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Il consigliere Quacquarini lascia
il Movimento 5 stelle: «Non fa più per me»

ANCONA – Continuerà il suo impegno politico tra i banchi dell'opposizione, con l'intenzione di «lanciare un progetto per creare una comunità di cittadine e cittadini che si riconoscano nei principi e nei valori della Costituzione, dell’antifascismo e della laicità delle istituzioni». Bordate a parlamentari e gruppo regionale

Gianluca Quacquarini

 

 

Il consigliere comunale Gianluca Quacquarini dice addio al Movimento 5 stelle. In una lunga nota, fa sapere di aver comunicato ieri, alla capogruppo Daniela Diomedi, la decisione di uscire dal M5s e, conseguentemente, dal gruppo consiliare. «Si tratta di una decisione sofferta e ponderata dopo lunghe riflessioni. Non ho mai avuto, e non ho, alcun problema di rapporti con il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, di cui finora sono stato componente, né tanto meno con gli attivisti che ci seguono e ci supportano dal 2018, anzi con loro ho un ottimo rapporto ed abbiamo fin qui lavorato molto bene per la nostra amata città.
Sono iscritto ufficialmente al Movimento 5 Stelle dal 2016, provengo da altre esperienze e, prendendo in prestito le parole del Presidente della Camera On. Roberto Fico, non ho mai nascosto che sono un uomo di sinistra. Ho scelto di impegnarmi nel Movimento pensando ad un soggetto capace di interpretare la necessità di un radicale cambiamento nel modo di fare politica e di mettere al centro delle proprie azioni i problemi dei cittadini, dei lavoratori, di chi ha meno, di chi è rimasto indietro e per combattere le disuguaglianze purtroppo crescenti nel nostro Paese, coinvolgendo le persone, indipendentemente dalla loro estrazione. Una forza politica che nel motto “uno vale uno” non voleva indicare che uno vale l’altro ma che ciascuno contava, in modo orizzontale, per portare poi avanti azioni politiche discusse e valutate nel merito e non basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati. L’unica cosa rimasta invariata da quattro anni a questa parte, a livello cittadino, è la
contrapposizione tra vari gruppi che si sono continuati a fare la guerra, non capisco ancora per quale motivo, non avendo vissuto le vicende degli anni precedenti ma, di fatto, trovandomi in mezzo. Una parte di queste persone, che conosco superficialmente, hanno creato altro, un Movimento parallelo in contrapposizione a quello ufficiale, nel silenzio complice degli organi sovraordinati, mentre gli avversari politici per me sono e dovrebbero essere quelli fuori dal Movimento. Ora si parla di Stati generali, più volte rinviati negli ultimi due anni, e di riorganizzazione ma qui serve un organizzazione mai avuta, altro che ri-organizzazione. Si è sempre vissuti nell’anarchia più assoluta e con posizioni spesso frutto di chi si sveglia prima al mattino. A livello Nazionale, con i 5 stelle al Governo, sono state fatte tante conquiste come il reddito di cittadinanza, la riduzione dell’IRPEF ai lavoratori dipendenti, la cancellazione della prescrizione dei reati; cose impensabili prima. Nella nostra regione nessuno le ha valorizzate, come se fossero “altro”.
Mai una singola forza politica di governo, nella storia repubblicana, ha ottenuto tanti Parlamentari marchigiani come il Movimento: ben 13! Eppure, nonostante questi numeri, non c’è stato un benché minimo coordinamento tra deputati e senatori per delineare le priorità del territorio. Ognuno per sé e con scarsa attenzione ai problemi immani della regione: il lavoro, la ricostruzione delle aree terremotate, la sanità pubblica, le infrastrutture ove nulla è cambiato per le Marche senza che nessuno di loro rendesse conto di ciò. E rifiutando ogni contributo periferico in modo del tutto autoreferenziale. In sostanza, pur ricoprendo incarichi di rilievo, siamo risultati “inesistenti”. A livello regionale è successo di tutto ed il risultato ottenuto a fine settembre sta lì a testimoniare il disastro e la mancanza di presenza ed impegno su certe tematiche. I protagonisti di questa disfatta (il candidato Presidente, il suo staff e alcuni parlamentari) si sono ora già autonominati responsabili dell’organizzazione futura del Movimento nelle Marche. Chi li ha scelti? Come? Hanno deciso loro stessi per una sorta di Segreteria regionale, con sede in una zona interna del maceratese, come se il Movimento fosse “cosa propria”. Personaggi che, nel caso di Ancona si sono prodigati per disconoscere il gruppo consiliare, affidandosi ad altre persone di Ancona, di fatto sconfessandoci. Secondo me è stato superato ogni limite ed è giunta l’ora di dire basta. Questa situazione non fa più per me. Continuerò il mio impegno politico come Consigliere comunale, senza per ora aderire a nessun altro Movimento e/o partito politico. Grazie al mio Blog si è formato un bel gruppo di persone che provengono da tutti gli schieramenti, con loro, se lo vorranno, e con chi ci starà, avrei intenzione nel prossimo futuro di lanciare un progetto per creare una comunità di cittadine e cittadini che, riconoscendosi nei principi e nei valori della Costituzione della Repubblica italiana, dell’antifascismo e della laicità delle istituzioni, intenda elaborare e praticare progetti per la città di Ancona e per il Paese. Finisce la mia esperienza con il Movimento, non certo il mio impegno verso la mia città sia in Consiglio comunale che fuori».

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