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Lo aggrediscono per rubargli il
portafoglio, poi chiedono il riscatto:
tre in arresto

ANCONA - Per tutti l'accusa è estorsione e rapina in concorso. Uno di loro è stato anche denunciato per detenzione di materiale pedopornografico a causa di un video contenuto nel suo cellulare. Dei tre, due sono rifugiati politici, uno è clandestino. Sono finiti tutti a Montacuto al termine dell'operazione compiuta dalla polizia

Foto d’archivio

Prima è stato accerchiato e aggredito da un gruppo di nigeriani, poi derubato del suo portafoglio. Infine, è stato vittima di estorsione: “Dacci 200 euro per riavere i tuoi documenti” gli avrebbe detto un suo aguzzino. Non pensava che all’appuntamento per concretizzare il riscatto si presentasse anche la polizia con le manette. È finita nel peggiore dei modi l’estorsione messa in atto da tre nigeriani di 26, 27 e 35 anni, uno dei quali clandestino e due rifugiati politici. Nella notte, sono tutti finiti in carcere dopo l’operazione compiuta dalla Squadra mobile della questura. A tutti sono stati contestati due reati: rapina aggravata ed estorsione, commessa nei confronti di un 40enne anconetano. Uno degli arrestati è stato anche denunciato per detenzione di materiale pedopornografico. Stando a quanto ricostruito dalla polizia, la vittima era entrato in contatto con uno di loro, il 35enne, qualche giorno fa. Lo straniero si era avvicinato in spiaggia come venditore ambulante di prodotti d’abbigliamento. Nell’occasione, l’anconetano gli aveva chiesto alcuni capi ma lo straniero rispondeva di non averli al seguito garantendogli che se li sarebbe potuti procurare in pochi giorni. Di lì, lo scambio dei numeri di cellulare e la promessa di contatto non appena la merce fosse stata nella disponibilità del 35enne.

Il dirigente della mobile Carlo Pinto

La sera del 4 luglio, la vittima è stata contattata come promesso. I due  si sono accordati per incontrarsi al parco di Via Vasari dove sarebbe dovuta avvenire la vendita dei prodotti. Giunto al parco il 40enne, oltre al venditore ambulante con il quale aveva preso accordi, si è trovato davanti anche altri quattro nigeriani. Lo hanno accerchiato e spintonato per poi rapinarlo del portafoglio contenente 250 euro, documenti e bancomat. Dopo 24 ore dall’aggresione, il cellulare dell’anconetano ha squillato di nuovo. I suoi aguzzini gli chiedevano altri 200 euro per la restituzione dei documenti. A quel punto, la vittima ha chiamato la polizia. Ad occuparsi del caso, gli agenti della Squadra mobile, guidata dal vice questore Carlo Pinto. L’intervento degli uomini in borghese  ha permesso di affiancare la parte offesa nell’operazione di scambio denaro/documenti con tre dei cinque nigeriani aguzzini. L’incontro è avvenuto nei pressi dell’abitazione del denunciante, al Piano. Non appena i rapinatori hanno intuito che gli amici della vittima erano in realtà poliziotti, hanno tentato una precipitosa fuga. Nulla da fare. Tutti e tre sono finiti in manette e condotte a Montacuto in attesa dell’udienza di convalida. Sono in corso altri accertamenti per risalire all’identità degli altri due rapinatori.

 

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