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«Il piano di Elica è inaccettabile,
il ministro Giorgetti risponda ai sindacati»

MERGO - Stamattina la visita al presidio dei lavoratori della parlamentare marchigiana Alessia Morani con i consiglieri regionali dem Manuela Bora, Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo. L'8 aprile incontro in Regione tra azienda e rappresentanti Fim, Fiom e Uil. Giacomo Rossi (Civici Marche): «La scelta dell'azienda lascia sconcertati»

La parlamentare marchigiana Alessia Morani con i consiglieri regionali del Pd Manuela Bora, Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo stamattina al presidio dei lavoratori Elica di Mergo

Delocalizzazione Elica, la giunta regionale incontrerà l’azienda e i sindacati l’8 aprile, ma istituzioni, sindaci e parti sociali invoca al più presto di convocare un incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Il piano strategico presentato dall’azienda prevede 409 esuberi su 560 dipendenti dei due stabilimenti di Cerreto d’Esi e Mergo, la delocalizzazione del 70% delle produzioni in Polonia, la chiusura dello stabilimento cerretese e di interi reparti di quello di Mergo.

Il presidio dei lavoratori Elica a Mergo

«Il piano di ristrutturazione presentato da Elica è inaccettabile. L’unica soluzione possibile è data dal mantenimento delle produzioni nei siti di Fabriano, Cerreto d’Esi e Mergo e dalla tutela dell’occupazione – dichiarano in una nota unitaria Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim-Cisl, Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm-Uil – Ci auguriamo che almeno stavolta il ministro Giorgetti risponda alle nostre richieste e si interessi delle vicende dell’industria e del lavoro, verso cui continua a ostentare la più assoluta indifferenza. Il passaggio di consegne tra il precedente Governo e l’attuale, infatti, ha rappresentato la scusa per Giorgetti per tralasciare le vertenze industriali e defilarsi in un modo che probabilmente non ha precedenti nella storia repubblicana».

Il coordinamento unitario Fim, Fiom e Uilm dei lavoratori di Elica

Questa mattina intanto, insieme alla deputata Alessia Morani, i consiglieri regionali Manuela Bora, Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo hanno partecipato al presidio dei lavoratori della Elica S.p.A. allo stabilimento di Mergo che proseguirà per tutte le festività pasquali. «Riteniamo inaccettabile la scelta della proprietà di delocalizzare buona parte della produzione in Polonia. – scrivono i dem Bora, Carancini e Mastrovincenzo – Questa decisione comporterebbe un ulteriore durissimo colpo alla tenuta sociale del territorio fabrianese, già fortemente colpito da un progressivo depauperamento economico e produttivo. Su questa vertenza abbiamo già presentato una interrogazione che chiediamo venga discussa il più presto possibile in Aula e ci aspettiamo un intervento urgente da parte della Giunta regionale, che coinvolga in modo sinergico tutti gli assessori competenti, per dare risposte immediate ai lavoratori. Sollecitiamo il ministro Giorgetti a rispondere alle categorie nazionali di Fiom, Fim e Uilm che hanno già chiesto un suo diretto coinvolgimento. Saremo a fianco, come oggi anche nelle prossime settimane, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, per vigilare affinché siano messi in atto tutti gli interventi possibili a salvaguardare i livelli occupazionali attuali».

Stamattina anche il consigliere regionale Giacomo Rossi, del gruppo Civici Marche, si è recato al sit-in dei sindacati davanti gli stabilimenti Elica di Mergo e Cerreto d’Esi, per confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori e delle istituzioni «Le preoccupazioni sono tante ma c’è la volontà di difendere con le unghie e con i denti i posti di lavoro. La scelta di delocalizzare in Polonia il 70% della produzione italiana e chiudere lo stabilimento di Cerreto d’Esi quando l’azienda non è in crisi, lascia sconcertati: compito della politica regionale e nazionale deve ora essere quello di tutelare le maestranze, la zona del fabrianese e della media Vallesina da una scelta che porterebbe ad un impoverimento senza precedenti di questi territori» ha commentato il consigliere Rossi. «Confido – ha concluso- che l’incontro promosso dalla Regione per il prossimo 8 aprile, in cui auspico siano presenti i rappresentanti territoriali dei sindacati, possa servire a mettere le basi per far tornare l’azienda sui propri passi, salvaguardando così i posti di lavoro». Tra le tante attestazioni di solidarietà anche quella del movimento Dipende da Noi che ha espresso il proprio sostegno alle maestranze, sollecitando »un rapido ed efficace intervento sia della Regione Marche che del Governo affinché si arrivi ad una soluzione che non penalizzai il territorio e coloro che lo vivono».

 

(ultimo aggiornamento alle ore 15)



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