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Pnrr, ‘solo’ 20 milioni all’Authority
Acquaroli: «Danno enorme»

ANCONA - La cifra corrisponderebbe solamente ai fondi chiesti dallo scalo dorico. L'affondo del governatore: «Incredibile omissione, chiederemo un incontro urgente al ministro Giovannini». Il dem Mangialardi: «Un disastro annunciato»

La ripartizione dei fondi

Ripartizione delle risorse ai porti italiani, all’Authority marchigiana ‘solo’ 20 milioni di euro. I fondi complessivi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza ammontano a 2,5 miliardi. Ai porti della nostra regione andrà, dunque, una cifra minima, considerando anche che, per esempio, gli scali della Liguria occidentale si sono aggiudicati 545 milioni di euro.

Francesco Acquaroli

La presa di posizione del governatore Acquaroli: «È gravissimo quello che è accaduto per l’autorità Portuale dell’Adriatico Centrale. In queste ore si sta svolgendo un tavolo tecnico per la ripartizione delle risorse, oltre 2,5 miliardi per i porti italiani dal Pnrr. Si tratta di investimenti senza precedenti che segneranno il destino di queste infrastrutture per i prossimi decenni. Sono stati assegnati centinaia di milioni per tutti i porti italiani e per i nostri porti competitor sul mare Adriatico. A Trieste vanno 409 milioni, a Venezia 169, a Ravenna 165, a Brindisi 168. L’Autorità Portuale a cui fanno capo i porti di Pesaro, Ancona, San Benedetto, Pescara e Ortona, si vedrà assegnare solo 20 milioni, cioè l’equivalente di quanto è stato chiesto dall’Autorita Portuale di Ancona. È difficile ricostruire nel dettaglio quanto sia accaduto negli ultimi anni e le motivazioni precise per cui non siano state richieste risorse adeguate per i nostri porti, come invece hanno fatto praticamente tutti gli altri. È chiaro che il danno per la competitività del Porto di Ancona e dell’intero sistema portuale sarà enorme. Ora chiederemo un incontro urgente al ministro per cercare di rimediare almeno in parte a questo disastro. Tra l’altro la Regione aveva già nei mesi scorsi chiesto investimenti dal Pnrr per i nostri porti per 200 milioni, ma in maniera informale dal ministero ci era stato risposto che non eravamo noi gli interlocutori ma solo l’Autorità Portuale. Il sistema Portuale deve essere una delle prime leve per lo sviluppo della logistica e dell’intermodalità. Purtroppo dopo questa incredibile omissione sarà veramente difficile recuperare, ma faremo il possibile. Era anche alla luce di queste esigenze che abbiamo chiesto al Ministro, come commissario, il professor Mario Baldassarri, uno dei più importanti esperti di finanziamenti europei. Ed ora, purtroppo, spero sia almeno più chiaro e palese a tutti il motivo per cui chiediamo da mesi una forte discontinuità per l’Autorità Portuale di Ancona».

Maurizio Mangialardi

Il capogruppo dem in Consiglio Regionale Maurizio Mangialardi duro su Acquaroli: «Forse Acquaroli pensava che i giochi politici romani condotti dal suo partito e da lui stesso assecondati non avessero un prezzo per le Marche? Direi che si è sbagliato parecchio e i maldestri tentativi di addossare ora le sue responsabilità ad altri sono onestamente imbarazzanti. Sono mesi che diciamo che la Regione avrebbe dovuto porre grande attenzione ai tempi e alle modalità del rinnovo della presidenza dell’Authority. Il gruppo assembleare del Partito Democratico ha presentato più interrogazioni e continuamente sollecitato un confronto vero e aperto con il territorio, nella consapevolezza che la ripartizione delle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza avrebbero rappresentato un crocevia decisivo per il rilancio del porto di Ancona, praticamente la più grande realtà industriale della regione, e della rete dei porti marchigiani. Siamo stati puntualmente ignorati dalla giunta e dalla maggioranza. Ora, inevitabilmente, il conto è arrivato. Ed è salatissimo per imprese e territorio».

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