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La matematica è ovunque,
l’excursus Frida Paolella
di OsimoLab

GIORNATA INTERNAZIONALE - La delegata osimana: «Servono luoghi di contaminazione sul territorio dove intercettare cambiamenti con progetti innovativi, essere attivi protagonisti del presente e restare luce nel futuro»

Frida Paolella

 

di Claudia Trecciola

Oggi 14 marzo si celebra la prima Giornata Internazionale della Matematica, proclamata dall’Unesco e dal tema “Mathematics is everywhere”: la matematica è ovunque. Proprio le Marche, con Urbino, durante il Rinascimento sono state culla dell’umanesimo matematico, capace di svelare al mondo che la bellezza creativa è anche questione di numeri. Migliore omaggio alla scienza esatta, allora, non poteva essere fatto che attraverso il celebre Raffaello, di cui quest’anno ricorrono i 500 anni dalla morte, perché l’artista marchigiano di fama mondiale, nato ad Urbino, crebbe alla Corte di Federico da Montefeltro che fu luogo di contaminazioni tra matematica-arte-scienza. L’artista nel celebre affresco “La Scuola di Atene” posizionò il proprio autoritratto tra gli scienziati, affidando un ruolo di primo piano alla “speculare” Ipazia, matematica astronoma, simbolo di scienza e del libero pensiero. Facciamo un breve viaggio a ritroso nel tempo con Frida Paolella, delegata OsimoLab e ideatrice della Settimana dello Spazio, per rendere omaggio con aneddoti e primati ad alcuni illustri matematici marchigiani, così come è stato fatto per Raffaello a cui l’Università di Macerata ha dedicato “Conversazioni sulla scienza nella città ideale”, a cura della prof Caterina Paparello.

Paolella, cosa ha significato l’umanesimo matematico di Urbino?

«Ricordiamo che l’umanesimo matematico di Urbino, connettendo le menti, aprì la strada alla scienza del futuro. Ad Urbino accanto ad architetti e ingegneri, collaboravano scienziati, artisti e matematici e parliamo di un luogo “Steam” in cui confluiscono, mescolandosi, la scienza, la tecnologia, l’ingegneria, l’arte e la matematica coniugando insieme passato, presente e futuro. Tra i matematici umanisti segnarono la storia Federico Commandino, fondatore della scuola di matematica, con il suo principale allievo Guidobaldo del Monte, considerato “sponsor” di Galilei. Quest’ultimo, poi, per le prime lezioni di matematica e geometria ebbe come maestro Ostilio Ricci di Fermo. Da delegata OsimoLab cito inoltre anche il matematico Antioco Bentivogli che da Osimo avviò un carteggio con Galilei. Se invece consideriamo l’epoca contemporanea, che sempre più si sta orientando verso l’aerospazio – un modulo della Iss  è dedicato a Raffaello e fu portato dall’astronauta Guidoni – ricordiamo che le teorie galileiane, intuite secoli prima, furono confermate nel 1971 con un esperimento condotto dall’astronauta David Scott sulla luna, dove si trovano crateri dedicati anche a matematici marchigiani: Vito Volterra e Padre Matteo Ricci. Il cratere Volterra, ad esempio, omaggia il primo presidente del CNR nonchè maestro della prima donna laureata in matematica all’Università di Pisa a fine Ottocento, tale Cornelia Fabri. Tuttavia anche Elena Cornaro Piscopia, considerata da alcuni la prima donna laureata al mondo nel Seicento, ebbe come guida un altro marchigiano: Carlo Rinaldini, matematico tra i fondatori dell’Accademia del Cimento, che fu la prima associazione scientifica ad avvalersi del metodo galileiano in Europa».

La nostra Regione ha dato i natali anche a Padre Matteo Ricci..

«Il matematico Padre Matteo Ricci, per i cinesi Li Madou, nel Seicento fu una figura determinante nel dialogo tra oriente e occidente, persino per gli “Elementi di Euclide”; opera che, senza le precedenti traduzioni del Commandino sopra menzionato, non sarebbe giunta fino a noi. Oggi Padre Matteo Ricci lega il suo nome anche alla missione spaziale Cses-LiMadou, frutto di un programma di cooperazione tra la Cina, l’Asi e l’Infn. Il 2020, in conclusione, segna il ricordo di un passato glorioso di luoghi e di personaggi da onorare, ma anche l’inizio di un decennio nel quale la rivoluzione tecnologica combinata con le Steam porterà la civiltà a vette più elevate di conoscenza e progresso. Per questo servono luoghi di contaminazione sul territorio come OsimoLab dove intercettare cambiamenti con progetti innovativi, essere attivi protagonisti del presente e restare luce nel futuro, con la consapevolezza che la matematica continuerà ad essere ovunque».

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