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Personale Inrca in stato di agitazione
per gli arretrati del 2015

ANCONA – Il mancato rispetto degli accordi costa cifre che vanno dai 500 ai 1.000 euro lordi all’anno per infermieri e dipendenti

Il pronto soccorso Inrca di via della Montagnola ad Ancona

 

Mercoledì si sono svolte, in contemporanea, le assemblee del personale Inrca nelle sedi dell’Istituto in Calabria, nelle Marche ed in Lombardia. Unanime il dissenso per il mancato rispetto dell’accordo sugli aumenti del contratto integrativo 2015-2016, firmato e condiviso nel novembre 2015. In media, si parla dai 500 ai 1083 euro lordi annui pro-capite che ad oggi non sono stati riconosciuti, arretrati dal 2015. Rsu e Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Filas, Nursind e Nursing up da tempo sollecitano la direzione dell’istituto a risolvere la questione. “Evidentemente – commenta una nota dei sindacati -, i vertici aziendali non appaiono in grado di intervenire sulla problematica delle progressioni economiche. Il mancato rispetto di questo accordo è l’ultimo di una serie di atti unilaterali che creano tensione tra i lavoratori dell’Inrca, come il mancato riconoscimento del diritto alla mensa a prezzo ridotto per il personale turnista oppure la limitata presenza in turno del personale socio sanitario, figura fondamentale di supporto all’infermiere, nel garantire un’assistenza sanitaria di qualità ed altro ancora”. I sindacati concludono definendo l’atteggiamento della direzione dell’istituto “non più tollerabile”. I lavoratori hanno dato mandato ad avviare lo stato di agitazione e nuove iniziative di protesta.

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