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Ecoforum Legambiente:
«Un modello ottimale di economia circolare
richiede gli impianti di riciclo»

ANCONA - L'ha spiegato ieri il presidente Marco Ciarulli, durante l’iniziativa patrocinata dalla Provincia di Ancona, in collaborazione con l’Ata Rifiuti 2. «Bisogna fare dei passi avanti, sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti, ad oggi grande assente nelle politiche locali e regionali, con una media di produzione procapite che supera i 500kg all’anno per abitante»

 

Si è svolto  ieri 9 aprile l’Ecoforum Marche alla sua VIII edizione, presso la sala conferenze della Provincia di Ancona. Tanti i temi trattati legati all’economia circolare che serve alle Marche: riduzione della produzione di rifiuti, governance, impiantistica e fabbrica delle materie prime seconde. Sono questi i principali obiettivi che le Marche devono porsi per far decollare l’economia circolare anche nella Regione. L’iniziativa realizzata da Legambiente e patrocinata dalla Provincia di Ancona, in collaborazione con l’Ata Rifiuti di Ancona, si è posta l’obbiettivo di stimolare la Regione Marche ad una gestione sostenibile dei rifiuti urbani prodotti attraverso lo sviluppo dell’economia circolare.

All’evento hanno partecipato gli stakeholder del settore dei rifiuti, amministrazioni e cittadini che hanno posto le loro osservazioni sulla tematica dell’economia circolare: dalla governance, all’impiantistica, fino all’annosa questione delle discariche, che se nella provincia di Macerata non si riesce a realizzare, nella provincia di Pesaro Urbino se ne vorrebbero fare in continuo (magari prendendo anche i rifiuti di altre provincie). Sono seguiti quindi molti interventi che hanno esposto nel corso della mattinata i modelli più sostenibili che la Regione Marche dovrebbe seguire.

ecoforum legambiente ancona

«Da anni raccontiamo di una regione virtuosa come le Marche che supera stabilmente il 70% di raccolta differenziata regionale, ma oggi non basta più – ha spiegato Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche – per sviluppare un modello di economia circolare concreto bisogna fare dei passi avanti, sul fronte della prevenzione della produzione dei rifiuti (ad oggi grande assente nelle politiche locali e regionali, con una media di produzione procapite di rifiuti che supera i 500kg all’anno per abitante) e al fianco di questa priorità inserire gli impianti di riciclo, necessari per ridurre i conferimenti in discarica. Questi impianti oggi sono necessari perché se da un lato abbiamo imparato a differenziare bene, dall’altro dobbiamo dare una seconda vita a questi rifiuti che troppo spesso finiscono in discarica, con buona pace dell’ambiente. Le Marche hanno tutte le caratteristiche per diventare la fabbrica delle materie prime seconde, ma devono fare un passo avanti perché questo stallo rischia di essere controproducente con quanto di buono fatto in questi anni».

Gestire bene i propri rifiuti è insomma una modalità di generare una sostenibilità economica come ha ricordato l’associazione nel convegno, dove sono state presentate quelle che secondo Legambiente Marche sono le buone pratiche di economia circolare.«Abbiamo delle buone pratiche che vogliamo raccontare perché se le mettessimo a regime in tutto il territorio regionale potremmo effettivamente definirci virtuosi quando si parla di gestione dei rifiuti – ha aggiunto Marzia Mattioli, direttrice di Legambiente Marche – a partire dall’impianto di produzione di biometano dalla frazione dei rifiuti organici del gruppo Astea, il primo nelle Marche, che aiuterà finalmente una Regione che da troppi anni invia circa il 30% dei proprio rifiuti organici fuori dal suo territorio. Grazie a questi impianti siamo in grado di produrre energia pulita e compost di qualità. Se a questi impianti affiancassimo un buon servizio di gestione della raccolta differenziata, che vede il modello Porta a Porta al centro di tutto, riusciremmo a far decollare l’economia circolare nelle March»e.

Al termine del convegno sono stati premiati anche i Comuni Rifiuti Free (quei comuni che oltre a superare il 65% di raccolta differenziata riescono a mantenere una produzione pro capite di rifiuti urbani sotto i 75kg all’anno) e i Comuni Costieri che superano il 75% di raccolta differenziata. Hanno partecipato al convegno Daniele Carnevali, presidente Ata Rifiuti Ancona; Stefano Aguzzi, assessore Ambiente Regione Marche; Marco Ciarulli, presidente Legambiente Marche; Marta Giurato, Area Rapporti con il Territorio Conai; Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche; Carmine Pagnozzi, direttore generale Biorepack; Emilio Bianco, coordinatore Ecoforum Regionali Legambiente; Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente; Matteo Giantomassi, responsabile comunicazione Ata Rifiuti Ancona; Lorenzo Seta, assessore Ambiente Comune di Montemarciano; Massimiliano Belli, dg Astea; Francesco Regoli, direttore DiSVA Univpm; Michele Serafini, presidente Legambiente Bosco di Mambrica; Sonia Giuggolini Soeco Srl; Marzia Mattioli, direttrice Legambiente Marche.

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