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Omicidio del veterinario Pinciaroli:
confermati 18 anni ad Andreucci

SENTENZA - Appello per il delitto del veterinario che viveva a Montelupone, ucciso il 21 maggio del 2017 con un coltello impugnato dal suo collaboratore

Valerio Andreucci

 

La Corte d’appello di Ancona ha confermato la condanna a 18 anni per Valerio Andreucci, il fantino ascolano di 25 anni accusato dell’omicidio del veterinario Olindo Pinciaroli, 53enne, originario di Urbisaglia e che viveva a Montelupone. I fatti risalgono al 21 maggio 2017 ed erano avvenuti a Osimo, mentre i due viaggiavano sull’ambulanza veterinaria di Pinciaroli. Omicidio volontario, detenzione illegale di armi, simulazione di reato e calunnia le accuse per le quali il giovane è stato considerato colpevole dai giudici di secondo grado che hanno rigettato il ricorso presentato dai suoi legali. Stando alla ricostruzione della procura, il movente del delitto sarebbe da ricondurre a motivi economici: Andreucci non avrebbe voluto restituire al datore di lavoro 3mila euro, spesi per acquistare principalmente droga. Il 25enne, recluso nel carcere di Montacuto, aveva assunto cocaina sia la notte prima del delitto che la mattina stessa. L’omicidio era avvenuto lungo la Chiaravallese, mentre Pinciaroli con il suo collaboratore si stavano recando verso un maneggio di Polverigi a bordo di un’ambulanza veterinaria. Proprio qui, stando alla ricostruzione degli inquirenti, era avvenuto il litigio, degenerato in omicidio. La difesa, rappresentata dagli avvocati Massimino Luzi e Vittorio Palamenghi, ha sempre rigettato la ricostruzione accusatoria offerta dalla procura e soprattutto il movente economico che avrebbe spinto Andreucci ad uccidere il suo datore di lavoro. Al momento del delitto, l’ascolano non avrebbe avuto problemi di soldi e piuttosto, più che un omicidio volontario, si sarebbe trattato di un eccesso colposo di legittima difesa.

Olindo Pinciaroli

(Servizio aggiornato alle 18,06)

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