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Campeggio di Portonovo,
il presidente della cooperativa:
«Pronti a ripartire questa estate»

ANCONA - Lo sprint verso un nuovo corso del camping, chiuso dal 2010 dopo il sequestro voluto dalla procura, è stato dato dall'ultima sentenza del tribunale che ha scongiurato la confisca dell'area verde che avrebbe praticamente azzerato le possibilità di riapertura. Vincenzo Monaco: «Abbiamo vissuto anni terribili, dobbiamo finire i lavori per senso di responsabilità verso i soci della cooperativa»

L’ingresso del campeggio

 

Campeggio di Portonovo, forse ci siamo per la riapertura. A nove anni della chiusura sembra essere finalmente arrivato il momento della ripartenza dell’area ricettiva “Il Conero”, finita al centro di varie diatribe giudiziarie, discusse nel tempo sia davanti al Tar che di fronte ai giudici del tribunale di corso Mazzini. A rendere concreta la possibilità della riapertura già per la prossima estate è stata la sentenza emessa giovedì pomeriggio dal giudice Alberto Pallucchini che ha scongiurato l’ipotesi della confisca del camping nell’ambito di un processo dove sette persone dovevano rispondere del reato di lottizzazione abusiva. Parte civile, tramite l’avvocato Riccardo Leonardi, era la cooperativa che gestisce il camping, coordinata dal presidente Vincenzo Monaco. Nonostante l’assoluzione di tutti gli imputati, la vittoria è stata nell’aver scongiurato il pericolo della confisca di circa 24 mila metri quadrati di terreno in grado di ospitare 125 camper/roulotte e 200 tende. «E’ stata una sentenza liberatoria – ha detto Monaco – perchè tutti questi anni sono stati vissuti con sofferenza da me e dai soci della cooperativa che, in tutte queste vicende, non hanno mai avuto alcuna colpa. Ora dobbiamo andare avanti con i lavori, perchè l’obiettivo è riaprire il camping già per questa estate». Sempre che l’ente Parco del Conero e il Comune non intoppi le attività del campeggio, dal 2010 alle prese con prescrizioni e pareri sulle opere da eseguire e sulle modifiche apportate all’area a due passi dal mare di Portonovo.

Vincenzo Monaco

I ritocchi da attuare, comunque, sono limitati all’impianto elettrico «da rifare completamente ex novo e ai lavori riguardanti una tubazione per la raccolta delle acque piovane da far defluire direttamente verso il mare. Si tratta di un’opera di tutela verso il territorio». Per il primo punto soprattutto serve l’autorizzazione dell’ente Parco con cui fino all’anno scorso c’è stato un braccio di ferro, finito davanti al Tar con la vittoria della cooperativa, per la conservazione o meno dello strato naturale del terreno del campeggio, il cosiddetto “cappellaccio”. Era stata poi la conferenza dei servizi (Comune, Sovrintendenza, ente Parco) a sbloccare definitivamente la situazione, facendo avanzare ancora un po’ le possibilità di riapertura del camping. L’ultimo scoglio era rappresentato dal processo che si è concluso l’altro giorno. Una volta eseguite le ultime opere, dovrà essere rilasciata la licenza dal Comune di Ancona per poter finalmente riattivare l’attività che porterebbe a Portonovo una nuova ventata di turismo. Nell’arco di una stagione, in termini di numeri, può voler dire ottenere oltre 6 mila visitatori in più. E quanti se ne sono persi a partire dalla chiusura del giugno 2010?

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