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Ferrovie, il Ministero cancella
le barriere antirumore
lungo la linea adriatica

FALCONARA - Il sindaco Stefania Signorini ricorda di essersi battuta con i cittadini contro il progetto del 'muro sul mare', «questa è una vittoria di tutta la comunità falconarese che rappresento»

 

Falconara vince la battaglia contro il ‘muro sul mare’. Non si faranno più le barriere antirumore che Rfi aveva progettato di realizzare lungo la linea ferroviaria adriatica, una struttura dall’impatto devastante che avrebbe definitivamente separato la città dalla spiaggia. Lo ha deciso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ieri ha inviato una missiva a Rfi e, per conoscenza, al Comune di Falconara, agli altri Ministeri coinvolti, alla Regione Marche e a tutte le società rispetto alle quali il progetto del muro avrebbe prodotto effetti. Scrive il Mit: «Visto il lungo tempo trascorso dall’avvio del procedimento (di approvazione del progetto delle barriere), tenuto conto delle varie interlocuzioni in merito al riparto delle competenze a seguito delle recenti modifiche normative introdotte con l’art. 6 del Dl 152/2021 convertito nella L. 233/2021 ed in coerenza con quanto rappresentato da codesta Società con nota prot. n. 276 del 18 ottobre 2022, con la presente siritiene concluso “senza esito” il procedimento avviato (…) e si invita pertanto la società proponente a ritirare il progetto».

«La decisione del Ministero – dice il sindaco Stefania Signorini – rappresenta una pietra tombale sul progetto del ‘muro sul mare’ contro il quale mi sono battuta personalmente, insieme a tutta l’amministrazione comunale e ai cittadini. Questa è una vittoria di tutta la comunità falconarese che rappresento. Resto convinta che, per eliminare tutti i disagi legati alla ferrovia, che corre a ridosso del centro abitato e della spiaggia, la linea adriatica vada arretrata». Proprio da Falconara e in particolare dall’amministrazione comunale è partita la battaglia contro le barriere fonoassorbenti: oltre a rispondere subito ‘no’ al progetto nell’autunno 2018, il Comune aveva convocato un consiglio comunale aperto a febbraio 2019 con tutti i sindaci dei territori costieri, parlamentari marchigiani e rappresentanti della Regione Marche durante il quale i consiglieri falconaresi avevano votato un documento contrario al progetto di Rfi.

Insieme ai comitati cittadini era stata poi organizzata una lunga catena umana lungo la spiaggia, cui era seguita la partecipazione dei sindaci delle località costiere alla prima conferenza di servizi sul progetto delle barriere, che riguardava il Comune di Marotta-Mondolfo. Contemporaneamente è stata portata avanti una battaglia per l’arretramento della linea Adriatica lungo tutta la costa marchigiana. «Ora – continua il sindaco Signorini – serve uno studio di fattibilità da Fano a San Benedetto del Tronto e un cronoprogramma che offra a tutti i Comuni costieri, ora schiacciati dalla ferrovia, una prospettiva di sviluppo: liberare la costa dai binari significa permettere alle città di riappropriarsi della loro spiaggia, per rilanciare i territori sotto il profilo turistico, urbanistico e di conseguenza economico. Dall’autunno 2018, quando è cominciata la battaglia di Falconara contro le barriere antirumore di Rfi, ho sempre sostenuto che l’arretramento è l’unica soluzione per dare respiro ai territori costieri e per eliminare le fonti di inquinamento, acustico e dell’aria, legate alla linea ferroviaria. Sono convinta che tale posizione coincida anche con quella di tanti altri sindaci dei Comuni costieri, con cui ho avviato una battaglia corale: insieme abbiamo partecipato a manifestazioni pubbliche, missioni a Roma, occasioni di confronto come l’incontro pubblico organizzato al Pergoli nell’ottobre 2021. Si è creato un dibattito che ha coinvolto tutte le Marche».

 

Una catena umana in spiaggia per dire no alla barriera Rfi sulla costa (Foto/Video)



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