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Si tuffa in mare dal traghetto:
clandestino salvato dalla polizia
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ANCONA - Il giovane, un 22enne afgano che si era introdotto sulla nave proveniente dalla Grecia, si è nascosto all'interno di un parabordo per sfuggire ai controlli. E' stata una catena umana fatta dagli agenti della Polmare a tirarlo fuori dalla protezione e coordinare il trasporto all'ospedale di Torrette

Le operazioni di salvataggio

 

Quando la disperazione è tale da rischiare anche la propria vita pur di iniziarne una nuova. E’ quanto accaduto questo pomeriggio al porto di Ancona dove i poliziotti in servizio nello scalo dorico hanno salvato la vita ad un afgano di 22 anni che, senza il loro intervento, sarebbe altrimenti stato risucchiato dalle eliche di un traghetto e fatto letteralmente a pezzi, probabilmente senza che mai nessuno lo sarebbe poi venuto a sapere. Tutto ha avuto inizio quando il giovane, 22enne clandestino, si è gettato dalla nave proveniente dalla Grecia e con la quale aveva raggiunto Ancona, e che aveva da poco attraccato alla banchina 16. Per eludere i controlli di frontiera, ha approfittato di un momento di quiete per gettarsi in mare senza che nessuno potesse accorgersene dopodiché, a nuoto, è arrivato pian piano a raggiungere e a nascondersi all’interno di uno dei parabordi posti proprio sotto al portellone di sbarco della nave. Lì, senza che nessuno lo vedesse né pensasse che potesse esserci una persona, è rimasto per diverso tempo, faccia a faccia con le eliche del motore dell’imbarcazione che, nel momento in cui sarebbe ripartita, avrebbero girato con una potenza tale da creare un vortice d’acqua tale da risucchiarlo. Cosa che probabilmente lui non immaginava affatto ma che gli uomini della Polmare sanno bene. L’attenzione costante e meticolosa dei poliziotti in servizio nello scalo dorico ha permesso però di notare quell’insolita figura che si confondeva all’interno del parabordi e che era ben nascosta dal portellone.
Immediatamente, gli agenti si sono avvicinati capendo che quella figura apparteneva a un essere umano. Una volta fatto sollevare parte del portellone e avvicinato, il giovane è apparso visibilmente in stato di choc e semi incosciente oltre che spaventato tanto che più volte si è portato la mano al petto. I poliziotti, come prima cosa, hanno fatto di tutto per tranquillizzarlo capendo la situazione drammatica che stava vivendo. Successivamente lo hanno aiutato a salire in banchina. Spossato, il giovane straniero non è riuscito nemmeno a mettersi in piedi ma solo a rotolarsi finalmente sulla terraferma. Allertato il 118, sul posto è arrivata un’ambulanza della Croce Rossa. Effettuati i primi controlli, si è proceduto con il trasporto all’ospedale regionale di Torrette dove, dopo le necessarie cure mediche, il 22enne è stato dimesso per essere affidato ad un’associazione che si occupa di coloro che chiedono protezione internazionale sul territorio.
(Al.big.)

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