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Consiglio su immigrazione,
sit-in per Pamela
La mamma e lo zio entrano imbavagliati

MACERATA - Bende rosse sul viso come simbolo di protesta. Marco Valerio Verni: «L’attenzione non deve calare, si tratta di una battaglia della civiltà contro la barbarie»

 

“Pamela grida giustizia e noi siamo la sua voce”. Questo uno dei tre striscioni appesi oggi pomeriggio appena fuori dai cancelli d’ingresso della domus San Giuliano di Macerata dall’associazione l’Esistenza Ora (presenti il consigliere Deborah Pantana e la presidente Orietta Quarchioni) e da Alessandra e Marco Valerio Verni, la madre e lo zio di Pamela Mastropietro. Con loro c’è anche la nonna della 18enne uccisa, Giovanna Rita Bellini. Alla domus è in corso il Consiglio comunale aperto sul tema dell’immigrazione. Una decina i manifestanti, arrivati principalmente da Roma, con bende rosse intorno alla bocca, un segno di protesta per la morte della 18enne che esibiranno anche durante l’assise. 

«L’attenzione per Pamela non deve calare, si tratta di una battaglia della civiltà contro la barbarie. Siamo qui a Macerata con delle fasce rosse, il rosso simboleggia il sangue. Siamo qui perché vorremmo sapere, dopo quello che è successo, se oggi le cose sono cambiate: lo spaccio a cielo aperto, il sindaco ancora in carica» dice lo zio di Pamela, l’avvocato Marco Valerio Verni. Lo zio di Pamela ha anche parlato del pontefice: «Da diverso tempo incita all’accoglienza. Bene. Singolare però che a noi sia stato vietato di fare un sit in un’area appartenente alla chiesa. Continua a esserci questo contrasto che è da sottolineare» dice l’avvocato Verni.

(in aggiornamento)

(foto di Fabio Falcioni)

 

 

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