Era lucido, per nulla confuso, e spietato. A 16 mesi dall’omicidio di via Crivelli, ad Ancona, dove persero la vita i coniugi Fabio Giacconi e Roberta Pierini, il gup Paola Mascaroli scrive questo nella motivazione della sentenza di condanna a 20 anni di carcere per Antonio Tagliata. Intercettato mentre parlava con la madre, Antonio disse di Giacconi: «Urlava come una gallinella». Era il 7 novembre 2015 quando il giovane uccise a colpi di pistola i genitori dell’ex fidanzata minorenne. Per lui l’accusa è di duplice omicidio premeditato. La figlia della coppia è stata condannata in appello a 16 anni per concorso nel delitto. Il giudice non ha riconosciuto a Tagliata la seminfermità mentale riscontrata dal perito, sottoscrivendo invece la natura «programmata» dei delitti commessi a casa delle vittime in presenza dell’ex fidanzata. «Con fredda determinazione – scrive il Gup – realizza il proposito di liberarsi di coloro che ostacolavano il rapporto con la fidanzata. Non agisce in preda al panico». Sempre il giudice scrive «ogni colpo è mirato e sette su nove centrano parti vitali».
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