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Giallo Rapposelli, il figlio
non risponde al pm
Dal dna prime conferme (Video)

ANCONA - Simone Santoleri è entrato al comando provinciale dei carabinieri di via della Montagnola attorno alle 11.20 per l'interrogatorio e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Positivi i primi riscontri del medico legale Buscemi sul corpo trovato a Tolentino. Domani l'autopsia, giovedì i Ris ad Ancona nell'appartamento della pittrice
L'avvocato Gianluca Carradori che difende Simone e Giuseppe Santoleri, all'uscita del comando provinciale dei carabinieri

Simone Santoleri

 

di Federica Serfilippi

(foto e video Giusy Marinelli)

L’esame non è ancora del tutto completato, ma i primi riscontri hanno dato esito positivo: il dna prelevato da quel che rimane dal corpo putrefatto rinvenuto in un dirupo di Tolentino appartiene a Renata Rapposelli, la pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre.  È questo quello che emerge  dallo step iniziale di analisi effettuate dal medico legale Loredana Buscemi dell’Istituto di medicina legale di Torrette, a cui il pm Andrea Laurino ha affidato l’accertamento del dna. L’ufficialità, dunque, è solo questione di ore. Ormai non ci sono più dubbi sull’identificazione della pittrice, a cui gli investigatori sono giunti anche grazie al riconoscimento di alcuni particolari rinvenuti addosso al cadavere, come le due collanine religiose e un orologio di metallo. Domattina, la dottoressa Buscemi sarà anche impegnata con l’autopsia che si svolgerà alle 9.30 all’obitorio di Macerata.  Con lei ci sarà Antonio Tombolini, il medico legale che sabato aveva eseguito l’ispezione esterna sul corpo in avanzato stato di decomposizione adagiato vicino al fiume Chienti. È probabile che all’esame parteciperà un consulente della difesa dei due indagati, Simone e Giuseppe Santoleri, figlio ed ex marito della pittrice. Gli avvisi sono stati recapitati poco fa ai tre avvocati, Gianluca Carradori (per entrambi i Santoleri), Gianluca Reitano (per Simone) e Alessandro Angelozzi (per il padre).

Da sinistra: gli avvocati Reitano e Carradori

Questa mattina, il pool difensivo ha presenziato all’interrogatorio chiesto del pm per entrambi gli indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Come previsto, al comando provinciale dei carabinieri è arrivato solo Simone. Il padre Giuseppe è ancora ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Atri per un sovradosaggio di farmaci ansiolitici. Le sue condizioni sono stabili, ma va tenuto sotto osservazione per almeno altri due giorni. Per lui, non è ancora stato fissato un nuovo incontro con il pm. Il figlio, invece, ha fatto scena muta davanti agli inquirenti. In caserma, Simone è entrato attorno alle 11.20. Dopo quasi un’ora è uscito per ripartire verso Giulianova, scortato dall’avvocato Angelozzi e coprendosi dietro i vetri scuri di un suv nero. Se domani verrà effettuata l’autopsia da cui potrebbero emergere le cause che hanno spinto verso la morte la Rapposelli, giovedì i Ris saranno di nuovo al lavoro. Non a Giulianova, ma ad Ancona, dove verrà passata al setaccio la l’appartamento di via della Pescheria dove Reny si era trasferita da un paio di anni per vivere da sola. Da casa, la pittrice, manca del 9 ottobre, giorno in cui era partita con un treno alla volta di Giulianova. Nell’abitazione non avrebbero mai messo piede né Giuseppe, né Simone. Cosa cercano, allora, i carabinieri?

 

 

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