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Riparte il Peba: associazioni di disabili
e Comune in campo
per schedare le criticità

ANCONA - Al via lo "screening urbanistico", dalla ghiaia troppo grande di piazza Cavour ai marciapiedi dissestati e senza scivolo fino a via De Bosis. L’impegno dell’assessore Manarini «Verificheremo tutti i percorsi che vengono effettuati dalle persone con disabilità». Intanto un bar e una banca montano una servo-carrozzina al palazzo Rai

L’impianto con servo-carrozzina montato da un ristorante e da una banca lungo la scalinata di Palazzo RAI in piazza della Repubblica

 

di Giampaolo Milzi

Due passi avanti, due colpi di piccone, per iniziare finalmente a buttar giù le barriere architettoniche che ad Ancona condannano da tantissimi, troppi anni i disabili a cittadini di serie B. Il primo viene dal fronte privato, dove i responsabili di un nuovo ristorante e di una nuova banca hanno provveduto all’installazione di un impianto di “facilitazione” lungo la mega scalinata d’accesso al Palazzo RAI, in piazza della Repubblica. Il secondo, più strategico, è stato compiuto per rimettere in moto il tavolo di concertazione tra Amministrazione municipale e associazioni di varie categorie di portatori di handicap che dovrebbe portare – come prescrive la legge 41/1986 così come modificata e integrata dalla 104/1992 e dall’art. 5 della legge della Regione Marche 52/1990 – all’approvazione da parte del Comune del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Un tavolo, con l’iter ad esso collegato, che era stato avviato tra il 2015-2016, per poi bloccarsi per mancanza di input politici nel 2017. Il la alla svolta l’autunno scorso, durante un incontro tra la sindaca Valeria Mancinelli e i portavoce di alcune associazioni di disabili. Quando si sono decise, come spiega l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Paolo Manarini, «le modalità per avviare uno screening urbanistico per prendere in esame e schedare le svariate criticità presenti, dividendo in zone la città, e informando via via degli elementi acquisiti la commissione consiliare che ci aveva dato indicazioni».

«Svariate criticità», quindi, ammette l’assessore. Perché, seppur si tratta di un nuovo monitoraggio, non si parte da zero. Schede sui vari ostacoli presenti nel territorio urbanistico erano state infatti approntate al tavolo di confronto poi interrottosi. Una prima mappatura, preceduta da una traccia analitica e propositiva. Per colmare le carenze che riguardano gli edifici pubblici, a cominciare da quelli di proprietà comunale e/o aperti al pubblico (di privati e altri enti, compresi ristoranti e bar), e gli spazi pubblici all’aperto. Giovedì scorso (31 gennaio), dopo un paio di incontri – tra le associazioni più presenti l’Aniep, l’Unione italiana ciechi, la Uildm (distrofia muscolare) -, l’ingegnere Stefano Perilli, responsabile del procedimento Peba, l’ingegnere Carlo Amedeo Paladini, collega d’ufficio in Comune, alcuni tecnici municipali e membri di alcune associazioni hanno effettuato la prima uscita collaborativa “in campo”. Zona interessata: da piazza Cavour in direzione viale della Vittoria (con edifici come quello dei poliambulatori) fino all’altezza di via De Bosis, con le traverse (come via Orsi) e gli incroci presenti. Alcuni esempi più significativi delle problematicità appuntate dal gruppo.

Piazza Cavour – Dopo l’inaugurazione dell’avvenuto restauro-ristrutturativo dell’elegante area ottocentesca, molti diversamente abili avevano subito segnalato il problema della ghiaia, costituita da sassolini non affatto “ini”. Impossibile, se non disposti al rischio di restare “impantanati” e bloccati nella ghiaia, appunto, raggiungere le aree sosta con le panchine agli angoli della piazza. «L’amministrazione aveva ideato un progetto per approntare dei percorsi con un ghiaietto più solido − sottolinea Maria Paola Paolinellli, presidente della sezione Aniep Ancona −. Ma è stato bocciato dalla Soprintendenza. Ora ne stanno studiando un altro». Eppure esistono i percorsi in gomma dura per i non vedenti. «Forse ne potrebbero essere approntati anche per chi è costretto in carrozzina», aveva suggerito già nel gennaio 2018 la disabile Maria Ferraioli. La ghiaia, tra l’altro, è una barriera anche per anziani, con o senza stampelle, e mamme o papà con bimbo in passeggino.
Zona Palazzo delle Poste – Un accesso per portatori di handicap è presente sul retro dell’edificio, che affaccia sul tratto finale di via Piave. Paolinelli: «Ma il marciapiede è privo di scivoli e non è ben livellato, come quelli del viale della Vittoria. Difficile per noi raggiungere via Vecchini. Stesso problema − aggiunge − per l’attraversamento pedonale in via Giannelli dall’angolo Bar Diana, sul lato opposto (Poste, ndr.) il marciapiede non ha lo scivolo».
Marciapiedi, incroci, assenza di cicaline ai semafori – Un lavoro lungo, lo screening delle barriere, visto che dovrà estendersi prima a tutto il centro e poi al Piano e alle zone più periferiche. Un problema nel problema per il quartiere Archi, dato che in un primo tempo i soldi per abbattere le barriere architettoniche l’amministrazione aveva pensato di attingerli dagli stanziamenti del Fondo nazionale per le periferie, che però è stato bloccato dal Governo nazionale. L’assessore Manarini: «In ogni caso verificheremo tutti i percorsi che vengono effettuati dalle persone con disabilità, partendo, ad esempio,  dalle fermate degli autobus  per  raggiungere gli uffici pubblici e quindi accedere agli stessi. Individueremo gli ostacoli esistenti, così da potere in fase successiva effettuare progetti mirati al loro abbattimento e superamento». Ed è già noto che la “spina dei corsi”, con al centro il Garibaldi, non è esente da lacune per quanto riguarda scivoli e rampe. Così come sono noti il non funzionamento delle cicaline sonore ai semafori per non vedenti e ipovedenti, e la mancanza di rampe e scivoli efficaci in alcune scuole. Gli ostacoli per disabili in piazza Malatesta e al parco del Passetto sono evidentissimi. Per non parlare delle vie strette nel cuore storico della città, il rione Guasco/San Pietro. Ostacoli nel selciato e nei marciapiedi in via Giovanni XXIII, così come in via della Loggia (dove si affaccia Loggia dei Mercanti, e in piazza Stracca, dove il Palazzo degli Anziani ospita il Consiglio comunale e alcuni uffici municipali. Ancora un esempio: le carrozzine affondano nella solita ghiaia nell’area panoramica lungo il fianco destro della cattedrale di San Ciriaco.
Miglioramenti in corso a Portonovo – «Bene ma non del tutto la grande pedana in legno installata sulla spiaggia dove prima c’era il ristorante Anna − fa notare la Paolinelli −. C’è un luogo di sosta per carrozzine, ma i quattro lettini per disabili (con ombrelloni, ndr.) sono in alluminio, troppo leggeri, e quando proviamo ad accomodarci rischiano di ribaltarsi. Inoltre aspettiamo l’ulteriore camminamento mirato lungo la spiaggia e qualche spazio sosta auto riservato in più che il Comune ci ha promesso. Per il resto ok, il personale dello stabilimento “Emilia” è disponibile ad aiutarci a raggiungere l’acqua».

Tornando al settore privato e commerciale, il lavoro da fare è ancora più ampio. Virtuoso, in questo senso, il segnale concreto già citato a Palazzo RAI. La carrozzina ripiegabile con braccio meccanico, fruibile semplicemente premendo un bottone, è stata montata su uno dei due lunghi corrimano della scalinata, su iniziativa del bar con servizio ristorazione da asporto Amarcord, già attivo, e della Banca di Credito Cooperativo di Ancona e Falconara, in procinto di trasferire la sua sede.

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