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Gestore unico dei rifiuti, si riparte:
il piano d’ambito al varo a luglio

FALCONARA -  Nell'attesa, Falconara ha prorogato il contratto con Marche Multiservizi mantenendo invariate le tariffe della Tari, fatti salvi gli adeguamenti Istat. L’assessore al Bilancio Raimondo Mondaini: «Venga garantita l’economicità del servizio attraverso un accurato Piano d’ambito, che l’Ata si è impegnata a presentare»

foto d’archivio

Riparte il percorso per individuare un nuovo soggetto unico che gestirà la raccolta dei rifiuti in tutti i 46 Comuni dell’Assemblea Territoriale d’Ambito di Ancona, di cui fa parte Falconara. Nel frattempo sul territorio falconarese resterà operativa Marche Multiservizi Falconara, cui l’amministrazione comunale ha prorogato il contratto fino al 31 dicembre. Le tariffe della Tari resteranno invariate per il 2019, fatta eccezione per l’adeguamento Istat previsto dal contratto Per individuare il nuovo gestore unico l’assemblea dell’Ata ha recepito i rilievi del Consiglio di Stato, che aveva censurato il percorso seguito due anni fa per individuare la società unica dei rifiuti. Un percorso da cui all’epoca anche l’amministrazione comunale falconarese si era dissociata, ritenendo che vi fossero delle lacune, in particolare legate alla mancata predisposizione del Piano d’Ambito quale elemento essenziale per le valutazioni di convenienza economica necessarie per procedere all’affidamento.

Stavolta, invece, il Comune di Falconara ha appoggiato la linea scaturita dall’ultima riunione: questa prevede che entro luglio venga approvato dall’Assemblea il Piano d’ambito, come tra l’altro richiesto nel 2017 da una mozione del Consiglio comunale falconarese. «Tale passaggio a nostro avviso è essenziale per la stima dei costi del servizio di gestione dei rifiuti – dice l’assessore al Bilancio Raimondo Mondaini –. Insieme al Comune di Fabriano e a quello di Jesi abbiamo infatti chiesto una particolare attenzione nella valutazione dell’economicità dell’affidamento del servizio in house, ossia senza gara. Una volta che l’istruttoria sarà completata, sarà poi possibile esprimersi compiutamente sulla tipologia di affidamento ed evitare nuove censure che danneggerebbero il territorio ulteriormente, perché i ritardi significano anche non poter programmare interventi e investimenti a medio termine».



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