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All’ospedale di Chiaravalle
la ‘Porta degli Abbracci’ per i pazienti Covid

EMERGENZA - Un modo per rendere meno drammatico il ricovero dei malati consentendo loro, a orari prestabiliti, di ricevere l'abbraccio dei propri cari

La ‘Porta degli Abbracci’ per i malati di Covid all’ospedale di Chiaravalle

 

Si chiama ‘Porta degli Abbracci’, è attiva all’ospedale di Chiaravalle, permette ai parenti dei pazienti Covid positivi di avvicinarsi e lasciarsi avvolgere nelle braccia dei propri familiari e nasce grazie al contributo delle associazioni di volontariato “Bricoliamo” di Chiaravalle (che ha attivato la raccolta fondi per l’ospedale a marzo) e “Insieme si può fare” di Senigallia. A presentare la splendida iniziativa, Maria Rita Mazzoccanti, dirigente medico della direzione sanitaria Asur, Patrizia di Emidio, dirigente medico responsabile dell’ospedale chiaravallese, Cristiana Sbaffi, coordinatrice infermieristica del Montessori, Giuliana Fiordelmondo, coordinatrice infermieristica reparto cure intermedie, Michela Molinelli e Laura Casali delle associazioni. Da lunedì scorso, 21 dicembre, sono stati invitati i parenti dei malati, rigorosamente su appuntamento e con la supervisione degli operatori sanitari. È un impegno aggiuntivo, ma che la struttura ospedaliera di Chiaravalle è contentissima di svolgere, per far sì che i parenti abbiano la possibilità di riabbracciare e rivedere dal vivo i propri cari ospedalizzati, in particolar modo in questo periodo natalizio. La Porta è situata nel piano dell’ex hospice dell’ospedale Maria Montessori ed è dedicata ai pazienti Covid positivi ed ai degenti post critici del reparto cure intermedie, sempre Covid positivi, per un totale di 34 posti letto. La Porta degli Abbracci è a norma dal punto di vista igienico-sanitario e viene sanificata sia con prodotti specifici che con l’ozonizzatore donato dal Rotary Club di Falconara Marittima. «Abbiamo pensato di dare una risposta per rendere meno drammatico il ricovero dei malati Covid consentendo loro a orari prestabiliti di ricevere l’abbraccio dei loro cari» spiegano dall’Asur Marche.



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