Morte di Papa Francesco,
ricordo e un minuto di silenzio
in Consiglio comunale

ANCONA – Il presidente dell’assise, Simone Pizzi, in accordo con i capigruppo consiliari stamattina ha aperto la seduta commemorando la figura del Pontefice.«Lascia un'eredità che non solo la Chiesa custodirà con gratitudine ma che illuminerà il cammino delle generazioni future, di ogni uomo e donna di buona volontà, credente e non credente»

 

I lavori del consiglio comunale di Ancona si sono aperti oggi nel ricordo di Papa Francesco, scomparso lunedì mattina. Nel rispetto dei 5 giorni di lutto nazionali proclamati dal Consiglio dei Ministri e in accordo con quanto deciso dai capigruppo consiliari, il presidente dell’assemblea cittadina del capoluogo di regione, Simone Pizzi, ha commemorato la figura del Pontefice chiedendo al termine all’assise di osservare un minuto di silenzio.

Simone Pizzi

«Con umiltà, coraggio e tenacia Papa Francesco ha saputo incarnare i valori più alti della vita umana, della solidarietà, della giustizia sociale. – ha esordito Pizzi – Le sue parole ma soprattutto i suoi gesti hanno parlato al cuore dell’umanitaria credente e non credente, indicando una strada di fraternità. Il suo pontificato è stato improntato alla responsabilità, alla cura del creato, alla pace, al dialogo tra i popoli e tra le religioni. Ha ricordato al mondo che la politica quando è autenticamente vissuta è una delle forme più alte di carità e di servizio. Con la morte di Papa Francesco si chiude, è stato detto da molti, una delle pagine più intense della recente storia della chiesa, mai direi del mondo».

Ha quindi ricordato le tre parole che hanno caratterizzato i 12 anni di pontificato di Jorge Bergoglio «camminare, edificare, confessare», e di come il Santo Padre abbia «scelto di camminare accanto agli ultimi, rifiutando ogni distanza tra il Papa ed il popolo. Il suo semplice buonasera quando si è affacciato per la prima volta dalla loggia centrale di San Pietro è stato il segno di un pontificato improntato alla semplicità e alla prossimità. Edificare non significava consolidare poteri ma costruire relazioni, abbattere muri, generale comunione. Ha posto al centro il suo pontificato il principio della sinodalità una chiesa che cammina insieme, che ascolta e si confronta, ha pensato, ha voluto una comunità ecclesiale che fosse capace di accogliersene, si è messo in discussione per servire con umiltà. Confessare per lui è stato vivere la fede in modo coerente anche con le sfide. Papa Francesco ha mostrato una chiesa che non teme di riconoscere le proprie ferite piuttosto di chiedere perdono e di aprirsi alla verità. Ha testimoniato il Vangelo con il linguaggio della pace e l’incontro della giustizia opponendosi all’indifferenza e alle chiusure» ha evidenziato il presidente del Consiglio di Ancona.

Sindaco, assessori e presidente del Consiglio comunale di Ancona in piedi per commemorare Papa Francesco

Pizzi ha poi esaltato i contenuti dell’Enciclica con la quale il Papa ha dato voce anche ai temi dell’ecologia ed ha inviato «una sfida a costruire un mondo più umano è più giusto» e l’accettazione della sofferenza «con discrezione e dignità, portando a complimento il suo ministero come autentico servizio francescano. Ha cambiato la storia della chiesa con la sua semplicità, la sua umiltà, la sua determinazione, ha aperto nuovi orizzonti abbattendo le bandiere tra chiesa e il mondo. Papa Francesco ha lasciato un segno profondo e duraturo, il suo messaggio continuerà sicuramente a vivere nel cuore dei fedeli. Un’eredità che non solo la Chiesa custodirà con gratitudine ma che illuminerà il cammino delle generazioni future, di ogni uomo e donna di buona volontà, credente e non credente» h concluso. Al termine dell’intervento del presidente Pizzi, tutti i consiglieri presenti in aula, compresi il sindaco Silvetti e gli assessori, si sono alzati in piedi in silenzio.

(Redazione CA)



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