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Fusione Inrca-Osimo: i confederali
sollecitano tavolo tecnico all’Asur

SANITA' - Molto partecipata l'assembla del comparto sanitario del Ss. Benvenuto e Rocco. L'allarme di Cgil, Cisl e Uil: "Qualora l’integrazione non rispondesse alle esigenze di tutti i cittadini si finirebbe per convogliare ulteriore utenza sull’ospedale di Jesi o sugli Ospedali Riuniti di Ancona, realtà già in grande difficoltà per il sovraccarico di pazienti". Il giallo del Poliambulatorio di via Antica Rocca

L’assemblea del comparto sanitario dell’ospedale di Osimo, con i tre rappresentanti sindacali Milena Montesi (Cgil Fp), Alessandro Mancinelli (Cils Fp) e Elena Michele (Uil Fpl)

Infermieri, tecnici, personale amministrativo, il comparto sanitario dell’ospedale di Osimo

 

Molto partecipata l’assemblea sindacale degli operatori del comparto sanitario dell’ospedale di Osimo, indetta dalla Cgil, Cisl e Uil. A forza di cercare risposte che non arrivano sul progetto di fusione tra l’Inrca di Ancona e l’ospedale di Osimo, anche i confederali che tutelano infermieri, personale tecnico e amministrativo dell’ospedale Ss. Benvenuto Rocco, chiedono all’Asur, con insistenza, di riavvolgere il nastro, spazzare via dubbi e incertezze, aprendo al più presto il tavolo tecnico e al dialogo con le parti sindacali. (leggi l’articolo)

Un ritorno all’’anno zero’ del confronto, insomma, per costruire insieme il progetto di integrazione tra i due ospedali, a tutela dei lavoratori che, in assenza di informazioni chiare, si preoccupano per il loro futuro non sapendo se dovranno assorbiti negli organici dei reparti degli ospedali di Jesi o Senigallia, ma anche e soprattutto degli utenti, i cittadini che rischiano di andare ad ingrossare le liste d’attesa degli ospedale di Jesi e Torrette di Ancona.

Il pronto soccorso dell’ospedale di Osimo

CGIL, CISL E UIL: “PROGETTO NATO PER SERVIRE IL TERRITORIO” – “Il progetto di integrazione delle funzioni sanitarie dell’ Inrca e dell’ Ospedale di  Osimo, fin dalla sua origine è stato concepito come un percorso capace di garantire  sia l’elevata specificità dell’Inrca nella cura e ricerca geriatrica, sia la funzione di  ospedale di rete, riservato a tutte le classi di età dei cittadini, su di un ampio  territorio che va dalla zona sud di Ancona a tutta la Val Musone”,  scrivono in una nota congiunta di resoconto Milena Montesi (Cgil Fp), Alessandro Mancinelli (Cils Fp) e Elena Michele (Uil Fpl).

“Come Fp- Cgil- Cisl Fp e Uil Fpl – prosegue il comunicato-  chiediamo che queste prerogative vengano  garantite perché riteniamo che non si sia fatta ancora tutta la necessaria  chiarezza sulla funzione che svolgerà la nuova struttura integrata Inrca/Osimo. Qualora l’integrazione non rispondesse alle esigenze di tutti i cittadini si finirebbe per  convogliare ulteriore utenza sull’ospedale di Jesi o sugli Ospedali Riuniti di Ancona,  realtà già in grande difficoltà per il sovraccarico di pazienti specialmente nelle  strutture di Pronto Soccorso e con lunghi tempi di attesa per prestazioni specialistiche  e diagnostiche. Il tardivo coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, avvenuto solo la scorsa  settimana, a fronte di richieste inviate da mesi, ha generato ansia e preoccupazione  tra i dipendenti che potranno essere fugati solo da una esposizione chiara del  progetto, dalla sua tempistica e da una reale disponibilità a garantire la possibilità di  scelta del proprio futuro per gli operatori”.

L’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco di Osimo

Facendosi portavoce delle preoccupazioni del personale infermieristico, amministrativo e tecnico, Cgil, Cisl e Uil chiedono, arrivati a questo punto del percorso di “far funzionare i tavoli di confronto opportunamente avviati,  chiediamo che siano resi operativi in maniera tempestiva e seria, con tutta la  documentazione necessaria e con la chiara predisposizione delle direzioni  generali dell’Asur e dell’Inrca a consentire una reale capacità delle  rappresentanze sindacali di incidere nelle decisioni a tutela dei cittadini e dei  lavoratori”.

IL GIALLO DEL POLIAMBULATORIO – Che sa succedendo alla sanità osimana? I cittadini sono i primi a chiederselo. Dopo il post pubblicato stamattina dall’ex sindaco Dino Latini, consigliere comunale delle liste civiche, hanno ripreso quota le polemiche online. “Poliambulatorio chiuso. Per scegliere un medico o pagare un ticket bisogna andare a Castelfidardo. Efficienza” ha scritto Latini e dal tam tam virtuale che ne è scaturito è emerso che qualche giorno fa è stato sospeso un servizio al Poliambulatorio di via Antica Rocca e che gli osimani per cambiare il medico di famiglia o rinnovare l’esenzione ticket, sono costretti costretti a rivolgersi agli sportelli Cup di Castelfidardo e Loreto.

Dopo la ‘sommossa’ social di alcuni utenti con genitori anziani, il sindaco Simone Pugnaloni (Pd) si è subito attivato e ha fatto sapere che “il poliambulatorio ed i suoi servizi sono competenza Asur Marche e non a carico del Comune e del sindaco. Comunque recepito il problema, avvisata l’Area vasta 2 di Ancona, il direttore generale Maurizo Bevilacqua ci comunica che il problema verrà immediatamente risolto”. L’assessore Daniele Bernardini in tarda mattinata ha cercato di risolvere al meglio il disservizio . Ha telefonato al dg dell’area vasta 2 per scoprire che con il pensionamento di alcune unità del personale amministrativo del Poliambulatorio di Osimo, il servizio era stato sospeso. Dopo aver chiarito le difficoltà che ne sarebbero derivate per l’utenza, ha ottenuto che, spostando personale da Castelfidardo, allo sportello del Poliambulatorio di Osimo, almeno 3 volte a settimana sarà possibile scegliere il medico di famiglia o rinnovare l’esenzione ticket.

(m.p.c.)

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