Condizioni igieniche precarie, con il pesce conservato nel parcheggio sotto le auto in sosta, nessuna licenza di vendita, evasione fiscale. Tanti i reati commessi tutti insieme al Mandracchio in quella che è diventata un’abitudine, la vendita del pescato sul molo. Una concorrenza sleale spesso denunciata dai pescivendoli. Per questo, la Prefettura ha dato ascolto alle insistenti richieste dei negozianti in regola ed ha ordinato un controllo speciale, tra mercoledì e giovedì, al molo pescherecci del Mandracchio. Blitz portato a termine dagli agenti della guardia costiera, della stazione navale della guardia di finanza con il supporto del servizio veterinario Asur e della polizia marittima e di frontiera. E il risultato è stata una pesca grossa tra gli abusivi: 8 sanzioni per un totale di 26.656 euro di contravvenzioni, 7 sequestri, per circa 250 chili di pesce requisito. I militari hanno scoperto numerosi venditori senza alcuna autorizzazione, e nemmeno documentazione circa la provenienza del prodotto. Le condizioni igieniche del pesce, conservato in cassette di polistirolo o sacchetti di plastica, privo del ghiaccio necessario a garantire la corretta conservazione, sono apparse agli ispettori precarie e potenzialmente pericolose. Anche perché alcune cassette venivano vendute a pochi metri dal traffico del porto, se non addirittura nascoste tra le auto in sosta nel parcheggio scambiatore Cnr.
All’Asur spetterà accertare i pericoli per la salute. In mancanza di indicazione sulla provenienza del pescato e delle informazioni previste dalla legge a tutela del consumatore e a garanzia della sicurezza alimentare, è stato necessario smaltire tutto il prodotto. Le autorità anticipano che, visti i risultati, i controlli congiunti continueranno per assicurare il rispetto delle norme in materia di pesca e vendita del pescato.
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