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Santarelli si scusa ma non ritratta:
“Chiudono Ostetricia
per l’assenza della guardia pediatrica”

FABRIANO - Il sindaco di Fabriano fa ammenda per i torni usati ma ribadisce che spetta alla Regione e all'Asur garantire il personale del reparto, non al ministro. Poi rilancia la manifestazione di protesta di sabato invitando anche i sindaci di Jesi e di Senigallia. "Sarebbe importante che Massimo Bacci e Maurizio Mangialardi partecipassero in qualche modo". Il presidente Ceriscioli replica: "Tutto dipende della volontà del governo. Noi abbiamo fatto il possibile"

Gabriele Santarelli nel video di replica pubblicato sui social media

Chiedo scusa per i toni ma non ritratto”. Il sindaco Gabriele Santarelli (M5S) smorza le polemiche politiche ma non evita il muro contro muro sul provvedimento di chiusura del Punta nascita dell’ospedale di Fabriano e rilancia la patata bollente alla Regione. “Chiedo scusa solo per essermi lasciato trascinare in una bagarre che non porta da nessuna parte. – ha annunciato pochi minuti fa in un video messaggio postato sui social media – Ho cercato di smentire tutte le affermazioni fatte dal presidente della Regione Marche e dal gruppo Pd di Fabriano che non ha voglia di difendere il punto nascita ma il proprio presidente di Regione. Il nodo iniziale ed essenziale di tutta questa vicenda è l’assenza del pediatra h24 nel nostro ospedale. Un problema che non è mai stato risolto. Il no alla deroga alla chiusura del reparto di Ostetricia è stato dato a causa della carenza della guardia pediatrica. Ma il pediatra non può essere richiesto al Ministero, deve assumerlo la struttura sanitaria dell’Asur. Per il nostro ospedale sono sempre stati espletati bandi a tempo determinato. I pediatri sono arrivati ma se ne sono andati dopo poco tempo. La Regione non è stato in grado di garantire il personale all’ospedale”.

L’ospedale di Fabriano

Secondo il primo cittadino di Fabriano è quindi inutile che “la Regione continui a ripetere che serve una firma del ministro per scongiurare la chiusura del punto nascita. Abbiamo appreso che la chiusura del reparto avverrà il 20 febbraio – ha rimarcato Santarelli – quindi senza lasciare il tempo di capire quali saranno i margini di manovra per salvarlo. La Regione accelera e pretende che il ministero si prenda la responsabilità di lasciare aperto un punto nascita senza il pediatra che deve essere garantito dalla regione, E’ un corto circuito incredibile”. Santarelli ha quindi riconfermato l’appuntamento pubblico di sabato prossimo, 9 febbraio a Fabriano. “Alla manifestazione di protesta, pacifica e apartitica oltre alla coccarde e ai palloncini ho chiesto ai colleghi sindaci di indossare la fascia tricolore. Ho invitato anche i sindaci di Jesi e di Senigallia,. In questi giorni abbiamo avviato una interlocuzione per dimostrare che l’Area vasta è coesa e solidale. Sarebbe importante – ha chiuso il primo cittadino fabrianese – che il sindaco Bacci e il sindaco Mangialardi partecipassero a questa manifestazione in qualche modo”.

CERISCIOLI: “CONDIVIDO PIENAMENTE LA LETTERA DEI SINDACI, MA SALVARE IL PRESIDIO DIPENDE ESCLUSIVAMENTE DALLA VOLONTÀ DEL GOVERNO” – Opposta la posizione del governatore delle Marche. “Sono totalmente d’accordo con la lettera dei sindaci dell’Ats ma evitare la chiusura del punto nascita fabrianese  dipende esclusivamente dalla volontà del governo”. E’ quanto dichiara il presidente Ceriscioli che oggi ha ricevuto una comunicazione a firma del Comitato dei sindaci dell’Ambito Territoriale sociale numero 10 dell’Unione Montana dell’Esino Frasassi. “I sindaci chiedono di tenere sospesa ogni decisione o procedura che possa comportare o incidere, direttamente o indirettamente sulla chiusura del presidio fabrianese – continua Ceriscioli – . Questo non è possibile perché, nonostante l’impegno in tutte le sedi per chiedere la deroga, dobbiamo adempiere alle prescrizioni A gennaio è arrivato al Servizio sanitario della regione, da parte del Ministero della Salute attraverso il comitato lea, il documento ufficiale nel quale si chiedeva di trasmettere “l’atto formale di chiusura del punto nascita”.

Il corridoio del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Profili

Il presidente della Giunta regionale ricorda che “già nel 2017 abbiamo chiesto formalmente la deroga al ministero per evitare la chiusura del presidio, nel mese di maggio 2018, abbiamo inviato le relative schede al comitato LEA, segnalando di essere in attesa della risposta sulla deroga; il 6 luglio 2018 abbiamo avuto risposta negativa dal Ministero rispetto alla deroga. Per questo, pochi giorni dopo, il 17 luglio, ho deciso di scrivere al ministro, chiedendo di rivedere la decisione, senza avere mai ricevuto risposta. Il percorso è purtroppo andato avanti come era prevedibile. Per garantire continuità nell’assistenza e adeguato accompagnamento alla conversione del punto nascita, dopo la richiesta di Asur del 31 gennaio,  ieri è stata definita la strategia riorganizzativa con un protocollo firmato dalla Direzione medica, unitamente alla Direzione del Dipartimento Materno Infantile e della Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Ginecologia. Entro il 15 febbraio 2019 cessa l’attività di accettazione e di ricovero per i parti e patologie correlate. Tutte le donne ricoverate verranno seguite fino alla dimissione. Presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Fabriano resteranno comunque tutte le attività fino ad ora erogate sia mediche che chirurgiche, ostetriche e ginecologiche , ambulatoriali e quelle di day surgery e di ricovero ordinario. I sindaci ci chiedono anche di riaprire una interlocuzione con il governo – conclude il presidente della Regione Marche – .Visto che il ministro della Salute Grillo ha dato segnali di apertura rispetto al tema invito i sindaci, come abbiamo fatto noi in ogni occasione, ad utilizzare tutti gli strumenti per tentare di trovare una soluzione per il tutto il territorio”.



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