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Picchiato e rapinato dal trans:
«Me la sono fatta sotto dalla paura»

ANCONA - Sono le parole dette oggi in aula da un 41enne che lo scorso 25 agosto era stato vittima di un pestaggio perpetrato da due brasiliani a una stazione di servizio di Marina di Montemarciano. «Mi hanno riempito di botte, i miei vestiti erano completamente bagnati di sangue»

Foto d’archivio

 

«Sono stato riempito di cazzotti. Volevano a tutti i costi il borsello e la mia auto. Per la paura, me la sono fatta addosso». È il racconto di un 41enne residente fuori regione che lo scorso 25 agosto era stato picchiato da due brasiliani a una stazione di servizio di Marina di Montemarciano. La vittima ha riportato i fatti davanti al collegio penale dove oggi si è aperto il processo contro gli stranieri, imputati per concorso in rapina. Uno è un trans di 38 anni, l’altro il suo protettore di 14 anni più giovane. Entrambi erano stati arrestati ad ottobre dai carabinieri della stazione di Montemarciano dopo la denuncia sporta per la vittima, all’epoca dei fatti in vacanza nelle Marche. «Era notte. Mi sono fermato alla stazione di benzina. Si è avvicinata una donna ed è entrata senza permesso nella mia auto. Appena ho capito che era un trans le ho detto di scendere. Mi sono beccato in faccia un primo pugno. Ho preso il telefono per chiamare i carabinieri e ne ho preso un secondo». Poi, è arrivato anche il 24enne. «Non mi ha lasciato un momento. Sono stato travolto da una valanga di pugni. Come sono riuscito a divincolarmi, ho raggiunto la statale. Ero sporco di sangue, con i vestiti lacerati. Nessuno si è fermato ad aiutarmi. Per la paura me la sono fatta sotto». Solo quando i due brasiliani sono riusciti ad appropriarsi del borsello con dentro 70 euro e dell’a vettura, hanno lasciato in pace il 41enne. Aveva potuto lanciare l’allarme perchè in tasca gli era rimasto il cellulare. Sul posto erano arrivati i carabinieri. L’auto, una Toyota Yaris, era stata ritrovata in un fosso non tanto distante dalla pompa di benzina. Processo rinviato.

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