Si tornerà a parlare di Ecofon Conero e del gestore unico per i rifiuti dell’Ata Ancona, domani pomeriggio nella Sala Gialla di Osimo.
La seduta consiliare è convocata per le ore 18.30 e tra i primi punti in discussione è iscritta all’ordine del giorno una interrogazione a firma della consigliera comunale Monica Bordoni (Liste civiche) che chiede delucidazioni all’Amministrazione comunale sulla situazione della Ecofon Conero all’interno dell’operazione societaria di gestione in house del ciclo integrato dei rifiuti in ambito provinciale. Il sindaco Simone Pugnaloni ha già annunciato all’assemblea Ata l’intenzione di voler mettere ai voti la sua proposta che prevede l’ipotesi di allargare il possibile raggruppamento di imprese composto da AnconAmbiente e Jesi Servizi anche ai Comuni rappresentati da Ecofon Conero, previa fusione per incorporazione della stessa società in Cma che detiene le azioni di Astea. Il progetto nasce dall’esigenza di evitare di mettere a gara il servizio, superando così anche le eccezioni della Corte dei Conti che, seppur non vincolanti, a marzo avevano ‘bocciato’ le modalità di costituzione della newco ‘Corum’, composta da Viva Servizi Ancona, Jesi Servizi e Ecofon Conero.
L’idea di Simone Pugnaloni non piace però alle stesse opposizioni osimane. «La straordinaria maggioranza che governa Osimo da anni (sinistra, M5s e Progetto Osimo) ha sbagliato tutto sui rifiuti. – osserva in una nota Dino Latini, presidente del Consiglio regionale, fondatore dei movimenti civici ed ex sindaco di Osimo – Per anni hanno fatto credere che avevano in testa un’idea meravigliosa che tutelava personale in servizio e costo contenuto ai cittadinicostretta a rincorrere, senza una idea, che non sia continuare ad aumentare la tassa rifiuti, con la messa in pericolo del personale. Oggi Osimo è esclusa da ogni accordo con gli altri Comuni, costretta a rincorrere, senza una idea, che non sia continuare ad aumentare la tassa rifiuti, con la messa in pericolo del personale. Un disastro annunciato, che nessun tentativo coprirà».
Secondo Latini, le Liste civiche «accusate di essere cassandre, isolate in ogni modo quando hanno provato a portare il dibattito del costo dei rifiuti in pubblico, dicevano solo la verità: il progetto non poteva funzionare. Oggi esce fuori la verità di un totale isolamento di Osimo sul settore dei rifiuti dopo quello dell’acqua, frutto della straordinaria maggioranza che passa da Pugnaloni a Ginnetti a Donia, per non dire di tutti gli altri che hanno avuto e hanno l’unico obiettivo di non far governare la città alle Liste civiche, costi quel che costi, compresa la scomposizione di Astea e l’aumento su aumenti della tassa rifiuti.- rimarca nel suo comunicato Dino Latini – Si riprenda il piano di contenimento dei rifiuti delle Liste civiche e si dia mano al programma di organizzazione e razionalizzazione delle spese e si apra un rapporto con tutti gli enti interessati per l’attuazione della procedura indicata dalla norma».
Osservazioni rispedite al mittente dal circolo Pd Osimo. «Le Liste civiche fanno appositamente una gran confusione per confondere le idee ai cittadini, mischiando questioni completamente diverse.- esordisce la nota del Partito Democratico – La tariffa dei rifiuti viene gestita da Arera attraverso la validazione dell’Ata, non la decide il Comune di Osimo, che invece può proporre agevolazioni per alcune categorie di cittadini e attività produttive con le risorse di bilancio, cosa peraltro sempre fatta in questi anni, a dimostrazione anche di una gestione oculata delle finanze pubbliche».
Altro aspetto messo in rilievo dai democrat osimani attiene ala gestione unica del servizio di igiene urbana. «È chiaro che le Liste Civiche sono contro la gestione pubblica e tifano per il privato. Lo dicano chiaramente.- rimarca il Pd – La prossima assemblea dell’Ata valuterá una nuova soluzione per l’affidamento diretto in house, che tenga in considerazione i rilievi fatti dalla Corte dei conti. La proposta fatta dal Comune di Osimo è assolutamente autorevole e percorribile: una rete di imprese totalmente pubbliche, in cui Osimo potrebbe partecipare attraverso Cma, che ha al suo interno Astea, garantendo i posti di lavoro e il servizio pubblico. Le Liste Civiche dimenticano volutamente che i primi ad aver creato il problema sono stati proprio loro quando hanno deciso di far entrare un socio privato all’interno di Astea, solo per incassare i soldi (tutti sperperati) derivanti dalla vendita delle quote societarie. L’operazione Cma fatta dall’Amministrazione Pugnaloni permetterà invece di salvare la gestione pubblica, dei rifiuti come dell’ acqua, sanando un clamoroso errore fatto dalle Amministrazioni targate Liste civiche».
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