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Metanodotto Falconara-Recanati
al voto del consiglio comunale di Osimo

PROGETTI - Oggi pomeriggio la Sala Gialla discuterà del progetto della Snam che attraverserà le campagne osimane per 11-12 chilometri. Il M5S e il Gruppo Misto hanno già espresso dubbi e perplessità ieri pomeriggio nel corso della seduta della Commissione consiliare Ambiente

Nuova seduta del consiglio comunale di Osimo, convocata per oggi pomeriggio, 12 Giugno, alle ore 18. Oltre all’approvazione dell’adeguamento del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2018/2020 ed elenco annuale 2018, alle variazioni al Bilancio di Previsione 2018-2020 e conseguente modifica al Dup, l’aula sarà chiamata a votare il progetto per la costruzione ed esercizio di metanodotto “Falconara – Recanati : tratto Jesi – Recanati”, presentato dalla SnamRete Gas Spa. Tornerà in discussione, come punto all’ordine del gionro inserito in via d’urgenza anche l’approvazione del Bilancio Pluriennale di Previsione 2018-2020 della Asso Azienda Speciale Servizi Osimo, saltato qualche settimana fa. Proprio sul metanodotto che taglierà la campagna osimana per circa 11-12 chilometri, lambendo anche l’area archeologica di Montetorto di Casenuove, si concentra l’attenzione delle minoranze. Il M5S e il Gruppo Misto hanno già espresso dubbi e perplessità, ieri pomeriggio, nel corso della seduta della Commissione consiliare Ambiente.

Maria Grazia Mariani

MARIANI: “L’AUTOSTRADA DEL METANO E’ UNO STOCCAGGIO?” – “Con la scusa di sostituire il vecchio impianto (che non smantelleranno) stanno praticamente realizzando un impianto di stoccaggio di metano a servizio dei punti di entrata di nuova realizzazione ubicati nella Regione Marche – ipotizza la capogruppo del Gruppo Misto, Maria Grazia Mariani – Il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato il progetto presentato dalla Snam Rete Gas per la realizzazione di un Metanodotto Denominato “Falconara-Recanati: tratto Jesi-Recanati”. Un nuovo metanodotto lungo 30 km che attraversa il territorio comunale di Osimo per quasi 12 km (zona Montetorto-Casenuove-Villa San Paterniano- Padiglione-Passatempo). Non è ancora ben chiaro lo scopo del progetto: in alcuni documenti ministeriali si legge che il progetto rientra “nel quadro del riassetto della rete di trasporto che comprende la completa sostituzione dell’esistente Metanodotto “Ravenna Chieti”, mentre nei documenti di progetto redatti dalla ditta si legge che ‘… il metanodotto Falconara-Recanati fa parte del programma di potenziamento della Rete Nazionale per trasportare i quantitativi di gas provenienti dai Punti di Entrata di nuova realizzazione ubicati nella Regione Marche…’. Il fatto che tutto debba essere realizzato in fretta e furia non fa ben pensare, dopo tutte le polemiche sul rigassificatore a largo di Falconara e la questione delle trivellazioni nell’Adriatico”. La consigliera è preoccupata soprattutto per “il grande impatto sul territorio osimano dell’opera. Un’opera il cui progetto rientra nella tipologia denominata ‘…installazioni di oleodotti e gasdotti e condutture per il trasporto di flussi di CO2 ai fini dello stoccaggio geologico superiori a 20km…’. Un metanodotto lungo 11 km il cui diametro della condotta raggiunge 1 metro. Le operazioni di scavo della trincea e di montaggio della condotta richiederanno l’apertura di una pista di lavoro che avrà una larghezza media di 30 metri. Immaginate un’autostrada a 4 corsie aperta in aperta campagna osimana il cui paesaggio agrario è stato dichiarato ‘…di interesse storico-ambientale…’”.

La sala gialla di Osimo (foto d’archivio)

Maria Grazia Mariani ricorda infatti che “l’opera passa anche nell’area di interesse archeologico di Montetorto, ma nessuno fa rilievi. Attraversa aree potenzialmente instabili con emergenze geomorfologiche e versanti a pericolosità elevata. Senza poi dimenticare che l’area è collocata in zona sismica 2 dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Ma tutto questo sembra non preoccupare l’amministrazione comunale perchè oggi, qualsiasi cosa verrà scritta nella delibera, risulterà carta straccia per decorrenza dei termini. In sostanza arriviamo troppo tardi. Il Comune di Osimo conosce la questione da mesi ma si riduce a portarla in consiglio a tempo scaduto. Strane coincidenze. Infine vorrei evidenziare l’impatto che i lavori avranno sul territorio non solo per il rumore prodotto dai mezzi (trattori ruspe camion) ma anche per l’aumento del traffico con mezzi pesanti e il conseguente inquinamento atmosferico. Il Sindaco se la cava dicendo ‘….chiederò di asfaltare le due strade più interessate (Via Coppa e Via Capanne)..’. Grazie Pd”.

Sara Andreoli e David Monticelli, i due consiglieri comunali del M5S Osimo

M5S: “METANODOTTO AD OSIMO: UNA VISIONE SUL FUTURO DEL PAESE” – “Oggi il consiglio comunale è stato chiamato ad esprimere il proprio parere per la parte di competenza sul passaggio del metanodotto Falconara – Jesi – Recanati di 37 km. Il progetto quasi raddoppia in termini di capacità quello già esistente, affiancandone uno ex novo del diametro di 42” (circa 106 cm) a fronte di quello presente da 26”” scrivono i consiglieri pentastellati di Osimo, David Monticelli e Sara Andreoli. “Una volta affiancato il nuovo metanodotto – ricordano anche i grillini – il vecchio dovrebbe essere dismesso, ma comunque sarà lasciato in sito. Questo gasdotto, che dovrebbe attraversare i Comuni di Falconara, Camerata Picena, Jesi, Agugliano, Polverigi, Osimo, Recanati, rientrerebbe nei lavori previsti per il riassetto del metanodotto Ravenna – Chieti. Ci ha preoccupato il carattere di urgenza con cui siamo stati chiamati a prendere questa decisione e soprattutto il fatto che – come al solito – nessuno ha informato adeguatamente e preventivamente i cittadini, neanche quelli che dovranno subire gli espropri per la realizzazione dell’opera. E’ per noi davvero piuttosto strano che neanche se ne parli”. Al di là dell’aspetto formale, ieri nel corso della sedutra della Commissione consiliare Ambiente riunitasi alla presenza del sindaco Pugnaloni i due consiglieri hanno posto una domanda di natura politica. “Che tipo di sviluppo vogliamo dare ai nostri territori? – hanno chiesto- Vogliamo continuare con rigassificatori, centrali e via dicendo, lasciando che qualcuno continui a speculare sulle fonti fossili oppure proviamo ad immaginare una possibilità diversa di sviluppo dei nostri territori, basata sulla valorizzazione del paesaggio, del turismo, della cultura e dell’enogastronomia e non più sull’aumento dell’inquinamento?”

La Sala Gialla di Osimo (foto Giusy Marinelli)

Il Sindaco ha riferito che i dirigenti della Snam con cui ha conferito, hanno magnificato le lodi di un grande progetto. “Una ‘autostrada del gas (così l’hanno definita) che dovrebbero risalire la penisola. – riferisce il M5S – Forse qualcuno dovrebbe avvertire la Snam e il sindaco che il fabbisogno di gas è in calo costante ormai da diversi anni e il progetto non è stato appunto corredato dei dati sugli attuali volumi e sul fabbisogno aggiornato? Che utilità ne avrebbe il nostro territorio? Sarebbe davvero assurdo se ci stessimo trovando di fronte ad un progetto “Markistan”, cioè ad un disegno che vorrebbe le Marche come distretto delle fonti fossili (ricordiamo il tentativo scongiurato dal consigliere regionale M5S Peppe Giorgini di creare un’area di stoccaggio del gas sotto la città di San Benedetto del Tronto); il tutto nell’ambito dell’altrettanto assurdo progetto di trasformare l’Italia in un “hub del gas” europeo. All’interno di questo folle progetto si inserisce anche l’attraversamento sull’Appennino di un altro gasdotto della Snam, che correrebbe esattamente lungo la faglia dei recenti terremoti che hanno colpito le Marche”. I due consiglieri 5Stelle temono ionoltre che “il tratto Falconara – Recanati possa essere strettamente connesso alla realizzazione del famoso rigassificatore che l’Api vorrebbe realizzare al largo di Falconara, quello che aveva visto nel 2011 una sollevazione popolare contraria e che qualcuno pensava fosse ormai una questione chiusa e archiviata, oppure possa presagire ad un ancora più preoccupante progetto di stoccaggio del gas nel sottosuolo, magari proprio nel territorio osimano, come abbiamo raccontato in una conferenza nell’autunno del 2015 organizzata ad Osimo. L’economista e sociologo statunitense Jeremy Rifkin secondo il quale ‘…i regimi energetici determinano la forma e la natura delle civiltà: come sono organizzate, come vengono distribuiti i proventi della produzione e dello scambio, come viene esercitato il potere politico, e condotte le relazioni sociali…’ , ha ben spiegato che la crisi che stiamo vivendo è la crisi della società creata dalla seconda rivoluzione industriale, basata sul petrolio e sulle fonti energetiche concentrate, che hanno creato una società altrettanto concentrata con ricchezza e potere nelle mani di una élite mondiale che condiziona tutte le scelte e la vita di milioni di cittadini. Questo modello ha prodotto ingiustizia sociale e danni ambientali che sono sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto ha ormai raggiunto i limiti della propria entropia. In altre parole è diventato inefficiente. Rifkin suggerisce una transizione dal ciclo fossile al ciclo solare, verso modelli energetici ispirati alle immutabili leggi della termodinamica solare e basati sulle tecnologie di terza rivoluzione industriale a bassa intensità finanziaria e alta intensità di lavoro. Questo permette di redistribuire la ricchezza dalla grande speculazione finanziaria (PIL concentrato) ai salari di milioni di lavoratori (PIL distribuito). Sono posti di lavoro qualificati e legati al territorio, non soggetti al ricatto occupazionale della delocalizzazione. Qualcuno lo spieghi agli apologeti del gasdotto Falconara – Recanati e al Sindaco Pugnaloni”.

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