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L’ex premier Conte a favore
dell’Area Marina Protetta del Conero

AMBIENTE- Le parole del presidente dei pentastellati a margine di un incontro organizzato dalla lista Jesi Respira: «Proteggere la costa non è un'opzione ma un dovere»

Il presidente Giuseppe Conte con Gianluca Carrabs

 

«Proteggere il mare della costa del Conero non è un’opzione, ma un dovere. D’altronde le aree marine protette nascono in tutto il mondo per tutelare, proteggere e valorizzare quei tratti di mare considerati di maggior pregio proprio come questo bellissimo tratto di costa». Le parole di Giuseppe Conte ai margini dell’incontro elettorale della lista Jesi Respira, formazione composta da Verdi e 5 stelle. Presenti Gianluca Carrabs e Pier Franceso Corvino di Europa Verde.

«L’utilità delle aree marine protette ad oggi è ampiamente riconosciuta a livello scientifico, politico ma anche economico e sociale – ha rimarcato Gianluca Carrabs membro dell’esecutivo nazionale Europa Verde – Sono tantissimi i progetti europei in fase di realizzazione che vertono proprio su queste aree. Creare un’area marina protetta darà la possibilità a tutta questa fascia di costa di approcciarsi ad un nuovo modello di turismo, slow e sostenibile, rispettoso degli equilibri ambientali da una parte, ma allo stesso tempo dando, la possibilità al visitatore di vivere un’esperienza più consapevole e sostenibile. Oggi l’adesione del presidente Conte a questa battaglia aumenta notevolmente il peso politico della nostra proposta. Sarà il nostro punto di riferimento romano per veicolare le nostre richieste sia al Parlamento che al Ministero».

«Una vera opportunità – dichiara Pier Francesco Corvino Co Portavoce Europe Verde della Provincia di Ancona – in tema di turismo slow e di pesca sostenibile proponendo una considerazione: quanto e quale valore aggiunto possa portare l’istituzione dell’area marina protetta del Conero per la tutela della biodiversità che, come è noto, sta diminuendo. Questo è un dato di fatto. La perdita di questo grande valore rappresenta una delle maggiori problematiche ambientali dei nostri giorni. Così come si è dimostrato che, una volta istituita un’area marina protetta, le specie autoctone tornano a proliferare come recentemente testimoniato da un’indagine subacquea svoltasi nell’area marina protetta delle Cinque Terre. Un vantaggio enorme anche per il settore della pesca sostenibile a dimostrazione che la salvaguardia all’ambiente non è sinonimo di divieti tout court ma, al contrario, è la proposta di un’altra economia possibile che necessariamente deve tenere conto della tutela dell’ambiente perché senza questo non c’è economia e, soprattutto, futuro».

 



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