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Coronavirus, Ceriscioli annuncia:
«Chiudiamo scuole e atenei»
Ma il premier Conte lo stoppa in diretta

EMERGENZA - Il governatore aveva convocato una conferenza per comunicare la decisione di voler sospendere le lezioni fino al 2 marzo e vietare ogni manifestazione pubblica. Il presidente del Consiglio lo ha chiamato ed è arrivato il dietrofront. Tutto in stand by quindi fino al coordinamento nazionale tra governo, Protezione civile e Regioni previsto per domattina. IL VIDEO
La telefonata in dirette di Conte durante la conferenza convocata da Ceriscioli

 

La conferenza convocata dal governatore

 

di Martina Marinangeli

Una chiamata del premier Giuseppe Conte al governatore Luca Ceriscioli, arrivata in diretta durante la conferenza stampa in Regione, congela l’ordinanza contenente le misure preventive anti Coronavirus che era in corso di presentazione a palazzo Raffaello. Il documento viene messo in stand by fino al coordinamento nazionale tra governo, Protezione civile e Regioni previsto per domattina, in seguito al quale verranno emanate le direttrici a cui tutti i territori dovranno adeguarsi.

L’ordinanza regionale – al momento, dunque, sospesa – prevedeva il blocco delle manifestazioni pubbliche di ogni tipo (da quelle culturali a sportive, passando per gli appuntamento del Carnevale) e la chiusura delle attività didattiche per ogni grado, fino all’Università compresa, fino alla mezzanotte del 2 marzo. Prevista anche la disinfezione di aree come le sale d’attesa ed i vagoni dei treni regionali. Durante la conferenza stampa, Ceriscioli ha anche fatto il punto sulla situazione: «Ad oggi non ci sono casi conclamati nelle Marche». Dal 27 gennaio, quando è iniziata la fase emergenziale, sono stati fatti 10 tamponi, tutti negativi. Un caso in osservazione a Fano, ma non è ancora stato effettuato il tampone. Da ieri, la protezione civile nazionale ha richiesto che vengano inviati due volte al giorno i tamponi che vengono fatti e la prossima rilevazione sarà alle 17 di oggi. Per ogni eventualità, sono disponibili 57 posti letto in regione. Da domani, inoltre, sarà attivato il numero verde 800 93 66 77, dalle 8 alle 20, per avere tutte le informazioni del caso. Partirà anche una chiamata ‘alert’ nelle abitazione per dare informazioni ai cittadini. «Non recatevi al pronto soccorso – l’appello di Ceriscioli –, ma telefonate al medico di famiglia o al pediatra. C’è il triage telefonico, nessuno si deve spostare per avere queste risposte. Ci si sta muovendo con estrema cautela e ci tuteliamo ai massimi livelli. L’Italia è il terzo paese al mondo come numero di contagiati». Procede a ritmo serrato l’attività del Gores (Gruppo operativo regionale emergenze sanitarie), che da subito ha coordinato e monitorato la situazione. In mattinata, il governatore ha incontrato i sindacati, per un focus sul personale sanitario, in prima linea e quindi più a rischio contagio, e domani incontrerà Anci, Unioni montane e prefetti.

(ultimo aggiornamento alle 13,40)

 

 

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