Gambacorta

Ad oggi la situazione Tari è ancora in stand by con grave pregiudizio ai cittadini relativamente al pregresso, costretti ad aspettare le direttive comunali ed a chiedere ai dipendenti di Ancona Entrate piuttosto che ai vari Centri di Assistenza, se e quanto spettante a rimborso e con quali modalità – continua  Gambacorta -. Si ricorda che la Tari grava sui cittadini anconetani per oltre 20 milioni di euro. Si auspica che quanto prima si proceda ad una gestione puntuale dei rifiuti che tenga conto di quanto ogni singolo cittadino produce (chi più inquina più paga). Si chiama tariffazione puntuale. Chiedo di sapere come intende procedere il Comune? Risposta: Non lo sappiamo ancora. Intanto domani si vota il bilancio”.

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