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Punto nascita di Fabriano, Ceriscioli:
“Il sindaco chieda scusa o lo denuncio”

SANITA’ - Lo scontro politico si fa duro sulla chiusura del reparto di Ostetricia. Il presidente della Regione elenca i fatti e gli atti assunti dall’ente per tutelare il presidio del 'Profili' poi ribadisce la necessità di un intervento del Ministero e chiede formali e immediate scuse a Gabriele Santarelli, “altrimenti tuteleremo la nostra onorabilità nelle sedi competenti” annuncia. La replica del primo cittadino fabrianese:  "Caro presidente, nessun passo indietro"

Chiedo al sindaco di Fabriano formali ed immediate scuse per le dichiarazioni offensive rese in questi giorni in merito alla chiusura del punto nascita dell’ospedale della sua città. In caso contrario, ci rivolgeremo in tutte le sedi competenti per tutelare la nostra onorabilità”. E’ duro il Presidente Ceriscioli sulla vicenda dell’ospedale fabrianese, tornando a ribadire quanto sostenuto in più occasioni.

“Ho sempre offerto una ricostruzione documentale attraverso gli atti, non attraverso libere opinioni o fantasiose ricostruzioni. E’ un fatto incontrovertibile che nel 2017 abbiamo chiesto formalmente la deroga al ministero per evitare la chiusura del punto nascita, quindi due anni fa, non capisco che conto faccia il sindaco. E’ un altro fatto indiscutibile che nel mese di maggio 2018, contrariamente a quanto dichiara falsamente il sindaco – ovvero che la conseguenza della chiusura è imputabile alla richiesta della regione – la regione stessa ha inviato le relative schede al comitato Lea, segnalando di essere in attesa della risposta sulla deroga; è un ulteriore fatto che il 6 luglio 2018 abbiamo avuto risposta negativa dal Ministero rispetto alla deroga stessa”.

Il presidente della giunta regionale spiega inoltre di aver deciso “per questo, pochi giorni dopo, il 17 luglio, di scrivere al ministro, chiedendo di rivedere la decisione, senza avere mai ricevuto risposta in tal senso. Il percorso è quindi andato avanti come era prevedibile. A gennaio è arrivato al Servizio sanitario della regione, da parte del Ministero della Salute attraverso il comitato Lea, il documento ufficiale nel quale si chiedeva di trasmettere ‘…l’atto formale di chiusura del punto nascita…’. Da quel momento, ogni giorno, continuiamo a ribadire che possiamo ancora salvare il punto nascita, ma dipende esclusivamente dalla volontà del Governo. Le Marche hanno diritto di mantenere questo presidio e di non perdere la premialità Lea: cinquanta milioni di euro per la salute dei marchigiani. In attesa delle scuse, non si capisce proprio cosa aspetti il sindaco ad aprire un confronto più diretto con il governo che si è dichiarato disponibile a rivedere la materia”.

Il sindaco Gabriele Santarelli

La replica di Gabriele Santarelli, è arrivata via social media. ” Caro presidente, nessun passo indietro. – ha ribattuto il sindaco di Fabriano – A luglio 2018 parlava di due anni trascorsi dalla richiesta di deroga. Il documento è datato novembre 2017. Lei che conti fa? Confermo anche la menzogna sulla responsabilità quando disse che il Ministro Grillo aveva detto no alla deroga anche se in realtà in carica c’era ancora il Governo Gentiloni. Ma ormai queste cose le hanno imparate anche i muri e se la difesa che ha intenzione di attuare è quella di perseverare sulle menzogne significa che ha terminato ogni argomentazione e non dovrà rispondere a me ma ai cittadini.  PS: in reparto hanno ricevuto ad oggi solo comunicazioni verbali: dove sta l’atto ufficiale di chiusura?”. Poi il primo cittadino di Fabriano è tornato ad invitare i suoi concittadini a unirsi alle due manifestazioni di protesta in programma per i prossimi giorni. Si inizia sabato prossimo, 9 febbraio, alle 10, nella città della carta. Si prosegue il 12 febbraio nel corteo di auto diretto alla sede della Regione Marche di Ancona. “Stiamo ricevendo attestati di solidarietà da sindaci, cittadini e addirittura operatori sanitari. – sottolinea Santarelli-  È chiaro a tutti quelli che vogliono capire cosa sta succedendo. Fabriano non è sola”.

(servizio aggiornato alle ore 14.35)

 



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